lunedì 17 settembre 2018

UOEI - Bergamo
16 settembre 2018
Da Bobbio ad Artavaggio lungo il 
 SENTIERO DEGLI STRADINI
Dislivelli in salita m512
Dislivello in discesa m 520
 Lunghezza km8,700

Insieme ad un bel gruppo di amici, oggi, c'erano anche due angeli. Si! Quello delle 3.33 e quello delle 5.55. Ma come! Non lo sai? Se ti svegli all'improvviso di notte... se guardi la radio-sveglia... se segna un'ora con tre numeri uguali... vuol dire che in quel momento, in quella stanza, c'è un angelo. Sbrigati a parlargli perchè si ferma da te solo un minuto. Ha tanta altra gente da visitare.




























Poco meno di 10 km di percorso, dai Piani di Bobbio  m1641 ai Piani di Artavaggio m1633, in un ambiente spettacolare e panoramico. Per scoprire le origini di questo nome ho chiesto un piccolo aiuto a Fulvio Casari, gestore dell’omonimo rifugio barziese. Grazie a lui ho scoperto che il sentiero prese il nome di “Stradini” perché fu tracciato e percorso non dai valligiani, ma dai contrabbandieri. Era questo infatti la strada più veloce per passare dalla Valsassina a Bergamo e viceversa. Lungo l’esposto sentiero i contrabbandieri portavano materiale di ogni tipo, soprattutto armi e manufatti in ferro forgiati a Premana. 

Un tracciato da non sottovalutare, in certi punti impegnativo, ma se soffrite di vertigini ve lo sconsiglio! 

Le tempistiche vanno dalle due alle due ore e mezza, dipende…dalla dimesticatezza sui passi più esposti e attrezzati. Lo spettacolo in ogni modo è assicurato! 

Prendiamo la funivia che sale ai Piani di Bobbio e da qui ci dirigiamo verso il rifugio Lecco. Seguiamo le indicazioni per la Bocchetta della Pesciola e imbocchiamo il Sentiero degli Stradini. Il percorso si snoda a ridosso delle spettacolari pareti dello Zucco di Pesciola, nel gruppo dei Campelli, frequentata meta di arrampicata. 
L’itinerario si sviluppa con continui sali e scendi e non presenta particolari difficoltà se non appunto nei tratti più esposti attrezzati con appositi cavi metallici dove aggrapparsi. Il traguardo è il rifugio Cazzaniga-Merlini per un buon pasto rifocillante. 




Per il ritorno continuiamo, in un ambiente silenzioso e selvaggio, per il sentiero delle Orobie 101 verso la Bocchetta dei Mughi e scendiamo la pietraia della Valle dei Megoffi. 
Una veloce visita all’orso bianco, la tradizionale panascè e…via…si scende con la funivia. 
Semplice noo!!



Gran festa a base di spumante e pane-salame per festeggiare lo zio Mauri, il Ferruccio, il Pietro A., la M.Grazia e il Mauro Lav..
E, soprattutto, per l'angelo delle 3.33.. Vero Gianchy? Che ci credi o no era con noi!

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