lunedì 26 ottobre 2015

LUPO SOLITARIO
...DI LA...IN AUTUNNO

Lascio la macchina a Fuipiano, il "tetto" della valle, e mi avvio verso l'acquedotto.
All'inizio della strada agro silvo-pastorale si vede...eccome!...l'autunno sui Canti.
Arrivato al bivio seguo la strada che va...di là!
Ora lascio il racconto di questa splendida e semplice camminata
 alle "tele" del pittore Autunno.





 Domenica prossima vado per la strada ....di qua!
Ciao, amici.

giovedì 22 ottobre 2015

CON IL TEMPO
Jorge Luis Borges
(1899-1986)



La poesia è attribuita erroneamente a Jorge Luis Borges, ma è di Veronica A. Schoffstall.
Resta sempre un mirabile e stupefacente miracolo poetico .



Con il tempo uno impara
la sottile differenza tra stringere una mano e incatenare l’anima.
E uno impara
che l’amore non significa andare a letto
e una compagnia non significa sicurezza.
E uno inizia a imparare
che i baci non sono contratti
e i regali non sono promesse.
E uno inizia ad accettare le proprie sconfitte a testa alta e con gli occhi aperti.
E uno impara
che può sopportare davvero
che uno davvero è forte
che uno vale davvero.
E con il tempo uno pianta il proprio giardino e decora la propria anima
invece di aspettare
che qualcuno gli porti dei fiori.
E con il tempo impari
che stare con qualcuno perchè ti offra un buon futuro
significa che prima o poi
vorrai tornare al tuo passato.
Con il tempo impari
che solo chi è capace di amarti con i tuoi figli
senza pretendere di cambiarti
può offrirti tutta la felicità che desideri.
Con il tempo impari
che se stai insieme a quella persona per accompagnare la tua solitudine
irrimediabilmente finirai per desiderare di non vederla più.
E con il tempo impari
che i veri amici sono pochi
e che chi non lotta per loro
presto o tardi
si vedrà circondato da false amicizie.
Con il tempo impari
che scusare lo fanno tutti
ma perdonare è solo per anime grandi.
E con il tempo comprendi
che se hai ferito un amico duramente
molto probabilmente l’amicizia non sarà più la stessa.
E con il tempo ti rendi conto
che anche se sei felice con i tuoi amici
un giorno piangerai per quelli che hai lasciato andar via.
E con il tempo
ti rendi conto
che ogni esperienza vissuta con ogni persona
è unica, irripetibile.
E con il tempo ti rendi conto
che chi umilia o disprezza un essere umano
prima o poi soffrirà le stesse umiliazioni
e lo stesso disprezzo.
E con il tempo impari
a costruire tutte le tue strade nell’oggi
perché il terreno del domani è troppo incerto per fare progetti.
E con il tempo imparerai
che a accelerare le cose o ad forzarle perché accadano
farai in modo che alla fine non siano come speravi.
Con il tempo
ti rendi conto che in realtà
la cosa migliore
non era il futuro
ma il momento che stavi vivendo
proprio in quell’istante.
Con il tempo vedrai che
anche se sarai felice con chi sta al tuo fianco
sentirai una terribile nostalgia
di coloro che ieri stavano con te
e oggi se ne sono andati via.
E con il tempo imparerai
che cercare di perdonare o chiedere perdono
dire che ami
dire che ne senti la mancanza
dire che ne hai bisogno
dire che vuoi essere amico
dinanzi ad una tomba
oramai non ha più senso.
E uno impara e impara.
E ogni giorno uno impara.
Ma sfortunatamente
solo con il tempo.

"Sono figlio della Libertà.
Ad essa devo tutto quello che sono".

