lunedì 29 aprile 2019

28 aprile 2019

persone allegre e simpatiche... pienone!!... che ha confermato il gradimento della camminata di oggi. Un bel percorso prevalentemente in piano, nel bosco, con squarci panoramici sul lago di Como, le case di Montepiatto, il "quadro" del lago visto dalla chiesetta di S. Elisabetta, la Pietra Pendula, il pranzo al Crotto, la funicolare, la buona organizzazione di due persone serie e preparate...vabbè...una è un pò rompiballe ma è l'unico neo della bella giornata. Siete d'accordo? 



 
Funicolare. In funzione dal 1894, ha le sue stazioni di partenza/arrivo in piazza De Gasperi (Lungolago a Como) e in piazza Bonacossa a Brunate; lungo il tragitto vi sono due fermate a richiesta: una a Como Alta e una a Carescione (frazione di Brunate). Le due vetture hanno una capienza di 80 persone ciascuna (24 sedute e 56 in piedi): la n.12, chiamata BRUco, è di colore malva, mentre la n.13, ribattezzata bruCO, è rossa.





Tre Fontane. E' una delle tre fontane che restano di una serie di dodici, progettate all'inizio degli Anni Trenta dallo scultore Giuseppe Gronchi; costruita in graniglia di marmo e cemento fu commissionata dalla ditta Campari. Le fontane Campari sono considerate il primo manifesto pubblicitario tridimensionale. La prima ad essere installata, nel 1930,  è stata quella di Chiusi della Verna (Arezzo). Esiste tutt'oggi un terzo esemplare a Pistoia, nella frazione montana di Le Piastre.



Sasso del Lupo. E’ un grande monolito di granito ghiandone proveniente da imponenti movimenti glaciali che ne hanno reso possibile lo spostamento dalla Val Masino. Appoggiato direttamente a terra, è un’enorme lastra di 20 metri di lunghezza, 10 di larghezza, 8 d’altezza e di un peso di circa 4.000 tonnellate. Il Sasso del Lupo forma una sorta di “antro” con il dorso della montagna: secondo la tradizione popolare, in questa “tana” si sarebbe nascosto un terribile lupo che rapiva i bambini cattivi e disobbedienti.




S. Elisabetta. "Montepiatto, se è meta di amene e allegre gite, centro di istruttive e salutari escursioni, è benanco scopo di frequenti e devoti pellegrinaggi: imperocchè lassù havvi un Santuario, il quale, se non vanta pregi d'architettura o d'altre belle arti, è venerabile per sacra vetustà e per grande devozione…. Dal lago ben lo si scorge questo Santuario, poichè fra selve castanili biancheggia in sulla vetta.
Proprio nella parte più culminante in un ampio sagrato sorgono la chiesa dedicata al mistero gaudioso della Visita di Maria santissima a sua cugina S. Elisabetta, l'avanzo dell'antico convento a mezzodì della chiesa, ed a sera della stessa la cadente edicoletta che contiene i resti mortali delle Monache quassù spirate (che qui vissero e operarono tra il 1507 e il 1598), un ampio cortile con pozzo, o cisterna d'acque freschissime.
Una gradinata, che contava già ventotto gradini, e che ora fu rifatta a nuovo più comoda e più bella, mette al sagrato, l'ombreggiano piante sempre verdi e resinose…. Nel piazzale troviamo, a destra, parte del convento, che sporgendo in avanti forma angolo con la facciata della chiesa, che ci sta di fronte e che nulla ci offre nel suo esterno di particolare. Nella facciata scorgiamo la porta d'ingresso in forma rettangolare, a cui si ascende per quattro gradini semicircolari concentrici: un ampio finestrone sta al di sopra della porta: a destra di questa apresi finestrella chiusa da inferriata, e serve ai devoti per visitare la chiesa, quando è chiusa…." 
"Chi ascende al sagrato trova alla sua destra un corpo di vetusto fabbricato, che fiancheggiando a mezzodì la chiesa quanto è lunga, si protende un cinque metri sul piazzaletto in guisa da formare angolo retto con la facciata della chiesa stessa, ed ivi ha la sua porta d'ingresso. Questo fabbricato è l'ultimo avanzo del Convento qui eretto nei primissimi anni del secolo decimosesto. Guarda esso verso Como, ed ha due piani con otto finestrelle quadrate per ciascuno…. Non è però che la minima parte, imperocchè desso era un quattro volte più ampio di questo avanzo; giacchè arrivò ad albergare nel suo fiore fin trenta e più Suore...."
Notizie tratte dal volumetto monografico del Sacerdote Callisto Grandi: "Montepiatto sopra Torno ed i suoi morti"
stampato dalla Associazione Pro loco di Torno (1975).





