UOEI - Sezione di Bergamo
Dolomiti Bellunesi - Trentino
3 settembre 2017
3 settembre 2017
PASSO ROLLE, TOGNAZZA, CAVALLAZZA PICCOLA,
CAVALLAZZA, LAGHETTI AL COLBRICON
"Ho fatto delle foto. Ho fotografato invece di parlare.
Ho fotografato per non dimenticare. Ho fotografato per non smettere di guardare".
Daniel Pennac
Una escursione facile e piacevole, per il camminatore "dolomitico" con un minimo di preparazione. Con poca fatica si raggiunge uno splendido balcone panoramico a cavallo tra la catena del Lagorai e le Dolomiti, da dove si può ammirare in tutta la sua maestosità il gruppo delle Pale di San Martino, con protagonista il Cimon della Pala, il 'Cervino delle Dolomiti'. Non è comunque una passeggiata turistica come la piacevolissima traversata ai laghetti al Colbricon, sempre partendo dal passo Rolle o da malga Rolle, che riserveremo per il nostro ritorno. Le valenze di questa escursione sono innanzitutto paesaggistiche: la modesta cima Cavallaza, estrema propaggine nord-orientale della catena del Lagorai, offre una emozionante panoramica a 360 gradi. Ed anche naturalistiche/fotografiche sui meravigliosi specchi d'acqua, le sassose e allo stesso tempo verdeggianti vallette di porfido, le imponenti piramidi rocciose del Lagorai e le effervescenti strutture dolomitiche.
Non mancano i richiami storici della grande guerra, con resti di trincee, scavi e gallerie specie alla Cavallazza Piccola, postazione che dominava la strada del Rolle. Interessanti gli avvenimenti militari con l'ardita azione di conquista della cima da parte di un battaglione italiano, lo stesso che con altrettanto coraggio conquistò il vicino Castellaz mantenendo però la posizione per brevissimo tempo. Azioni e postazioni, come per tutto il Lagorai, di poco rilievo nell'economia generale della grande guerra, ma non per gli uomini (meglio sarebbe dire ragazzi) che qui vi hanno combattuto e sofferto, che meritano sempre rispetto, conoscenza, ammirazione.
Infine, quale curiosità intellettuale, gli aspetti archeologici, specie i ritrovamenti più noti nei laghetti al Colbricon, legati all'attività di caccia dell'uomo mesolitico, con documentazione e pannelli presso il rifugio. Ben poco noti invece gli 'strani' ritrovamenti nell'alto ed isolato laghetto della Cavallazza, a tutt'oggi indecifrati ed inspiegabili.
Dal grande parcheggio al passo Rolle m.2000, saliamo la stradina sterrata che in breve raggiunge l'Albergo Sass Maor (della Finanza) e un impianto sciistico. Un primo dosso roccioso permette una panoramicissima veduta verso il settore nord delle Pale di San Martino, con il Cimon della Pala primattore in primissimo piano. Risaliamo l'evidente pista da sci per poi lasciare la salita per continuare, traversando sul versante ovest della Tognazza, su un facile crinale roccioso. Si giunge con poche fatiche alla depressione della Cavallazza Piccola, caratterizzata da tre bellissime pozze d'acqua (la più alta a volte in secca). Con leggeri saliscendi, ci dirigiamo verso il bellissimo laghetto della Cavallazza e la forcella Cavallazza m2225. Raggiunta forcella Cavallazza seguiamo l'evidente sentierino che, con numerosi zig-zag, aggredisce la piramide erbosa-rocciosa della Cavallazza. Pur ripida la salita si risolve brevemente in 100 metri di dislivello, mirando alla croce di vetta. Dalla Cavallazza m2324 il panorama è straordinario, emozionante. A 360 gradi possiamo ammirare buona parte delle Pale di San Martino, San Martino di Castrozza e la valle del Cismon stanno ai nostri piedi quasi mille metri più in basso, le ultime cime della lunga catena del Lagorai con il caratteristico Colbricon e Piccolo Colbricon, il passo Rolle con dietro il Castelaz e le cime Juribello-Juribrutto-Bocche, e in lontananza alcune cime dolomitiche, in particolare la grandiosa parete sud della Marmolada. In cima i resti di una grande trincea. Scendiamo alla volta di una piccola croce di legno, in direzione dei sottostanti laghetti al Colbricon. La discesa si fa subito ripida e a tratti sassosa, con ampie tracce di passaggio lungo il costo che si affaccia su alti dirupi e permette la calata dei 400 metri di dislivello in breve tempo e con poca fatica. Bellissime le viste sui sottostanti laghetti, l'imponente mole del Colbricon e la particolare bancata rocciosa del Piccolo Colbricon.
Giunti ai laghetti, rifugio m1925, la sosta è inevitabile: ci meritiamo proprio un piacevole bighellonare in tranquillità. Poi, con molta calma, quasi controvoglia, prenderemo il sentierone che riporta a malga Rolle e al passo Rolle.
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