4 luglio 2019
Il rifugio Cesare Benigni, situato a m2222 nell'alta
Valle di Salmurano (Val Brembana) nei pressi del lago Piazzotti, è
raggiungibile dal versante bergamasco, partendo dai paesi di Ornica e di Cusio.
L'accesso più breve è quello che parte dalla "Curva degli Scioc" m1514, sulla strada che sale ai Piani dell'Avaro. S’imbocca il sentiero che parte risalendo la
scalinata, poi si spiana e, muovendosi ora nel bosco ora nei prati, supera una
valletta con acqua e giunge ai pascoli della Casera Valletto m1625, posta di
fronte al Pizzo di Giacomo m2184. Si consiglia di comprare il loro “Formaì de
Mut”. Si prosegue in salita, attraversando i pascoli, accompagnati dai frequenti
fischi di marmotte. Superato un nuovo valloncello, ci si ritrova presto al
raccordo con la mulattiera che sale da Ornica m1790. Ora il sentiero si fa più
ripido e tortuoso; superata una sorgente con acqua che sgorga dalla roccia
m1775 (Fonte San Carlo), ci s’inoltra nella valle, giungendo ai pascoli della
conca situata ai piedi del Passo di Salmurano m2017, delimitato, dove termina
la rocciosa bastionata, dalla Cima Orientale di Piazzotti sulle cui pareti sono
state tracciate diverse via di arrampicata. Proseguendo lungo il sentiero, che si snoda ora
nell'ampia conca, forse di origine glaciale, si giunge a incrociare il sentiero
per eccellenza 101 che proviene dal Passo di Salmurano m2017. Una visita alla Madonina di Salmurano è obbligatorio. Torniamo sui nostri passi e, passando sotto l'imponente bastionata, si giunge fino alla base di un ripido canale
pietroso (il “Canalino”),
percorso da un filo d'acqua e, a inizio stagione, ancora colmo di neve.
Mi ricordo la mia prima volta: arrivato alla base del
Canalino e vedendolo dal basso all’alto dissi: ” Io su di qui non ci vado!”. La fortuna volle che in quel
momento arrivasse un gruppetto di adolescenti che…tic toc…toc tac…tac tic…in
meno di un baleno s’incanalò (bella e appropriata questa parola!) e sparirono
dalla mia vista. “Se sono andati su loro,
ci vado anch’io, perbacco!”. Lo si risale, per traccia ben segnata,
prestando attenzione a eventuali massi instabili, superando un po' a fatica i
suoi m100 di dislivello. Giunti sul pianoro sovrastante, si attraversa un
torrentello e si risale con alcuni tornanti un pendio erboso piuttosto ripido
fino a pervenire alla panoramica “terrazza” dove è situato il simpatico
rifugio. La vista, finora preclusa dalla bastionata, diviene meravigliosa: si
può spaziare sulle Alpi Centrali e su gran parte delle Alpi Orobie,
individuabili con l'ausilio della piastra d'orientamento posta a un centinaio
di metri dal rifugio con l'indicazione delle cime visibile a tutto campo. Il
tutto finchè un acuto fischio di marmotta riporterà l’escursionista a scrutare
altrove. Il
rifugio, di gradevole aspetto, ben inserito nell'ambiente e di piccole
dimensioni, venne costruito nel 1982, grazie al lavoro di numerosi soci
dell'allora sottosezione CAI Alta Valle Brembana e al contributo della famiglia
Benigni, la quale, profondamente scossa per la tragica fine del loro caro Cesare,
avvenuta nel 1981 sul Pizzo del Diavolo di Tenda, intese così onorarne la
memoria. Il rifugio fu inaugurato il 26 agosto del 1984. Alcuni anni dopo, alla
costruzione fu aggiunto un piccolo locale invernale, con otto posti letto, allo
scopo di dare ricovero agli escursionisti durante il periodo di chiusura ed, in
seguito, è stato allargato lo spazio mensa. Il pianoro su cui si trova il
rifugio e dove spicca il piccolo Lago Piazzotti, un luminoso specchio d'acqua
incastonato fra grossi massi, è uno straordinario balcone naturale.
Per il ritorno decidiamo di scendere dalla variante del “Sentiero dei vitelli”, sulla variante del “Sentiero dei vitelli”, ripristinato nell'estate 2006, ed evitare di fare il "Canalino" in discesa: la prima parte è sassosa ma poi diventa prativa e ci regala una magnifica fioritura di ranuncoli , gigli bianchi e rododendri..
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