17 24 1 8 15
23 5 7 14 16
4 6 13 20 22
10 12 19 21 3
10 12 19 21 3
11 18 25 2 9
LA LEGGENDA DELLA VALLE D'INFERNO
ORNICA
La leggenda, che ancora oggi si racconta a Ornica, è per la verità alquanto ingenua. In valle c’erano molti forni e fucine per la lavorazione
del ferro. Il più grosso di questi forni era gestito in epoca assai remota da
persone forestiere, forse della Valsassina, specialiste del mestiere, che si
dedicavano senza sosta a ridurre il minerale in ferro puro. Questi forestieri
non vedevano di buon occhio gli abitanti di Ornica, al punto che, ogni tanto,
trovandosi a corto di legna o di carbone, non si facevano scrupolo di prendere
qualche ornichese che passava da quelle parti e gettarlo vivo nella fornace per
alimentare il fuoco. Una terribile paura assalì allora gli abitanti di Ornica
che presero a chiamare quel luogo la "Valle d'Inferno" (1).
(1)Una delle zone più frequentate dagli amanti della
montagna è la Val d'Inferno, quella lunga e ripida distesa di boschi e pascoli
che da Ornica sale fin
verso il Pizzo dei tre Signori. Un tempo la valle non aveva questo nome, ma si chiamava
Val Fornasicchio, probabilmente per la presenza, nella sua parte più bassa, di
forni e fucine per la lavorazione del minerale ferroso che si estraeva dalle
miniere della zona. Il minerale, estratto a fatica dai minatori, veniva
trasportato a Ornica a dorso di mulo e sottoposto a procedimento di fusione nei
forni, per essere trasformato in verghe di metallo puro, pronte per la
lavorazione nelle numerose fucine (chiodarole) del paese. Fu la presenza di
tali impianti ad alimentare nella fantasia popolare l'accostamento
dell'immagine del fuoco a quella dell'Inferno, luogo del fuoco per eccellenza.
"Vidi tutte le reti del Maligno distese sulla terra e dissi gemendo:
Chi mai potrà scamparne?.
E udii una voce che mi disse: l'umiltà".
S. Antonio abate
Nessun commento:
Posta un commento