mercoledì 29 giugno 2022

 GALDI, DON ROBERTO &
RAGAZZI/RAGAZZE DI PRESEZZO

CRE…do proprio che una grande qualità positiva dei ragazzi di oggi sia di riuscire a stare bene in compagnia. Oh Dio! Fa niente se ogni cinque minuti ti chiedono…quanto manca al traguardo…fermiamoci un momento…ho fame…Basta dire loro che ci sono pochi posti, dove andiamo, a sedere e che gli ultimi dovranno stare in piedi…così salta l’”elastico delle mutande”, ossia l’allungarsi troppo della fila, ma ne creano una abbastanza continua. Ma è il loro allegro chiacchierio, condito da sane risate, che danno zucchero alla loro piccola vivace e colorata (i gialli, i rossi, gli arancioni, i bianchi,…) escursione. La giornata ci ha regalato un panorama sui laghi di Lecco, della Brianza e sulla valle dell’Adda degno di loro: sincero, senza ombre, nuvole o afa!
Bravi! Sono ritornato anch’io indietro nell’età (purtroppo solo di qualche mese!). Bravi e…grazie!






























“Solo il Signore può vedere il tuo cuore. Tutti gli altri ti giudicano dall’aspetto”
tratto dal libro “IL VELOCISTA” di Christopher Reich

venerdì 24 giugno 2022

 EDO & GALDI - 23 giugno 2022


Un itinerario ad anello che consente di scoprire paesaggi mozzafiato, misteriosi massi erratici chiamati Trovanti (rocce di granito originarie della Val Masino trasportate in queste zone dai ghiacciai in era quaternaria), i misteriosi Massi Avelli (sepolcri scavati nel granito presumibilmente realizzati dai Longobardi tra il V e VI secolo), pietre pendule, borghi montani come Piazzaga e Montepiatto dal cuore antico. Natura, misteri e mezzi di trasporto originali: funicolare, battello, e …le nostre gambe!

“Scusi! Un posteggio gratuito qui nelle vicinanze del lago?”.
“Impossibile!”.

Dalle vicinanze dello Stadio di Como, intitolato al campione di canottaggio Giuseppe Sinigaglia, costeggiando il lungolago, raggiungiamo la funicolare per Brunate: in pochi minuti siamo su questo magnifico balcone della città.

“Signore! Deve fare la fila!”.
“Ma devo andare in bagno!”.
“Appunto!”.

Si prosegue fino alla fontana pubblicitaria storica “Campari”. E’ una delle tre fontane che restano di una serie di dodici progettate all’inizio degli Anni Trenta. Lasciamo con piacere il “puttanaio” di tedeschi, inglesi, giapponesi,…e tra paesaggi montani e boschi, transitiamo per i Monti di Blevio, i Monti di Sorto e i Monti di Cazzannoro. Quando s’intravedono le prima case dell'abitato Monti di Sorto, poco più avanti della Cappelletta Madonna del Rosario, è possibile allungare l'escursione, di pochi minuti, alla scoperta della “Pietra Nairola”, imponente masso erratico dichiarato monumento naturale. Rientrando sul sentiero, durante il tragitto, non può passare inosservato la gigantesca massa del “Sasso del Lupo”, masso erratico avvolto da leggenda in cui si narra la tana di un lupo che mangiava i bambini “cattivi”. Un piccolo nucleo di case ci da il benvenuto ai Monti di Cazzanore. E arriviamo a Montepiatto, graziosa frazione immersa in un'oasi di pace, L’attenzione è rivolta, transitando per la Scala Santa, alla chiesa di S. Elisabetta, antico convento di monache che domina la vetta del monte con un panorama mozzafiato che volge sul lago e i monti che lo circondano e alla “Pietra Pendula”, masso erratico di ghiandone dalla caratteristica forma di un fungo giunto fin qui circa 50-60.000 anni fa grazie a imponenti movimenti glaciali provenienti dalla Val Masino. Scendiamo verso le case di Montepiatto per il Sentiero del Bosco e svoltiamo decisi, senza indugio, per il meritato e desiderato pranzo al Crotto dell’amico Diego (pizzoccheri, strudel). Si prosegue per il piccolo borgo di Piazzaga, (fontana e crocefisso in legno). Si percorre in discesa una bella e lunga scalinata (più di 2500 gradini!). Svoltiamo per il percorso dei Massi Avelli, incontrando l'Avello delle Piazze, l'Avello di Negrenza e l'Avello di Cascina Negrenza. Ritorniamo sul sentiero principale alla Cappelletta e al Ponte di Travaina. Passando oltre l’antica Porta di Travaina (sec. XIII-XIV), è tradizione lasciare al suo fianco un sassolino come “pedaggio” per il passaggio di (noi!) poveri pellegrini. La Porta, oltre a far parte del circuito di cinta del borgo, avrebbe anche funzionato come punto di riscossione del dazio. Il sentiero scende nel bosco alternando un bel fondo lastricato a gradoni di pietre: davanti a noi si aprono splendide vedute del lago di Como e dopo aver costeggiato i muri a secco di Campione arriviamo a Torno e all’imbarcadero. La leggenda narra che a Torno il diavolo si divertisse a calciare enormi pietroni fin sulla vetta opposta aspettando che, rimbalzando, tornassero a lui per un nuovo calcio. Questo spiega la presenza di enormi massi. Prima di partire si consiglia, se avete ancora una manciata di tempo, una visita alla chiesa di Santa Tecla ubicata a pochi passi dal porto, al cui interno ci sono splendidi affreschi del XV secolo di Bartolomeo de Benzi.

VOI COMASCHI…NOI CON LE FEMMINE!