San EDO, San GALDI,
i Santi/e della UOEI
i Santi/e della UOEI
14 maggio 2023
Il Lago di Como è sempre stato una via naturale di collegamento sia di terra, sia d’acqua. Una strada fu tracciata in età romana imperiale sulla sponda occidentale del lago, quando Milano divenne capitale, e Como l’avamposto verso la Rezia. Aveva la funzione di collegare i due versanti delle Alpi, controllando i traffici in transito, con tanto di dogana, fra la pianura padana e le regioni dell’Europa centrale. A partire dal 1187 appare come Strada Regina, non a onore di Teodolinda regina longobarda come vorrebbe la tradizione, bensì col significato di “strada regia”, in altre parole principale e regolarmente mantenuta da statuti condivisi fra tutti i comuni del lago. Meta finale della via verso nord era Chiavenna ed…oltre!. Noi ne percorriamo un “piccolo” pezzo per ammirare San Miro, con la sua suggestiva scalinata e la vecchia torre medioevale di guardia, la Riserva Naturale del Pian di Spagna, un territorio dall’ecosistema unico che ci ha conquistati a suon di natura, animali e paesaggi singolari, il Lago di Mezzola ma, soprattutto, lo stupendo tempietto dedicato a San Fedelino, sulla riva nord-occidentale del Lago di Mezzola. Se ne sta là, silenzioso e solitario da oltre mille anni. Guarda lo scorrere delle acque del fiume Mera che lungo i secoli, in momenti di piena, sono tracimate allagandolo e contribuendo così ad accrescere l’umidità delle sue pareti. Se ne sta là silenzioso e solitario, ben disposto a rivelare i suoi storici e artistici tesori solo a coloro che hanno la pazienza e il coraggio di raggiungerlo. Se si ricercano le cause della costruzione di questo tempietto in una località così difficile da raggiungere, ci s’imbatte subito in un racconto che oscilla tra lo storico e il leggendario. Pare che Fedele sia stato un soldato romano convertito al Cristianesimo. La sua passione racconta della sua fuga da Milano nel 284 d.C., con alcuni compagni, per sottrarsi alle persecuzioni di Massimiano. Costui, in un´epoca in cui il Cristianesimo si stava affermando e diffondendo con facilità tra le popolazioni, aveva imposto a dei soldati convertiti di sacrificare alle antiche divinità pagane; di fronte al loro rifiuto li fece imprigionare. Fedele, con il vescovo di Milano, Materno, facilitò la loro fuga verso Como e li accompagnò. Raggiunti, furono tutti uccisi, tranne Fedele che solitario arrivò al lago, s’imbarcò cercando scampo in un luogo che pareva sicuro e inaccessibile, ai piedi di una montagna. Ma, anche lì, arrivarono i suoi persecutori: Fedele rinnovò il suo rifiuto di rinnegare la fede cristiana, per cui fu decapitato e lì sepolto. Nello stesso luogo la popolazione eresse un piccolo oratorio per conservare le reliquie del martire. Lungo il corso dei secoli, le spoglie del santo martire furono sorvegliate solo dal Signore. Ambiente fantastico, tra avvallamenti, cascatelle, ponti in legno, scalinate, lastricati ben conservati, fioriture di ginestra e rosa canina, boschi di castagni. Per ultima, prima che le ruote …girino, i resti della diroccata chiesa di San Giovanni all’Archetto di epoca medioevale.
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