venerdì 30 giugno 2017

RODODENDRO - Maggio/Giugno 2017
L'autore ha avuto l'opportunità di godere di una non comune esperienza visitando una località che finora era sfuggita almeno al racconto di altri soci. Ne fa una descrizione sentita e svolta in modo da suscitare interesse, frutto di una osservazione attenta, anche se certamente favorita dall'attrattiva di un ambiente ricco di effetti sorprendenti, determinati soprattutto dall'abbondante scorrere di un'acqua cristallina.
Renato Frigerio

lunedì 26 giugno 2017

25 GIUGNO 2017
Conca dell'Angeloga m.2044 - Sondrio

La conca dell'Angeloga m2044 è uno dei posti più appartati e affascinanti della Valle Spluga. Un magnifico lago ovoidale ne occupa l'estremità meridionale, mentre sul resto della piana erbosa trovano spazio le ordinate casette dell'Alpe Angeloga e, poco distante, la grande struttura a tre piani del Rifugio Chiavenna. La conca, quando non è spazzata dai gelidi venti che di sovente vengono "a passeggiare" in questo luogo, si presta ad accogliere sui suoi prati gli escursionisti più pigri. Per chi ha ancora energie da consumare, però, vale veramente la pena, nelle giornate terse, di salire ancora un poco, fino al Passo Angeloga, dove la vista può vagare sulla superficie del Lago di Lei, invaso artificiale lungo ben 8 km che riempie quasi per intero la valle omonima.


Punto di partenza dell'escursione è Fraciscio m1341, cui perveniamo con qualche stretto tornante da Campodolcino m1086. Calzati gli scarponcini, procediamo sulla strada, ora sterrata, costeggiando lo spumeggiante Torrente Rabbiosa, quindi la lasciamo per cominciare a salire con più decisione lungo un largo sentiero. Usciti dal bosco, siamo introdotti in un'ampio vallone, del quale risaliamo il versante settentrionale tramite una lunga sequenza di tornanti; i panorami, fino ad ora piuttosto ristretti, cominciano ad aprirsi e appare finalmente la mole del Pizzo Stella.
  
Guadagnata quota, il sentiero ci concede un attimo di respiro, strisciando a mezza costa fino a raggiungere un suggestivo intaglio roccioso; sulla destra scorre rumoroso il torrente che proviene dal Lago di Angeloga. Il passaggio può essere ostruito da blocchi di neve fino a maggio/giugno, ma sarebbe un peccato dover rinunciare proprio qui, anche perchè una scritta sulla roccia ci segnala che mancano ormai solo 10 minuti al rifugio. E in effetti ancora pochi minuti di cammino fra bei prati punteggiati da grandi massi ed eccoci arrivati ai pianori dell'Alpe Angeloga. Pochi passi e siamo al grande Rifugio Chiavenna; a 50 metri di distanza, il Lago di Angeloga, nelle cui acque si specchia il Pizzo Stella, suggestivamente imponente all'altra estremità della valle.
 
Come si è detto, lo sforzo di salire al Passo Angeloga è pienamente ripagato dai nuovi orizzonti che abbiamo occasione di gustare lungo il percorso. Ma la spia della benzina comincia a lampeggiare e quasi tutti abbandonano l'idea che ci eravamo prefissati alla partenza  Uno solo, indomito, è salito. Questo il suo breve resoconto "addobbato" con altre notizie prese da Interdet.:" Riprendo a salire sui prati alle spalle del rifugio; il pendio si fa sempre più ripido, e il sentiero, ormai panoramicissimo sulla verdissima conca, è costretto a descrivere sui prati tornanti sempre più stretti e accavallati. E' con un certo sollievo che, superato con una scalinata un intaglio roccioso (un cordino metallico dà sicurezza), mi affaccio all'altopiano che ospita il Lago Nero. Un sole caldo batte scintillante sul lago e sul Pizzo Stella, svettante al di là di un colletto erboso, l'effetto è veramente suggestivo.

Supero il lago sulla sinistra e vado a costeggiare in lievissima pendenza una lunga serie di pozze d'acqua e laghetti, finchè senza neanche accorgermi il tracciato inverte pendenza, e comincia a discendere dolcemente verso la Valle di Lei: sono al Passo di Angeloga. Il lago purtroppo non è ancora visibile: mi tocca scendere dal passo per una quarantina di metri, finchè finalmente, nei pressi di una placca rocciosa, il Lago di Lei si mostra per intero ai miei occhi in tutta la sua possenza".

Curiosi i giochi diplomatici che hanno interessato la costruzione della diga: un accordo dell'aprile 1955 fra il governo italiano e quello elvetico ha stipulato la cessione di circa mezzo chilometro quadrato di territorio italiano alla Svizzera (in cambio di un'area equivalente poco più a Nord) su cui la Svizzera avrebbe potuto costruire un apparato idroelettrico (il curioso "morso" territoriale inferto all'Italia è perfettamente apprezzabile nella mappa in alto). La diga, conclusa nel 1961, alta 140 metri e lunga quasi 700, è andata a formare un bacino di 200 milioni di metri cubi lungo quasi 8 chilometri; lo sfruttamento idroelettrico delle sue acque, però, non è del tutto in mano dei Grigioni bensì, sempre in accordo ai trattati dell'aprile 1955, il 30% dell'energia prodotta è trasferita sulla rete italiana.

Auguri Piera!
Auguri Piero!
Ancora 100 di queste fette!

lunedì 19 giugno 2017

Giro dei laghi di Cancano
Il percorso, immerso nello splendore del Parco Nazionale dello Stelvio, è ideale per una giornata a piedi con tutta la famiglia: non prevede difficoltà ed è caratterizzato da punti di ristoro e aree attrezzate.
Galdin Positioning System
Lunghezza. km16,800
Dislivello: m35
Percorso su strada sterrata
tra i m1950 e m1980
Tempo: h4.15
Si parte, sorpassate le Torri di Fraele, antiche e possenti costruzioni di epoca trecentesca, nei pressi del Ristoro Monte Scale lungo la strada sterrata e, su un percorso con poco dislivello, si costeggiano i laghi artificiali di Cancano e San Giacomo siti nella Valle di Fraele nel Comune di Valdentro, non lontano da Bormio, rinomata località turistica della Valtellina in provincia di Sondrio. L'itinerario prevede la circonvallazione completa della diga di San Giacomo, l'attraversamento della diga e il ritorno al punto di partenza. In estate e in alcune fasce orarie la strada è chiusa al traffico: questo permette di assaporare la pace e la tranquillità della zona. 



Ciao Dotto,...
sono proprio contento di conoscerti.
Ma lo sai che sei proprio fortunato ad abitare in questo paradiso? Due laghi con i loro colori, canali impetuosi che li riempiono, boschi di pino mungo, prati fioriti, baite in legno, le sorgenti dell'Adda, carrozze trascinate da cavalli, una corona di alte montagne tutto intorno, il ghiacciaio dello Stelvio, aria fresca e frizzante, piccoli ma accoglienti punti di ristoro, i pizzoccheri, ..uahhhhooooooo,... Per me non ti schiodi più da questa staccionata! E fai bene! Sai che ti dico...torno a trovarti il 2 luglio con una brigata di amici! 
Ciao! A presto!!


PER IMMAGINI

Scusate,...ma in alcune occasioni è meglio far parlare gli occhi .
Perciò...boccaccia mia statte zitta!!!