lunedì 29 agosto 2022

 GALDI, FOLLETTI, GNOMI
28 agosto 2022

Oggi traffico con bollino rosso? Con bollino nero? Ma con bollino rossonero!!!! “Ma che me frega…ma che m’importa…” ritorno volentieri a “picchiare il naso” nel BOSCO DELLA BRUGHIERA, un bosco uscito dalle fiabe, e al vicino BOSCO VECCHIO, un bosco degli artisti, in quel di San Giovanni Bianco località Briolo. Anche perché dopo le ultime belle “sgroppate”, lunghe e con buoni dislivelli, un po’ di pianura (km11,300 a/r) con poco dislivello (m250 solo salita), ad un passo finalmente allegro, mi va benone. Parto da San Pellegrino Terme (posteggione del mercato) e seguo la ciclabile della valle. Finite le belle gallerie, seguo il tracciato sud e prendo la vecchia mulattiera Briolo-Santacroce-Dossena. Attraversato l’arco dell’antico caseggiato, oggi B&B, basta seguire le indicazioni. Pochi minuti di cammino e ci si trova davanti all’inizio del BOSCO incantato DELLA BRUGHIERA. Diversi cartelli in varie lingue danno il benvenuto. Tante storie da leggere, scritte dai bambini, vogliono far capire che la cultura è un bene irrinunciabile. La biblioteca incantata (scritti e disegni) è appesa agli alberi e ognuno di questi porta il nome di un bambino/a. Tanti personaggi di legno: suonatori, gnomi dai grandi cappelli, folletti, casette del mondo degli hobbit, …il picchio di legno per bussare alla porta è meraviglioso! Poco più avanti, a poche centinaio di metri, il BOSCO VECCHIO accoglie opere (dipinti, sculture di legno e sasso, decorazioni e “chi più ne ha più ne metta”) di artisti che, volontariamente, vogliono creare, con i loro lavori, un’atmosfera magica: rendere il bosco vivo… Per il ritorno ascoltatemi! Non tornate indietro ma proseguite per il sentiero con un'unica raccomandazione: tenere sempre la destra!
Un grazie a coloro che, pochi anni fa, hanno avuto questa genialata. Ora che “il terreno è stato arato, occorre dare ogni anno una bella zappata”… per continuare. Ma, pensiero personale, mi sembra che il tempo a tolto qualcosa a questa bella iniziativa: passione? Pazienza? Soldi?… Comunque…chapeau…tanto di cappello!!!































venerdì 26 agosto 2022

 GALDI - 25 agosto 2022

Il rifugio Griera m1734 è collocato nello splendido contesto naturalistico del monte Legnone, ambiente veramente alpino della provincia di Lecco. Oltre al Legnone m2610, alle spalle del rifugio, il panorama può spaziare sulle Alpi Valtellinesi e Svizzere, sul Pizzo dei Tre Signori m2555 e sulla Grigna m2410. Nel fondovalle, tra il monte Muggiò e il Legnoncino, al di là della Val Varrone, posso vedere una parte del Lago di Como. Il Legnone, durante la Prima Guerra Mondiale, fu interessato da lavori di fortificazione della cosiddetta Linea Cadorna (caserme, cannoniere, trincee,…) che erano raggiungibili da strade che risalivano il versante sud del monte protetto dal fuoco nemico.

Raggiungo Pagnona in Valvarrone, dopo Premana: il mio percorso si svolgerà comodamente lungo la vecchia strada militare risalente alla prima guerra mondiale. La strada parte tra Pagnona e Tremenico con il parcheggio nei pressi della piccola chiesetta di Gallino m950. Un grande castagno con la sua ombra, una fontanella di acqua fresca con la vasca scavata nel legno e, soprattutto, due tronchi con funzione di panche mi “avvisano” …di cambiar idea! Niente da fare, comincio …a contare…1…2…3…! La sterrata non presenta pendenze impegnative (ma come fanno a chiamarla salita!) ma una continua serie di “andanti”, numerati, uno in fila all'altro (ben 20!). La posso fare a occhi chiusi: andante dispari giro a destra, andante pari a sinistra: quello che io chiamo il “percorso dell’ubriaco”! Scusatemi …ma i tornanti li faro al ritorno! Passo a valle delle vecchie baite dell'Alpe Gallino m1012. Il percorso è quasi tutto nei freschi boschi. Prima un misto di castagni, faggi, betulle e noccioli; poi il re faggio s’impossessa di questi territori. Infine la classica pineta di alta montagna e la parte finale, pratosa, che si apre su stupendi panorami. Grazie ad alcuni tratti senza vegetazione, posso ammirare un bel panorama sulla sottostante vallata, su Tremenico e uno spicchio del lago di Lecco. Il percorso risulta abbastanza lungo (solo andata km8,500). Tuttavia grazie alle pendenze lievi salgo agilmente senza rendermi conto del dislivello che sto compiendo (poco più di m750). Incontro alcune strade agro-silvo-pastorali che conducono alle varie Alpe Subiale, Alpe Vesina, Alpe Bedoleto,… In alto vedo la madonnina che mi preannuncia l'arrivo all'Alpe Campo m1648: trovo la baita dell'alpeggio, una lunga pensana per il ricovero degli animali, una grande vasca abbeveratoio e, di fronte alla madonnina, una spartana croce di legno. Sono quasi arrivato: ancora due andanti! Vedo il rifugio sopra di me …sento il profumo delle tagliatelle fatte in casa, della torta miele e noci, della birra artigianale ambrata,... Sii! Posso smettere di contare!