Edo e Galdino
“Se tutto corre via bene, oggi ségo. Domani mattina slàrgo e verso pomeriggio vòlto. Dopodomani slàrgo di nuovo, nel tardo pomeriggio farò rèla e se il tempo tiene dopo cena cargherò. Quelle sue parole precipitosamente dette, indicanti la litania tutta della fienagione: segàr, slargàr, oltàr, far rèla e infine cargàr. Stupefacenti parole nelle quali stanno dentro fatica e arte, rigore e talento, azzardo e disciplina, attesa e imprevisto”. Tratto da IL DUCA di Matteo Melchiorre - 2022 - Giulio Einaudi Editore
Siamo a Bellagio, la “Perla del Lago di Como”. Posteggiamo un po’ lontano perché vale la pena di camminare nel tipico labirinto di stradine, viuzze, giardini e scalinate, disseminato di negozietti di artigianato. Gironzoliamo in questo intreccio di case colorate che vanno a formare il caratteristico centro storico senza una traccia di percorso. Quando siamo passati nei mesi estivi, eravamo immersi in un ritmo frenetico di turisti: le persone del luogo, i lagheè, sono una razza rara e in giro si sentono e si notavano “solo” lingue diverse dall’italiano. Ma oggi, un po’ più tranquilli, respiriamo a pieni polmoni i profumi e, sembra strano, anche i colori del posto. Eccoci al nostro punto di riferimento: la Punta Spartivento. Siamo nell’ombelico del Lago di Como, nel centro che più centro non si può, nel punto che fa da spartiacque tra i due rami, quello di Lecco e quello di Como. Insomma! Siamo esattamente in mezzo al lago! Permettetemi …consentitemi …un paio di curiosità! La prima riguarda la statua in legno policromo del “Cristo deposto” nella Chiesa di San Giacomo (assolutamente da visitare!). Si narra che fu commissionata dal Conte di Fuentes ma che non giunse mai a destinazione. Venne ritrovata proprio qui e portata nella chiesa dove ancora oggi è visitabile. La seconda riguarda il ”Sass del Pan”. Curiosi, ehhh! Un sasso che quando il lago è particolarmente basso, affiora dalla superficie dell’acqua, proprio di fronte alla Punta Spartivento. Si narra che su essa, durante il periodo di carestia e peste avvenuto dopo la discesa dei Lanzichenecchi nel 1629, venivano messi i sacchi di frumento a disposizione degli abitanti dei paesi colpiti, che giungevano a prenderli con le loro imbarcazioni. Siamo stanco! Un attimo seduti ad uno dei tanti tavolini affacciati sul lago, a gustare un buon gelato …fuori stagione (ma la giornata è bella!), dare un ultimo sguardo tutti intorno e, pultroppo, …ripartire!
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