GALDI
24 luglio 2019
24 luglio 2019
Anche questo bel laghetto ha risentito delle scarse piogge degli ultimi tempi e le sue dimensioni sono ridotte
ma la sua posizione, incastonato sotto le rocciose pareti della Quota 2035
e al cospetto dei severi versanti del Pizzo di Petto e del Vigna Vaga
ne fa una perla di particolare bellezza.
La Val Sedornia, tributaria della Val Seriana, è
immersa in boschi di abeti che le conferiscono un aspetto selvaggio e, nello
stesso tempo, affascinante, rappresentando uno degli angoli incontaminati delle
valli bergamasche.
Si parte dalla frazione Tezzi Alti m969 di
Gandellino e ci s’inoltra nella bella Val Sedornia, prima per larga carrareccia
e poi lungo un quieto bosco, superando la Cappelletta dedicata a S. Carlo m1163
e una piccola sorgente che sgorga dalla roccia. Attraversato un magro torrentello,
si prosegue risalendo il bosco sovrastante. Due belle montagne con pareti a
picco ci rallegrano gli occhi: sono il Monte Avert e una delle Cime di Val
Sedornia. Siamo giunti nell’ampia radura dalla struggente bellezza, denominata
Spias de l’acqua: qui pare d’essere in uno dei tanti parchi canadesi che
vediamo in TV. Superato le stalle di Prato di Vigna tra i m1287/1310 e usciti
da un altro bel bosco, passando per la Baita Bassa di Vigna Vaga, si arriva all’amena spianata che ospita la Baita di
Mezzo di Vigna Vaga m1660 adagiata in un catino di delicata bellezza con la sua abbondante e fresca sorgente. Salendo la
sassosa prateria dominata dalla nostra torre calcarea detta dello Spigorel, con
vista sul Monte Calvera e Vigna Soliva, si attraversa un paio di avvallamenti e
si giunge, anzi siamo con i piedi a mollo, al piccolo Laghetto di Vigna Vaga
m1821, E’ da rimarcare la bella vista sulla Vigna Vaga e poco più avanti del
Pizzo di Petto ma anche la parete della Quota 2035.
Il rientro, piacevole e al sole, avverrà lungo lo
stesso percorso dell’andata.
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