Pietra Pendula. E’ un blocco di granito ghiandone proveniente da imponenti movimenti glaciali che ne hanno reso possibile lo spostamento dalla Val Masino; la pietra poggia su un basamento di roccia calcarea locale, molto probabilmente forgiata dall’uomo in modo da simulare un grande e particolarissimo fungo. Le sue dimensioni sono di 2x4x3 m. per un peso di 60 t. circa. La Pietra Pendula è certamente affascinante, sia per la curiosa e misteriosa espressione geologica che possiede, si per la collocazione all’interno di un bosco maturo di latifoglie montane, dove dominano querce, ciliegi e carpini. Le lettere PP incise sul masso potrebbero significare semplicemente Pietra Pendula, ma anche Proprietà Provinciale, Proprietà Privata o posto per fare la PP…aahhhaaahhhhhhhh!!!. 


Alda Merini. A Brunate vissero il conte comasco Giovanni Merini e la popolana del posto Maddalena Baserga, nonni della “Poetessa dei navigli”. 
Faro voltiano. Nella zona alta di Brunate, è stato eretto nel 1927 in occasione del centenario della morte di Alessandro Volta, per celebrare la diffusione della corrente elettrica nella città di Como. La torre, con base ottagonale, ha un’altezza di 29 metri e all’interno ha una scala a chiocciola di 143 gradini che porta sino alla sommità. Dalla cima è possibile ammirare Como e il suo lago spaziando con lo sguardo fino a vedere il panorama delle Alpi. Nella notte, la luce tricolore del faro voltiano è visibile anche a cinquanta chilometri di distanza.










venerdì 26 aprile 2019

25 aprile 2019
piccolo borgo montano di S. Giovanni Bianco m1084.
CLICCANDO QUI leggi cosa è successo in questi posti. 






























Cantiglio, un piccolo borgo di S. Giovanni Bianco composto da poche baite, stalle e fienili, sorge al di sopra dei dirupi dell'Orrido di Valle Taleggio in una zona di pascoli, che si estendono, per breve tratto, prima che inizino i contrafforti rocciosi del Cancervo. Si raggiunge, percorrendo, in circa due ore, una comoda mulattiera, che parte dalla Pianca, frazione di S. Giovanni Bianco, oppure in un'ora e mezza circa, salendo la mulattiera, partendo dal Ponte del Becco sulla strada provinciale di Valle Taleggio. Il percorso della Pianca è panoramico, ma lungo, il secondo percorso è meno panoramico, più ripido ma più veloce. Ogni anno, il 25 aprile si svolge la Festa della Montagna, dedicata ai "Martiri di Cantiglio", tre partigiani delle prime bande partigiane della Valle Brembana, uccisi dalle pattuglie nazifasciste il 4 dicembre 1943. In questa circostanza viene celebrata la Messa nella Chiesetta di San Lucio, risalente al 1870 , e  successivamente il pranzo degli Alpini presso il Bivacco Presanella.

Agli amici Alpi e Parti, a don Luca, al piccolo Carlo, a tutte le persone presenti, a quelle di passaggio,...GRAZIE! Avete trasformato questa giornata in una...festa nazionale! Peccato per la poca presenza: ma la colpa è assolutamente del tempo variabile e della "dimenticanza" della tradizione e del ricordo. I nostri veci sono stati grandiosi: i nostri giovani, purtroppo,.... In ordine di apparizione: polenta/taragna, salamelle, lùganghina, salame nostrano, gorgonzola, formaggio alla brace, torte varie, colombina, vino rosso, caffè/grappa, limoncello/vov...e tanta cordialità ed allegria!

Nome di battaglia "Galdi" della Valle Imagna, Imagna, magna, magna,...!!