martedì 24 marzo 2020

Caro Coronavirus

Caro Coronavirus,
volevo avvertirti che hai fatto un grande sbaglio quando,
senza nessuna dichiarazione di guerra,
  hai deciso di attaccare l’Italia scegliendo di partire da Bergamo.
Hai invaso Bergamo strisciando in modo invisibile, subdolo e vigliacco.
Sei entrato nelle nostre case senza bussare alla porta come un ladro.
Hai preso le nostre vite pugnalandoci alle spalle come un codardo.
Hai fermato tutto e tutti senza possibilità di trattative come un tiranno.
Hai messo allo stremo la nostra operosa economia in modo spregevole.
Ci hai privato, in modo meschino, del diritto sacrosanto
di poter stare a fianco dei nostri cari
stringendogli la mano nei loro ultimi istanti di vita terrena.
Ci hai privato, in modo disumano, dell’ultimo meritato saluto
delle onoranze funebri e degna sepoltura,
riducendo di scrivere tutti i giorni messaggi di condoglianze al cellulare
a parenti, amici, conoscenti.
Ci hai obbligato, in modo miserabile, ad usare l’esercito
ma solo per trasferire con i camion, in un corteo disarmante,
le nostre  salme dirette alla cremazione fuori regione.
Hai fatto un grande sbaglio a partire da Bergamo.
Perché noi bergamaschi siamo gente ostica
che non si lascia sconfiggere da un affare che colpisce tra di noi.
Noter de Berghem
abbiamo la famiglia nel DNA.
E quelli che hai cominciato a far morire chiamandoli vecchi,
noi li chiamavamo genitori o nonni.
Quei nonni che hanno vissuto la guerra
o che partivano in bici per andare a fare il muratore a Milano.
Noter de Berghem
siamo testardi, stacanovisti, abituati a spezzarci la schiena.
Ci alziamo presto al mattino per portarci avanti
e finiamo tardi la sera sempre per portarci avanti.
Abbiamo tolto dal nostro vocabolario le parole stanchezza, pausa, impossibile.
Noter de Berghem
non abbiamo tempo per fermarci.
Se ci fermiamo disinfettiamo con un imprecazione in dialetto
e via subito a riprendere .
Non abbiamo tempo per scrivere discorsi di ringraziamento o di affetto ai nostri cari,
ma condensiamo tutto in un abbraccio che arriva diretto ad irrorargli il cuore.
Non abbiamo tempo per suonare o cantare dai balconi
perché stiamo pregando per tutti.
Noter de Berghem
abbassiamo la testa solo per lavorare.
 Non ci pieghiamo di fronte a niente e a nessuno
se non per prendere lo slancio  e saltare ancora più in alto.
Non parliamo ma facciamo,
non supplichiamo ma chiunque aiuti un bergamasco
si prepari a ricevere una riconoscenza illimitata.
Noter de Berghem
risultiamo schivi, introversi,
ma chi è in grado di scoprire la combinazione del caveau che costudisce il nostro cuore
riceve amore per sempre
Cosi come le nostre mura custodiscono il cuore di città alta
e una volta oltrepassato le porte te ne innamori per sempre.
Noter de Berghem
nei momenti più duri diventiamo ancora più duri tutti insieme
uniti e indissolubili.
Siamo diventati tutti medici e infermieri,
 farmacisti, forze dell’ordine,
alpini, volontari, genitori e figli.
 Caro Covid19 hai fatto un grande sbaglio a partire da Bergamo.
Ci hai messo alle corde, ai vinto i primi round
Ma adesso preparati ad un KO tecnico.
Ci hai rotto i coglioni e il cuore.
E tutti insieme ti prenderemo a calci nel culo
fino a che sarai costretto a fuggire con la coda tra le gambe.
Da Bergamo e dai bergamaschi:
NOTER DE BERGHEM
AN MOLA MAI!

Ringrazio Patrizia (Pa).

Nessun commento:

Posta un commento