GALDI, semper ‘n gir30 settembre 2023
“Ricorda: avere un frutteto è rendere omaggio
alle generazioni che sono venute prima
e a quelle che verranno dopo”.
Al centro del lago di Como, sul promontorio che sovrasta Varenna, si erge, da più di mille anni, il Castello di Vezio, un antico avamposto militare di origine medioevale eretto, a difesa e controllo del lago e dei borghi circostanti, dalla regina longobarda Teodolinda. Percorso il vialetto in ghiaia che costeggia il lato nord del Castello, si giunge al cancello, dove si apre alla nostra vista un tale panorama che non può non stupirci per bellezza e maestosità: avvicinandosi alla balaustra ci accorgiamo di essere a strapiombo su Varenna e davanti a noi vedremo il lago di Como in tutto il suo splendore, tagliato dalla penisola di Bellagio nei due “famosi” rami: quello di Lecco e quello di Como. Oltre ad alcune statue lignee viste lungo il vialetto, frequentemente s’incontrano i fantasmi, sculture bianche in gesso realizzate ogni anno grazie a turisti che si offrono volontari mettendosi in posa dopo essere stati ricoperti di garza e gesso e rimasti immobili per circa un’ora: trascorso tale tempo gli viene sfilata la scultura che rimane nel castello fino a quando il maltempo invernale la distruggerà. Guardandoci intorno ci accorgiamo di trovarci in un luogo climaticamente particolare: la vegetazione continentale e alpina presente sul lato nord del castello, caratterizzata da castagni, noccioli, pini e larici lascia lo spazio, nella zona esposta verso il lago, a una flora mediterranea caratterizzata da olivi, agavi, rosmarini, palme e piante grasse. Una scalinata in salita fiancheggiata da aiuole di piante aromatiche ci porta nel giardino degli ulivi (viene prodotto un olio extravergine di categoria superiore). Tramite un portone di legno si entra all’interno delle mura, che circondano la torre di avvistamento a base quadrata, dove ci accoglie Artù, un fantastico gufo reale. Davanti a noi vediamo una torretta sulla quale si trovano alcuni resti e parti di riproduzioni di armature e armi. La scalinata in sasso a lato ci permette di accedere, passando su un ponte levatoio, alla sommità della torre. Da qui la vista a 360° del lago di Como è ineguagliabile. All’interno del castello è stata realizzata un’esposizione permanente sul lariosauro, comprendente calchi dei vari esemplari ritrovati nei dintorni di Perledo. Il Lariosaurus era un rettile di medie dimensioni (fino a un metro di lunghezza) appartenente a un gruppo estinto di rettili acquatici. Era un animale con collo e cranio relativamente allungati, che viveva in ambienti di laguna salmastra, nutrendosi di pesci che afferrava con i lunghi denti sottili e conici e che inghiottiva interi. Tornati al giardino degli ulivi, un sentiero in discesa porta nella parte sud del Castello fino ad arrivare all’ingresso dei sotterranei. Il castello si fonde, in un ambiente d’ineguagliabile bellezza naturale, con l’arte, la storia e la cultura del territorio e ci regala una piacevole pausa di relax e armonia a contatto con la natura.
Si ritorna verso l’ingresso a bere un buon caffè e a trarre la morale della giornata: quando ti fanno lo sconto sul biglietto d’ingresso, significa, purtroppo, che la tua età è …un po’ avanzata! Sigh!!
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