venerdì 16 maggio 2025

 Edoardo e Galdino

"Ho portato il mio io sul punto più alto
e lo lascio lassù l'io che voglio essere.
Scendo con l'io che sono".


La stanza dove mangiava e viveva (NdR Guido Contin detto Cognac) era spoglia, con un tavolo di legno nel centro e una cucina economica accostata alla parete.
“Moglie, versaci del vino” gridò. Afferrò il fiasco lui stesso, e si riempi il bicchiere. Ne versò un fondo anche nel mio e lo allungò con l’acqua.
“Moglie, che modi sono questi” ripeté. “Abbiamo ospiti” disse al vento.
“E’ sposato?” domandai. In quel mentre, tra le gambe del tavolo, fece capolino un gatto grigio con un occhio mezzo chiuso.
“Oh, ben trovata”. La carezzò.
“Lei è Moglie. La mia Moglie” m’informò e sorrise.
“E’ arrivata un giorno da chissà dove, tutta fradicia e magra. Le ho dato il mio amore, un poco di latte, del pollo, e lei non se n’è più andata. Allora una sera, le ho chiesto di sposarmi. Ha detto ‘miao’. Ed eccoci ancora qui”.
Tratto da ONESTO di Francesco Vidotto - 2025 - Bompiani.






















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