venerdì 10 giugno 2022

 EDO & GALDI - 9 giugno 2022

"el post pusee bel del mund"

Partenza: l’ultimo parcheggio presso gli impianti sciistici in località Parco Monte San Primo, nei pressi della Madonna del Ghisallo (Triangolo Lariano). Imbocchiamo un'ampia sterrata in direzione del Rifugio Martina. Superiamo un cancello, oltre il quale la strada diventa esclusivamente pedonale, e attraversiamo la valle del Perlo, con la sua imponente frana. Il sentiero pianeggiante attraversa una pineta alle pendici settentrionali del Monte San Primo. Appena più avanti abbandoniamo lo sterrato che porta all'Alpe delle Ville per imboccare una pista in cemento, seguendo le indicazioni per il Rifugio Martina. I pini lasciano il posto a faggi e betulle, la pendenza aumenta e in breve si apre sulla destra la vista sul ramo di Lecco dominato dalle Grigne. Giunti al tornante, continuiamo a salire fino al Rifugio Martina. La salita all'Alpe dei Picet vale la pena poiché si gode di un bel panorama sul ramo comasco del Lario. Dopo una sosta per foto, riscendiamo al tornante. Qui si trova l'imbocco del sentiero, per il Monte Nuvolone, che scende nel bosco: dal momento che la nostra meta si trova a una quota più bassa di quella di partenza, l'itinerario procederà in discesa per buona parte del tragitto. Seguiamo le indicazioni per il Nuvolone, scritte a mano su un cartello di legno, e imbocchiamo lo stretto sentiero che rientra nel bosco. Continuiamo a scendere, tenendoci a lato della poco evidente cima boscosa del Monte Fopa, una delle varie ondulazioni della cresta che dal San Primo scende verso la punta di Bellagio per culminare nel Monte Nuvolone. Giungiamo così in breve nella radura della Colmenetta, dove si trovano alcune baite. Scendendo a lato della baita principale, giungiamo poco più avanti alla Bocchetta di Lezzeno, dove si stacca il sentiero per Lezzeno e la Madonna dei Ceppi. Proseguiamo, aggirando la cima del Ceppo del Mucchio. Usciamo dal bosco e passiamo vicino ad alcune abitazioni raggiunte dalla strada che collega la località sottostante di Paum (sarà la strada del ritorno), quindi riprendiamo il sentiero che scende dolcemente tra gli alberi, fino a sbucare in una seconda radura. Qui, nei pressi della Baita del Canto, ci fermiamo per una sosta panoramica. Ripreso il cammino, scendiamo alla Bocchetta del Nuvolone. Al trivio, teniamo la destra per il Belvedere ignorando il sentiero di mezzo per la vetta del Nuvolone e quello di sinistra che scende ripido a Lezzeno alla frazione di Casate. Proseguiamo aggirando la cima fino a giungere alla Madonna del Fungiat, posta in un anfratto sulla sinistra, nella parete rocciosa del Nuvolone. Questo tratto è quello tecnicamente più impegnativo del percorso, in quanto il sentiero risale alcune roccette. La salita è breve ma ripida, nulla di particolarmente difficile, e se proprio se ne sentisse il bisogno, è possibile reggersi a una corda. In poco tempo ci lasciamo l'ostacolo alle spalle e proseguiamo: superando dei ruderi, seguiamo un cartello piantato nel terreno in direzione del Belvedere, ignorando il bivio che conduce alla vetta. Proseguendo sul sentiero pianeggiante, la vista su Bellagio inizia ad aprirsi, finché non giungiamo al Belvedere posto alla fine del nostro itinerario. Qui si trova una targa che, senza falsa modestia, decreta "el post pusee bel del mund". Il panorama da qui è effettivamente fantastico, e include tutti e "tre" i rami del Lario. Alla nostra sinistra il ramo comasco, con l'Isola Comacina, il Dosso di Lavedo con la Villa Balbianello, e la mole dei monti Tremezzo e Crocione con addossato il Sasso di San Martino su cui si scorge arroccata la chiesetta omonima. Dritto davanti a noi la punta di Bellagio e l'alto lago tra le cime del Bregagno e del Legnone, mentre a destra il ramo lecchese passa sotto le Grigne. Da qui il sentiero scende ripido verso la frazione di Brogno, da dove si può scendere a Bellagio seguendo il corso del torrente Perlo. Noi, una volta soddisfatto lo sguardo, ritorniamo sui nostri passi. Per evitare di salire fino all'imbocco del sentiero imboccato nei pressi del rifugio Martina, prendiamo la strada in direzione Paum, che superiamo, per sbucare al parcheggio passando per l’Alpe del Sasso e per l’Alpe delle Ville. Al ritorno, dovuta sosta alla Madonna del Ghisallo.
Escursione in ombra con un bel venticello che asciugava il sudore. Molto, molto…molto bella!


























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