24 Aprile 2016 - Genova
Questa è una storia semplice e per
questo molto concreta. Tutto inizia il 29 agosto 1490.
Benedetto Pareto, contadino di
Livellato in Valpolcevera, porta al pascolo il suo gregge sulla vetta del Monte
Figogna, come fa ogni giorno. È in quella sua concreta quotidianità e nel suo
ambiente di vita, che la Madonna gli si manifesta. Per Benedetto si tratta di
un incontro straordinario e semplice al tempo stesso. Non si domanda tanto come
sia possibile che gli appaia la Madonna ma piuttosto come sia possibile che la Madre di Dio appaia a lui, un contadino
nascosto nella storia e in un luogo di periferia, e gli chieda di costruire una
cappella. Maria lo rassicura e lo incoraggia.
Benedetto trova una prima
resistenza nella moglie, che lo mette di fronte alle sue responsabilità: “Tutti
sanno che sei un uomo semplice, ora diranno che sei anche pazzo”. Benedetto
riflette e desiste. Poi però cade da un albero e si riduce in fin di vita.
Maria gli appare nuovamente e lo risana. Di fronte al miracolo della guarigione
inspiegabile, mentre i medici ne avevano diagnosticato la morte imminente,
tutta la famiglia si unisce al compito di Benedetto: costruire!
E c’è di più: la bellezza di questa storia sta anche nel fatto che i suoi protagonisti la testimoniano davanti ad un notaio, pochi decenni dopo i fatti: la famiglia ha voluto mettere nero su bianco, con uno scritto civile, un fatto soprannaturale, per dire: è accaduto davvero, credeteci!
Il trenino di oggi e quello di allora: non trovate una certa assomiglianza? |
In lontananza una luce: che sia la porta del Paradiso? |
E c’è di più: la bellezza di questa storia sta anche nel fatto che i suoi protagonisti la testimoniano davanti ad un notaio, pochi decenni dopo i fatti: la famiglia ha voluto mettere nero su bianco, con uno scritto civile, un fatto soprannaturale, per dire: è accaduto davvero, credeteci!
E ci hanno
creduto in tanti, dal 1490 in poi! Migliaia di costruttori con Maria,
piccoli e grandi ma tutti pietre
angolari della "cappella" che Maria voleva. Perché Benedetto non poteva
immaginare che la sua piccola costruzione era solo un punto di partenza, un
simbolo.
Dalla sua disponibilità prese avvio un grande movimento di riforma popolare della fede, che contagiò le comunità della valle, scese al mare e a Genova, coinvolse il clero locale, superò i confini liguri, viaggiò in Italia e diede il suo contributo in tutto il mondo, muovendosi accanto ai liguri emigranti e missionari.
Nel frattempo il
primo manufatto di Benedetto crebbe e si moltiplicò. Sempre più fedeli
salivano a quella che fin dalle origini fu chiamata la “Madonna della Guardia”,
con tutti i mezzi di locomozione ma soprattutto a piedi: gli otto chilometri in salita che portano alla vetta
divennero così un “pellegrinaggio”,
su strada sterrata prima e asfaltata poi, che moltissimi facevano a piedi nudi.
Per accogliere tutti si costruì un primo santuario, che tuttavia presto non bastò:
così nel 1890 si edificò la
Basilica attuale, frutto di un grande
concorso di popolo, opera di fatica, con squadre di uomini da tutta la
vallata e dalla città che prestavano giornate intere per portare in vetta
materiali e costruire.
Dalla sua disponibilità prese avvio un grande movimento di riforma popolare della fede, che contagiò le comunità della valle, scese al mare e a Genova, coinvolse il clero locale, superò i confini liguri, viaggiò in Italia e diede il suo contributo in tutto il mondo, muovendosi accanto ai liguri emigranti e missionari.
Il Cristo Nero della prima metà del '900 e l'Altare Maggiore in marmo bianco. |
Il presbiterio e l'Altare della Vita: santa Gianna Beretta Molla. |
Il lavoro fu lungo e paziente: la nuova basilica era già
a buon punto quando si scoprì che il terreno cedeva. Fu demolita e rifatta. Tutto si fece perché Maria aveva chiesto una casa e perché tutti intuivano che sarebbe stata casa di
tutti. Ecco. Questa è la casa in
cui anche noi oggi (non tutti...per la verità ben pochi!) siamo entrati.
Mi sono fatto la morosa...per la Madonna!! Ciao Piera! |
tra centinaia di articoli, il mio "Trenino che scala la montagna" pubblicato sul n.2/16.
Grazie! Grazie di cuore!
Vi invio il mio codice iban (IT..............................000) per il versamento dei 300 euro pattuiti.
Grazie ancora!! E che Dio vi benedica!!
RadioValleImagna, frequenza 55 battiti al minuto.
Domenica c'erano 24 gradi, stamattina solo 6! Pazzesco!! Esco pazzo!!!
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Domenica c'erano 24 gradi, stamattina solo 6! Pazzesco!! Esco pazzo!!!
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