EDO & GALDI
13 febbraio 2019
Andiamo a Corna Imagna, alla scoperta del Sentiero del castagno, che prende avvio dalla piazza del paese, nei pressi della chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Simone e Giuda m735. Il nome del primo santo compare anche nel peculiare appellativo «Castignì de Sansimù» tradizionalmente assegnato agli abitanti «della Corna», che in ambito vallare si distinguevano per l’abbondante produzione di «castègne».
Dalla piazza si va in piano lungo la strada asfaltata (via Finilmascher), accompagnata a valle da una schiera di case e a monte da uno dei tanti terrazzamenti che caratterizzano il solivo versante. Dopo circa 150 metri la si lascia per imboccare, in discesa, uno scivolo in cemento che di lì a poco è sostituito dall’antica e bella mulattiera, oggetto di recente recupero. Tra belle vedute panoramiche, piccoli orti e qualche castagno selvatico caliamo lungo il versante e in breve ci colleghiamo alla carrabile che serve la contrada Canito.
La seguiamo brevemente e prima che questa si raccordi alla provinciale (tornante) la lasciamo per un sentiero che scende velocemente e presto assume le originarie fattezze di mulattiera. Con un piacevole e breve tratto in piano raggiungiamo e poi attraversiamo la contrada Regorda m638, un pugno di case in pietra raccolto su un piccolo ripiano. Oltre la contrada si continua sull’asfalto della carrabile che di lì a poco si raccorda alla provinciale; la si segue per pochi metri per poi prendere la mulattiera che porta a Cà Berizzi m633, detta anche «Regorda di qua», ove trovano sede l’omonima BibliOsteria e la Casa dei Semi.
Da Cà Berizzi si prosegue imboccando la bella e larga mulattiera, all’avvio segnata dalla presenza di una caratteristica santella ricavata in un tronco di castagno, che in graduale discesa, parallelamente alla provinciale, raggiunge le case di Mafineto. Al bivio che si presenta al termine della discesa si imbocca la mulattiera delle Pettole, anch’essa con tratti recentemente recuperati, che con una serie di svolte rimonta il versante e si porta al piede della contrada Feniletti m710, raggiungibile con breve digressione a destra, in cui ha sede la Casa dello stracchino.
Con breve tratto su strada sterrata e poi nuovamente lungo il sedime dell’antica mulattiera si borda ora il margine inferiore dell’ameno e ampio pianoro prativo che dalla Costa degrada dolcemente, toccando il sequenza le contrade Siva, Roncaglia, sede dell’omonima locanda, e Calcinone m680, quest’ultima situata oltre la Valle del Fontanello e la carrabile per Locatello.
Il sentiero prosegue in falsopiano superando dapprima la Valle delle Moiàche e poi una casa isolata al margine del bosco, in località Bàrbara. Poco oltre tenendo si sale alle baite della località Quadrù, dove tra prati ci si porta alla soprastante contrada Cà Gavaggio m825, l’abitato più elevato di Corna Imagna.
Il sentiero attraversa la contrada e poi su asfalto si porta in piano oltre la Valle delle Moiàche, lungo quello che sino alla costruzione della carrabile era il tracciato dell’antica mulattiera. Questa ricompare poco dopo: la si segue tra prati arborati alternati a boschetti toccando le località Candelù, Còrna Batàgia, Roncài e Piane. Il castagno da frutto è qui ancora molto diffuso e forma piccole selve ben coltivate. Il percorso si fa pianeggiante e in paesaggio amenissimo tocca il campeggio San Luigi, il piccolo cimitero, la chiesa parrocchiale e infine l’attigua piazza di Corna Imagna, dove il sentiero si conclude.
Nessun commento:
Posta un commento