Un semplice ricordo di amicizia, 
Ciao Paolo,…


Particolari di santelle in Valle Imagna.
Sul sentiero dei Grandi Alberi, a Morterone.

lunedì 19 ottobre 2015

U.O.E.I.
Unione Operaia Escursionisti Italiani
Magica sezione di Bergamo 
Alpe Solcio m. 1750 - Val Divedro - VB 

Una telefonata al rifugio per avvisarli che tra un paio d'ore (abbondanti!) saremo li...partiamoo...viaaaa!!
Oggi ci concediamo una facile e semplice traversata tra alpeggi, abetaie e radure.
Dopo un fitto bosco di abeti rossi raggiungiamo la nuova strada forestale
che ha coperto molti tratti del vecchio sentiero e che sale all'Alpe Moliero. 
Aspettiamo il gruppo con una bella fotografia al...fotografo!
Riprendendo il sentiero nel bosco ci innalziamo gradualmente fino all'Alpe I Crosi, caratterizzata da belle baite
con tetto ricoperto da spesse lastre di pietra (quasi come le nostre "piode).
Bello l'affresco (1929) dedicato  a S. Antonio di Padova.
Uscendo dal bosco una bella sorpresa: una spruzzata di neve che, qua e là, ci allieterà fino al rifugio.
Arriviamo all'Alpe Coatè con le sue costruzioni di pietra.
Il sorriso è sempre sulla bocca di tutti: è una caratteristica del gruppo.
L'ambiente già stupendo, piano piano, si è trasformato in qualcosa di fiabesco.

Arrivati alla quota più alta del nostro sentiero (m. 1850), ci avviamo al rifugio in leggera discesa.

Dopo aver attraversato l'ennesimo bosco rado misto di abeti rossi e larici sentiamo
il profumo delle lasagne e della polenta: siamo molto vicini! 
Una visita nei dintorni  prima di entrare a mangiare.

"Dall'Alpe alla vetta"(Alpe Solcio e il Pizzo Boni). Scultura monoblocco in ricordo dei fratelli Boni primi salitori (1932) 
del Torrione nel vallone di Solcio.
La vita è come uno specchio, ti sorride se la guardi sorridendo!

"Tutti, al mondo, vogliono vivere in cima alla montagna senza sapere che, in realtà,
la vera felicità sta in come si sale la cima" (Gabriel Garçia Marquez).

Il rifugio è accogliente ed i gestori sono molto cordiali e...saggi!
Nel racconto della vita di S. Uberto si fondono verità, leggenda e tradizione.
Il motivo per il quale fu proclamato protettore dei cacciatori sta nella seguente leggenda: 
durante una battuta di caccia avrebbe avuto la visione di un crocifisso tra le corna di un cervo
che lo avrebbe invitato ad abbandonare la sua vita dissoluta e a convertirsi, cosa che egli fece.
 Mi soffermo a pensare dove possiamo andare domenica prossima...ho l'imbarazzo della scelta!
 Dopo il pranzo alcune pagliuzze di neve ci invitano a riprendere il viaggio: la discesa è di ben 1370 m.di dislivello: povere le nostre "piante" dei piedi!
Il panorama è veramente mozzafiato: bisogna fermarsi ad osservarlo. E' lui che ce lo chiede! 
Incontriamo moltissimi segni di una religiosità che oggi abbiamo perso: numerose santelle o tribuline (1764), la Via Crucis,....
Siamo arrivati: il pullman è nascosto dietro la chiesa di Varzo.
La solita persona mi chiede se sono arrivato tra i veloci, i medi o i lenti.
La mia solita risposta: "Io ho quasi 100 fotografie. Il giorno che mi dimenticherò la macchina fotografica
arriverò senz'altro tra i primi tre...tranquilla!!"
Speriamo che il prossimo anno non mi rompa ancora i "maroni"....con questa assurdità!
Ma la festa delle castagne non è domenica prossima?

 Sulla tavolozza del pittore Autunno al colore giallo, rosso, arancione, marrone, verde si è aggiunto quello bianco.
Che capolavoro!!


Perchè la mia valle non dovrebbe essere bella, verdeggiante, tranquilla, che trasuda di tradizioni, come quella "escursionata" oggi?

Semplice: gli uomini (se si possono chiamare così!).