Caro Coronavirus
Caro
Coronavirus,
volevo
avvertirti che hai fatto un grande sbaglio quando,
senza
nessuna dichiarazione di guerra,
hai deciso di attaccare l’Italia scegliendo
di partire da Bergamo.
Hai invaso
Bergamo strisciando in modo invisibile, subdolo e vigliacco.
Sei
entrato nelle nostre case senza bussare alla porta come un ladro.
Hai preso
le nostre vite pugnalandoci alle spalle come un codardo.
Hai
fermato tutto e tutti senza possibilità di trattative come un tiranno.
Hai messo
allo stremo la nostra operosa economia in modo spregevole.
Ci hai privato,
in modo meschino, del diritto sacrosanto
di poter
stare a fianco dei nostri cari
stringendogli
la mano nei loro ultimi istanti di vita terrena.
Ci hai
privato, in modo disumano, dell’ultimo meritato saluto
delle onoranze
funebri e degna sepoltura,
riducendo di
scrivere tutti i giorni messaggi di condoglianze al cellulare
a parenti,
amici, conoscenti.
Ci hai
obbligato, in modo miserabile, ad usare l’esercito
ma solo
per trasferire con i camion, in un corteo disarmante,
le
nostre salme dirette alla cremazione
fuori regione.
Hai fatto
un grande sbaglio a partire da Bergamo.
Perché noi
bergamaschi siamo gente ostica
che non si
lascia sconfiggere da un affare che colpisce tra
di noi.
Noter de Berghem
abbiamo la
famiglia nel DNA.
E quelli
che hai cominciato a far morire chiamandoli vecchi,
noi li
chiamavamo genitori o nonni.
Quei nonni
che hanno vissuto la guerra
o che
partivano in bici per andare a fare il muratore a Milano.
Noter de Berghem
siamo
testardi, stacanovisti, abituati a spezzarci la schiena.
Ci alziamo
presto al mattino per portarci avanti
e finiamo
tardi la sera sempre per portarci avanti.
Abbiamo
tolto dal nostro vocabolario le parole stanchezza, pausa, impossibile.
Noter de Berghem
non
abbiamo tempo per fermarci.
Se ci
fermiamo disinfettiamo con un imprecazione in dialetto
e via
subito a riprendere .
Non abbiamo
tempo per scrivere discorsi di ringraziamento o di affetto ai nostri cari,
ma condensiamo
tutto in un abbraccio che arriva diretto ad irrorargli il cuore.
Non
abbiamo tempo per suonare o cantare dai balconi
perché stiamo
pregando per tutti.
Noter de Berghem
abbassiamo
la testa solo per lavorare.
Non ci pieghiamo di fronte a niente e a
nessuno
se non per
prendere lo slancio e saltare ancora più
in alto.
Non
parliamo ma facciamo,
non
supplichiamo ma chiunque aiuti un bergamasco
si prepari
a ricevere una riconoscenza illimitata.
Noter de Berghem
risultiamo
schivi, introversi,
ma chi è
in grado di scoprire la combinazione del caveau che costudisce il nostro cuore
riceve
amore per sempre
Cosi come
le nostre mura custodiscono il cuore di città alta
e una
volta oltrepassato le porte te ne innamori per sempre.
Noter de Berghem
nei
momenti più duri diventiamo ancora più duri tutti insieme
uniti e
indissolubili.
Siamo diventati
tutti medici e infermieri,
farmacisti, forze dell’ordine,
alpini,
volontari, genitori e figli.
Caro Covid19 hai fatto un grande sbaglio a partire
da Bergamo.
Ci hai
messo alle corde, ai vinto i primi round
Ma adesso
preparati ad un KO tecnico.
Ci hai rotto
i coglioni e il cuore.
E tutti
insieme ti prenderemo a calci nel culo
fino a che
sarai costretto a fuggire con la coda tra le gambe.
Da Bergamo
e dai bergamaschi:
NOTER DE
BERGHEM
AN MOLA MAI!
Ringrazio Patrizia (Pa).