EDO, EZIO & GALDI
21 marzo 2019
La chiesetta dedicata a San Calimero si trova sulla Grigna Settentrionale, in territorio di Baiedo, sui monti che salgono da Pasturo. Spicca ben visibile, bianca con il suo caratteristico tetto spiovente rosso, e offre un panorama spettacolare, con vista sulla Valsassina, lo Zuccone Campelli e le montagne del Lago di Como. Si trova a 1495 metri di altitudine e fu fondata presumibilmente prima del 1343.
Erano sette i fratelli e le sorelle appartenenti alla famiglia dei Santi Eremiti che abitavano, lontano uno dall’altro, nelle loro chiesette alpine collocate su punti strategici e molto panoramici dei monti lariani: Zefiro sul Legnoncino, Ulderico sul Monte Muggio, Eulalia a Gravedona, Eufrasia a Dongo, Grato a Bellano, Defendente a Varenna e infine Calimero sulle alture sopra Pasturo.
Lì dove la vista può spaziare lontano, nel misterioso fervore della loro solitudine tutta ripiena di contemplazione di Dio, nulla rompeva il susseguirsi delle albe rosate e dei tramonti di fuoco nelle stagioni che scivolavano via negli anni e negli eventi.
Origini antichissime dunque, come il culto dei Pasturesi a San Calimero, in cui sono intrecciati fede e leggenda. Anzitutto riguardo la scelta del luogo in cui sorge la chiesa: accanto a motivi "tecnici" (al riparo dalle rovinose valanghe che scendevano dalla Grigna e, in posizioni strategica, ben visibile dai paesi circostanti), la leggenda narra che gli antichi fedeli trasportarono i materiali per la sua costruzione in un luogo diverso, ma durante la notte uno stormo di rondini trasportò, col proprio becco, i granelli di calce su un ripiano superiore, in cui venne perciò deciso di erigere la chiesetta. La posizione strategica delle campane, a picco sul lago o in cima ai monti, consentiva un loro collegamento in caso di bisogno: il segnale convenzionale era costituito da un grande fuoco, acceso sul limitare delle proprie capanne.
Poco prima di arrivare al Colle del Balisio (m723), imbocchiamo una stradina sterrata, ci addentriamo in Val Pioverna e arriviamo alla Cappelletta del Sacro Cuore dove parcheggiamo (m833). In leggera salita entriamo nel bosco e proseguiamo camminando tra prati alla sinistra e il bosco alla destra. Poco dopo, tra gli alberi, riusciamo a vedere la Grignetta. Continuiamo in salita e la pendenza aumenta un poco. Il percorso diventa più stretto e la pendenza aumenta. Con vari tornanti saliamo, zigzagando, in modo abbastanza ripido in una bella faggeta, il Bosco della Costa Reor (m1200). Pochi passi più avanti il sentiero sale con con alcune serpentine e maggiore pendenza. Più avanti i faggi lasciano il posto alle betulle: buon segno. Davanti cominciamo a vedere le case del Pialeral. Una stradina ci conduce al Laghetto dell'Alpe Cova (m1300). Ora possiamo ammirare il panorama su entrambi i lati e, superato un grande faggio, arriviamo al rifugio Antonietta (m1400) che ha “preso il posto” del vecchio Rifugio Tedeschi, distrutto da una valanga.
Riprendiamo il nostro cammino: il sentiero inizialmente scende (strano!), ma una volta passato il canalone del torrente Comisella, risale (mi sembrava strano!) sino ai pascoli erbosi e alle baite diroccate di Prabello di Sopra (m1537) il punto più alto di tutta la gita. Il sentiero corre lungo la costa del Grignone su verdi pascoli con il bel panorama della bassa Valsassina. In leggera discesa arriviamo a San Calimero.
Percorso piacevole con bei panorami.
Parecchie fontane lungo il percorso che è tutto su comode mulattiere e sentieri semplici.
Un meritato rinfresco finale!
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