lunedì 12 giugno 2017

Il Resegone, la cui cima più elevata è la Punta Cermenati m1875, si erge sul confine tra le province di Bergamo (estremità nord-ovest della Valle Imagna) e Lecco. Composto per lo più da Dolomia risalente al Triassico Superiore (circa 210 milioni di anni fa) è di origine marina. Infatti è emerso dalle acque, presumibilmente nei pressi di Valtorta, e poi scivolato lentamente fino ad assestarsi nella sua attuale posizione. Il Monte Resegone (detto un tempo Munt Serada) prende il nome dal suo celebre profilo, in cui le molte punte ricordano la lama di una sega (resega in dialetto lombardo).

L’Anello del Resegone consente di percorrere il periplo dell’intera montagna attraversando i diversi habitat boschivi, prativi e rocciosi, con spettacolari punti panoramici e tappe didattiche alla scoperta delle tradizionali attività del bosco, delle miniere di piombo e della storia dei luoghi. Punto di partenza e conclusione del percorso è la stazione della funivia dei Piani d’Erna. Durante la camminata si attraversano faggete in cui sono riconoscibili le aie carbonili (ajal), testimonianza degli antichi pojat (carbonaie). Lungo il tragitto è possibile far tappa al Buco di Flera, imbocco delle ottocentesche miniere di galena (solfuro di piombo), una delle quali è stata recuperata ed è attualmente visitabile.

Galdin Positioning System
Lunghezza: 16 km (più qualche metro...4000?)
Dislivello: 900 metri (ma non stiamo a guardare i cm!)
Tempo: Sereno / 6.15 ore (quarto d'ora più! quarto d'ora... più!)


Raggiungiamo con un salto di 700 metri la stazione d’arrivo della funivia a m1320. Intanto che abbiamo ancora tutto il vibram della suola, con 10 minuti di "salitella" dalla stazione della funivia andiamo al Pizzo d’Erna m1362: un punto panoramico veramente fa-vo-lo-sooo!

Da qui scendiamo lungo la strada sterrata fino alla Bocca d’Erna m1291. Un sentiero nell’erba ci porta alla Sorgente Pesciola m1300. Oltrepassata la sorgente proseguiamo in salita, prima nel pascolo poi nel bosco di faggio, fino al Passo del Giuff m1515, valico che ci porta sul versante orientale del Resegone e massima altezza dell'anello. Inizia la Foresta Regionale, il cui confine seguiamo integralmente per molte ore. Attraversiamo una fitta faggeta e dopo un tratto in discesa incrociamo il sentiero che sale da Morterone: siamo alla Sorgente delle Forbesette m1400. Poco oltre incrociamo una vecchia “calchera” (fornace per la calce) e un "pojat" (carbone).



Proseguendo in piano, usciamo dal bosco e giungiamo ai Castelli m1400: siamo sul DOL, Dorsale Orobica Lecchese (o Dolori Origine Lombare??) e all’inizio della dorsale erbosa della Costa del Palio: benvenuti a casa mia in la Valle d’Imagna! In leggera discesa, prima attraverso un prato, poi nel bosco, arriviamo al rifugio Resegone m1266 gestito dal CAI di S. Omobono Terme di recente costruzione. Scendendo arriviamo ad un promontorio, dove abbandoniamo il sentiero del Resegone, iniziando un traverso che ci porta alla Cascina Zucchero m1163. Superata la cascina, con una discesa un po’ ripida, una traccia ci porta sull’antica mulattiera Brumano-Lecco m1076. La imbocchiamo verso destra e iniziamo una traversata nel bosco, il leggera salita, fino al Passo la Porta m1123 (confine tra Rota Imagna e S. Omobono Terme). 



Lasciata una santella votiva alla Madonna di Gerosa, proseguiamo in salita, lungo il versante Sud del Resegone. Dopo un breve strappetto, ad un bivio sopra una cascina, lasciato il DOL, siamo al valico La Passata m1244 (confine tra la bergamasca e il lecchese). Qui troviamo i cippi di confine fra la Repubblica di Venezia e il Ducato di Milano. Proseguiamo in un saliscendi fino al Buco di Frela m1225 (miniere) e allo Zucco Rolla m1250 e scendiamo brevemente sul fondo di un canalone dove finisce la Foresta Regionale. Risalito il versante opposto arrivando al Rifugio Alpinisti Monzesi m1173. Superato il rifugio breve ma ripida salita verso il Passo del Fo m1296 e alla capanna Giacomo Ghislandi. Ospitati dal CAI di Calolziocorte possiamo pranzare al sacco e usufruire dell'attrezzatissimo e nuovo baretto del rifugio.



Valicato il passo ci dirigiamo al punto di partenza evitando un sentiero (EE) con brevissimi ma impegnativi tratti messi in sicurezza: all’inizio volevamo fare questo ma…..!. Scendiamo dolcemente prima alla Cornesetta m1204, quindi alla Costa, passando sotto il rifugio Stoppani m890. Da li alla stazione della funivia…abbiamo messo le gambe in spalla...intanto eravamo arrivati!
Permettetemi...
un grosso complimento al nostro Lorenzo (otto anni) che ha bagnato il naso a molti di noi... a Luca che con grande volontà è arrivato ultimo MA E' ARRIVATO... a Mauro e Elisa per il grosso supporto profuso....a tutti i 58 partecipanti escursionisti e non "ciuciamentine"...a quei co___oni (ragazzi e adulti) che hanno raccolto le bandierine o, peggio, le hanno girate.
A questi ultimi auguro un foruncolo solo...ma...dove dico io... ciao!

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