Edo e Galdi
“…gente che non te guarda manco in faccia
e se provi a salutare pare che gli hai chiesto dei soldi”.
“Ho posato i fiori sulla terra calda e umida dell’estate. Sauro era il mio cane, il cane più fedele e amico che abbia mai avuto. Strano a dirsi ma mi ha insegnato la lealtà. Portevi bastonarlo e lui sempre lì a scodinzolare, senza rancore. Magari assomigliassimo in parte alle bestie! Probabilmente saremo meno animali”.
“Questo diario sta prendendo la forma della mia vita. Ho iniziato a buttar giù qualche parola così per scherzo ed è ritornato tutto a galla. Le cose tristi soprattutto, che sono rimaste appiccicate a questa pellaccia come la resina al tronco. Ora che ne ho raccontate alcune tutto sommato sto meglio e non riesco a smettere. Ho svuotato parte della gerla che porto sulle spalle, ci tenevo così tante pietre da dover camminare ricurvo. Mi sento più leggero adesso”.
Tratto da SIRO di Francesco Vidotto - 2011 - Minerva