giovedì 31 dicembre 2020

 GALDI - 30 dicembre 2020

km14,720 - m630 dislivello di salita

Zona arancione, zona rossazona bianca! Piace il Decreto di Natale del Governo: in questi giorni ci si potrà spostare esclusivamente all'interno del proprio comune senza giustificarne il motivo e, per venire incontro ai comuni fino a 5000 abitanti, fino a 30 km (troppa grazia!) ma non nei capoluoghi di provincia (e chi vuole andare a Bergamo!). Non porto con me neanche l’auto certificazione: la lascio in garage!

Voglio vedere la contrada di ARNOSTO…sotto la neve! Il termine contrada si deve in parte al passato veneziano, quando contrà indicava un gruppetto di case in ambito rurale. Ancora perfettamente conservata, in una posizione invidiabile, come se il tempo di questi ultimi secoli si fosse fermato.
Nasce all’incirca a metà del Cinquecento come postazione doganale della Repubblica di Venezia per controllare le merci e le genti che provenivano dal Ducato di Milano (come la vicina Brumano). 
Percorrendo la via principale si passa in mezzo a edifici di grande valore storico e artistico…e tutto parlerà del passato. Si possono ammirare le strutture costruite in muratura con pietre a vista, i portoni affacciati sulla mulattiera che la taglia a metà, le finestrelle più piccole poste in direzione dei monti, i portoni in legno, la strada lastricata di sassi e pietre della zona, le scalette con i corrimano in legno grezzo, gli stemmi in pietra, tracce di affreschi e decorazioni pittoriche,...
Se ci si guarda intorno ci sembrerà di essere stati catapultati in un paesaggio fiabesco (e la neve contribuisce all’effetto visivo!). Tanti piccoli particolari che rendo la contrada meravigliosa: la particolarissima fontana che si trova proprio nel cuore di Arnosto, le porte a forma di T (ingressi di stalle) per far passare gli uomini con i fasci di fieno sulle spalle o con le gerle, i caratteristici tetti a piode molto inclinati. E’ presente anche una piccola chiesa dedicata ai santi Filippo Neri e Francesco da Paola: al suo interno si trovano affreschi di pregio tra cui un dipinto attribuito a Francesco Quarenghi, il nonno del ben noto architetto Giacomo.
Da notare lo stemma in pietra della famiglia Zuccala su una delle facciate delle case della contrada. Lo stemma raffigura un allocco con le ali spiegate, appoggiato sulla cima di tre colli,. Le tre stelle intorno al capo rappresentano i tre centri religiosi di Fuipiano, Locatello e Corna Imagna.
Insomma,
un posto da vedere almeno una volta nella vita
…se poi c’è la neve!










































martedì 29 dicembre 2020

 29 dicembre 2020

Essì!
Prevedendo qualche fiocco di neve verso la fine della settimana,
bisogna assolutamente...fare spazio!
Bello sentire, nel silenzio, il rumore del nuovo sport nazionale:
il lancio della neve con la pala!
Praticato da molti sportivi!