9 APRILE 2017
Guardando verso nord dalla pianura,
è inconfondibile la sagoma del monte tanto caro al Manzoni detto
"...con voce lombarda, il Resegone, dai molti suoi
cocuzzoli in fila,
che in vero lo fanno somigliare a una sega...".
RIFUGIO STOPPANI (m. 890)
CAPANNA GHISLANDI (m. 1284 - Passo del Fo).
Dislivello: m. 674.
Tempo: 2.00 ore (+ 1.30 il ritorno).
Difficoltà: elementare su mulattiera e facile sentiero.
Parcheggiata l'auto nell'ampio spazio del piazzale della
stazione a valle della funivia dei Piani d'Erna, scendo lungo il sentiero seguendo i cartelli gialli “tutte le direzioni” e il segnavia
bianco/rosso/giallo n.1, fino a giungere alla strada asfaltata che arriva da
Versasio. Ho la fortuna di incontrare Enrico che sta recandosi, con sua moglie,
alla loro baita appena 200 metri più in "sù" (come sentiero) del rifugio
Stoppani e conoscitore di tutta la matassa di sentieri che ci sono in zona: mi
accompagnerà fino al Passo del Fo. Ci immettiamo verso destra e proseguiamo
fino a quando la strada asfaltata termina con il cancello di un agriturismo.
Procediamo sulla mulattiera: il percorso non è quasi mai
particolarmente faticoso se non in qualche breve strappo. Arriviamo dopo circa
30 minuti di cammino in località Costa bassa.
Qui troviamo un bivio (mt. 770):
a sinistra si entra nell’abitato di Costa alta (indicazioni “Costa, Resegone,
rif.Stoppani, Erna, rif.Azzoni, Cappella votiva Madonna del Resegone”…dedicata
ai caduti sulle pendici del monte) mentre noi puntiamo decisamente diritti procedendo verso “rif.Azzoni” e “Campo de Boi”. Il Rifugio Stoppani è
normalmente un frequentatissimo punto di passaggio per innumerevoli tipologie
di escursioni sul Resegone: dai semplici trekking, alle più difficili vie
ferrate (Gamma), alle salite alpinistiche riservate ad esperti. Il sentiero è ben
tracciato, di difficoltà elementare, e consente di avere una visuale abbastanza
interessante su Lecco e sulle bastionate rocciose del Resegone. Decido di passarci al ritorno e consumare un lauto pranzo sulla terrazza panoramica del
rifugio.
A mezza costa, attraverso una faggeta, arriviamo ad un boschetto
sotto un pendio erboso e si prosegue guadando le acque (?) del ramo
settentrionale del torrente Bione, seguendo la deviazione superiore al sentiero
originale deturpato da un grosso
smottamento. Raggiungiamo un bivio dove si lasciano a sinistra i sentieri
per i Piani d'Erna e per il Monte Resegone, e prendiamo quello di destra
ombreggiato da alcuni faggi.
Si procede a mezza costa con moderata pendenza per superare
un torrentello, si lascia un altro sentiero (senza segnavia) e si
continua in piano verso il fondo di una convalle della val Còmera (in
primavera-estate fioritura di aconiti napelli e genziane maggiori).
Il sentiero, ora largo, piega con un tornante a sinistra,
rientra nel bosco e si alza con numerose svolte abbastanza ripide (alle spalle
panorama sul Pizzo d'Erna).
Fuori dal bosco si passa tra cespugli di giovani faggi e si
continua a salire tra rade betulle per poi tornare con una serie di tornanti,
traversi e zig zag, ad un quasi-ripido pendio. Piegando a destra si rientra nel
bosco, poi se ne esce e sempre in salita si percorre un tratto cespuglioso al
di sotto della bastionata del Resegone, giungendo al bivio con
il sentiero per i Piani d'Erna.
Si prosegue a
destra con altre svolte ripide nel bosco e qualche gradino di roccia e si
arriva alla dorsale della Cornisella, dove alcune tracce conducono al
poggio erboso: bel panorama verso Lecco, il lago, il Monte Rosa, il Monte San
Primo, il Coltignone, il Pizzo d'Erna, il Resegone, le Grigne e il Monte
Magnodeno.
Dopo un breve tratto quasi-ripido si continua a mezza costa in
pendenza più moderata e si giunge ad un bivio, ove si trascura a destra una
deviazione che porta ad una fonte, per procedere diritto nel bosco.
Superando il sentiero che porta ai Piani d'Erna e al Monte Resegone
(n.5...fatto domenica scorsa con gli amici della UOEI)) e quello che
risale la sorgente, dopo un gradino di roccia e un ultimo traverso nel bosco si
raggiunge il Passo del Fò dove sorge la Capanna Ghislandi (guida alpina travolta da una valanga), un rifugio di ristoro
della sezione di Calolziocorte del CAI.
Un ambiente veramente famigliare: la fortuna ha voluto la
presenza di alcuni componenti del coro di S. Martino che si stavano “sciogliendo“
la voce per i canti del dopo pranzo. Un Crodino e via sulla stessa strada
del ritorno: il pranzo (casoncelli al pomodoro, polenta con spezzatino di maiale, torta della casa) era deciso al rifugio Stoppani.
Oh ragassi....Siam mica qui a mettere i pannelli fotovoltaici alle lucciole'!
Grazie Enrico per la tua compagnia!
Alla prossima!
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