EDO, EZIO & GALDI
30 gennaio 2020
Bellissima e soddisfacente escursione sul Monte Barro: circa 5 ore di cammino, quasi km11 e poco meno di m800 di
dislivello!. Io non sono Messner o Bonatti ma cammino in
montagna da quando sono bambino e conosco bene i miei limiti. Tanto per farvi
capire il livello di difficoltà, bisogna, in alcuni tratti,
arrampicarsi o scendere su roccia. Letteralmente. E’ un
itinerario che arriva fino alla vetta del Monte Barro a m922 e
che regala delle viste spettacolari sui
laghi che sono “ai suoi piedi”: da una
parte Annone, Pusiano, Alserio e dall’altra Lecco, Garlate e Olginate, su tutta
la Brianza nonché sul dirimpettaio Resegone di manzoniana
memoria (sì, è esattamente come lo descrive il Manzoni nei Promessi
Sposi: dai molti suoi cocuzzoli in
fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega). È l'escursione più
che perfetta per una bella giornata di sole, come oggi, da fare preferibilmente in primavera o in autunno, con una temperatura
come oggi. Mettendola come “fissa”
ogni anno…via…l’abbiamo fatta oggi e non ci pensiamo più! Dobbiamo raggiungere via dell’Oliva a Galbiate, perché è da qui
che comincia il Parco del Monte Barro e
partono i sentieri. Qui si
respira, con il venticello del lago, aria di Barro! Noi proseguiamo dritto per la chiesa di S. Alessandro, da dove cominciamo a
vedere l’inizio del lungo corso dell’Adda,
e per San Michele, la settecentesca chiesa incompiuta dedicata
all’Arcangelo, oggi sede di eventi culturali. Poi si cammina nel bosco e si raggiunge dapprima il
bel pianoro di Pian Sciresa e la baita/rifugio.
Beviamo il solito buon caffè e, dalla terrazza panoramica, cominciamo a farci
il palato sulla parola panorama. In questo primo tratto il percorso è semplice e alla
portata di tutti. Bello! Saliamo verso
il Crocifisso degli Alpini e da li al Sasso della Vecchia m670: da qui il sentiero
inizia a salire ripidamente con tratti di elementare e divertente
arrampicata. Questi piccolo sforzi ci saranno pienamente ripagati a
destinazione. Ci si ferma varie volte ad ammirate il panorama tutto intorno a
voi, perché ne vale veramente la pena!. La salita si fa “pesante”
ma il panorama diventa sempre più bello ad ogni passo che si fa. Passando per
il Pràa della Corna, e per le varie creste (nel tratto finale bisogna
fare un po’ di “arrampicata” sulle rocce), arriviamo ai
Prati Secchi e sbuchiamo a cinque minuti dalla vetta. Due passi e…sono su!! Non
è esattamente una passeggiata sulla via Emilia, quindi non bisogna sottovalutarla,
ma se siete un po’ allenati non ci sono problemi. Una volta arrivati in vetta, ci
si dimentica subito la fatica fatta per salire perché veniamo ampiamente
ricompensati da un panorama
eccezionale. Hai capito la Brianza! E pensare che non bisogna
salire a quote altissime per vedere la…meraviglia! Per la discesa scendiamo
rapidamente verso la Sella dei Trovanti m890 percorrendo il sentiero botanico Giovanni Fornaciari.
Dopo pochi minuti si raggiunge l’Eremo
del Monte Barro dove è possibile ristorarsi, visitare
il Centro Parco e Museo Archeologico del Barro e, ma la fortuna non è con noi,
sperare che sia aperta la piccola Chiesa di Santa Maria sec. XV. Scendiamo tranquillamente a Galbiate,
fischiando e cantando, passando dalla baita degli Alpini e dai Piani di Barra,
con gli scavi archeologici e i resti dei vari edifici di età gota (sec. V e VI).
Arrivati alla macchina la mia solita frase: ”E’ bello camminare ma è anche bello …stare
seduti”.
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MESSNER? BONATTI? GALDINO? |
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