UOEI - Sezione di Bergamo
14 febbraio 2016
DA SALE MARASINO
AL RIFUGIO OSTERIA PASTINA (Bs)
ed io piano sono andato!!
"Sai... martedì è arrivato il tizio che mi porta l'acqua.
Ne ho prese due casse.
Non volevo prenderne...dell'altra!!
AAhhhAhhAAAAhhAAAAAhhhhh!!!
Vorrei ...per non dimenticare... raccontare della brigata Giustizia e Libertà "Barnaba"
intervallando con fotografie della brigata U.O.E.I. di Bergamo.
Barnaba era un ex prigioniero russo che aveva fraternizzato
con i partigiani locali; dopo la battaglia di Croce di Marone di lui non si
seppe piú nulla.
In sua memoria venne costituita la prima squadra d’azione operante nel territorio sebino che, con pochissimi appoggi finanziari, si mise all’opera, compiendo diverse azioni sabotatrici. Furono le Fiamme Verdi a sostenere i primi componenti di questo gruppo con l’invio di armi e modeste somme di denaro, che vi confluivano tramite staffette, con quelle inviate dagli operai e impiegati della ex Franchi e Gregorini.
Il gruppo aveva come piano operativo il sabotaggio. Fra i suoi componenti c’era un esperto in esplosivi che sapeva costruire bombe a scoppio ritardato da piazzare nei luoghi strategici. Fu cosí che saltarono in aria tralicci elettrici a Bornato e Borgonato e, simultaneamente, sei a Inzino di Gardone Valtrompia.
Ma il battaglione di fascisti della X Mas di Borghese e la famigerata Legione Tagliamento, aiutati dalla sempre presente delazione, riuscirono a limitare, con efferati rastrellamenti, l’azione della brigata partigiana; alcuni componenti della “Barnaba” furono catturati e mandati a morire nei lager di Mauthausen.
La brigata provvedeva anche ad accompagnare gli ex prigionieri alleati verso l’allora ospitale Svizzera.
L’osteria di Nistisino era un buon punto di partenza per tali operazioni e per spedizioni punitive contro i delatori.
Nel gennaio 1945, per un nonnulla è fallito l’assalto alla caserma dei militi della Tagliamento a Marone. La località Gole fu in seguito la nuova base operativa della brigata “Barnaba”. Qui arrivavano armi, munizioni e vettovaglie perfino dalle caserme fasciste, acquistate con la connivenza degli stessi militi. Queste intese, si rivelarono molto utili nei momenti della insurrezione, evitando inutili spargimenti di sangue.
Nella notte fra il 24 e il 25 aprile 1945 i partigiani, attestati a nord di Sulzano, fecero capitolare, piú con la ragione che con le armi, la X Mas fascista. A Sulzano, numerosi militari tedeschi e fascisti, a bordo di alcuni autocarri, si arresero consegnando armi, munizioni, vettovaglie, muli e carrarmati. Giovedì 26 aprile il CLN di Brescia esce dalla clandestinità e proclama l’insurrezione generale:
Nel pomeriggio del 27 aprile, dopo breve fuoco partigiano, una
grossa colonna corazzata fu lasciata passare; sarà poi annientata
dall’aviazione alleata.
Il comandante della Brigata Giustizia e Libertà “Barnaba” nel suo rapporto alla fine delle ostilità cosí scriveva: “Si chiude cosí la battaglia del Sebino con i seguenti risultati: 1700 prigionieri, 32 autocarri, magazzini imponenti della X Mas, un carrarmato, 3 cannoni, 25 mitragliere pesanti, 170 quadrupedi e un’infinità di armi leggere, munizioni e vettovagliamento”. Venerdì 27 aprile esce il primo numero de “Il giornale di Brescia”, organo ufficiale del CLN. In prima pagina l’annuncio:
E adesso sai che si fa?
