Edo, Ezio e Galdino
Tra loro (Onesto, Santo e Celeste) c’era Sandrino e Basta, un artista a cui mancava un venerdì o forse due.
Parlava lo stretto necessario, anche di meno se serviva, ed era convinto di essere un pittore di paesaggi. Il più bravo di tutti.
Invece costruiva solamente cornici di legno, cornici senza tela.
Sceglieva un bel posto, da dove magari si vedeva una vetta o un bosco o un bel larice, le piazzava ad arte e ci guardava attraverso.
“Se l’opera l’ha fatta il Padre Eterno”, pensava, “a me non rimane che incorniciarla”.
E forse non aveva tutti i torti.
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