13 MAGGIO
(dalla "Divina Commedia" di Dante Alighieri - Canto XXXIII° del Paradiso).
Vergine Madre figlia del tuo figlio
umile e alta più che creatura
termine fisso d'eterno consiglio,
tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì che il tuo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l'amore
per lo cui caldo ne l'eterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui se' a noi meridiana face
di caritate, e giuso, intra i mortali
se' di speranza fontana vivace.
Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre
sua disianza vuol volar sanz'ali.
La tua benegnità pur non soccorre
a chi domanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura è di bontate.
Dopo le poche ma belle ore in cui nell'ottobre scorso abbiamo accolto la statua della Madonna pellegrina di Fatima, al nostro Santuario della Cornabusa ci sarà un altro momentaneo dono speciale: la reliquia del sangue di S. Giovanni Paolo II, conservato in una piccola ampolla, che ricorda l'attentato che ha subito il 13 maggio 1981 e da cui è guarito proprio per l'intercessione di Maria.
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