PARTIGIANO SANDRO, "SANDROKAN" |
intervallando con fotografie della brigata U.O.E.I. di Bergamo.
In sua memoria venne costituita la prima squadra d’azione operante nel territorio sebino che, con pochissimi appoggi finanziari, si mise all’opera, compiendo diverse azioni sabotatrici. Furono le Fiamme Verdi a sostenere i primi componenti di questo gruppo con l’invio di armi e modeste somme di denaro, che vi confluivano tramite staffette, con quelle inviate dagli operai e impiegati della ex Franchi e Gregorini.
PARTIGIANI IGNAZIO "RAGAZZO", NICOLETTA "QUASIMODO" E GABRIELE "LELE". |
Il gruppo aveva come piano operativo il sabotaggio. Fra i suoi componenti c’era un esperto in esplosivi che sapeva costruire bombe a scoppio ritardato da piazzare nei luoghi strategici. Fu cosí che saltarono in aria tralicci elettrici a Bornato e Borgonato e, simultaneamente, sei a Inzino di Gardone Valtrompia.
Ma il battaglione di fascisti della X Mas di Borghese e la famigerata Legione Tagliamento, aiutati dalla sempre presente delazione, riuscirono a limitare, con efferati rastrellamenti, l’azione della brigata partigiana; alcuni componenti della “Barnaba” furono catturati e mandati a morire nei lager di Mauthausen.
PARTIGIANA LISA, "ROTTERMAIER" |
La brigata provvedeva anche ad accompagnare gli ex prigionieri alleati verso l’allora ospitale Svizzera.
L’osteria di Nistisino era un buon punto di partenza per tali operazioni e per spedizioni punitive contro i delatori.
Nel gennaio 1945, per un nonnulla è fallito l’assalto alla caserma dei militi della Tagliamento a Marone. La località Gole fu in seguito la nuova base operativa della brigata “Barnaba”. Qui arrivavano armi, munizioni e vettovaglie perfino dalle caserme fasciste, acquistate con la connivenza degli stessi militi. Queste intese, si rivelarono molto utili nei momenti della insurrezione, evitando inutili spargimenti di sangue.
PARTIGIANI "ANDREA" E "GIULIANA" |
Nella notte fra il 24 e il 25 aprile 1945 i partigiani, attestati a nord di Sulzano, fecero capitolare, piú con la ragione che con le armi, la X Mas fascista. A Sulzano, numerosi militari tedeschi e fascisti, a bordo di alcuni autocarri, si arresero consegnando armi, munizioni, vettovaglie, muli e carrarmati. Giovedì 26 aprile il CLN di Brescia esce dalla clandestinità e proclama l’insurrezione generale:
“Bresciani!
L’ora della liberazione è giunta. L’odiato nemico tedesco-fascista, che da
tanto tempo calpesta il nostro suolo e martirizza le nostre popolazioni, è
rotta. Una nuova era di libertà democratica si inizia…”.
L'OSTERIA PASTINA: UN BUON PUNTO DI PARTENZA...DOPO AVER MANGIATO... PER L'ALLEGRA BRIGATA |
Il comandante della Brigata Giustizia e Libertà “Barnaba” nel suo rapporto alla fine delle ostilità cosí scriveva: “Si chiude cosí la battaglia del Sebino con i seguenti risultati: 1700 prigionieri, 32 autocarri, magazzini imponenti della X Mas, un carrarmato, 3 cannoni, 25 mitragliere pesanti, 170 quadrupedi e un’infinità di armi leggere, munizioni e vettovagliamento”. Venerdì 27 aprile esce il primo numero de “Il giornale di Brescia”, organo ufficiale del CLN. In prima pagina l’annuncio:
BRESCIA È
LIBERA.
Brescia - Partigiani in Corso Zanardelli. |
Sventola finalmente il fazzoletto della Giustizia e Libertà.
E adesso sai che si fa?
Quasi quasi lancio la pubblicità!!
Ciao!!
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