martedì 16 aprile 2019

  GALDI
16 aprile 2019
L’itinerario inizia dal Ponte del Becco m593, nel comune di Taleggio, poco dopo la fine del lungo e spettacolare Orrido della Val Taleggio. S’imbocca il sentiero per il Ponte della Forcola: segue di pari passo la larga sterrata che, quasi pianeggiante, fiancheggia il torrente Asinina. Tralasciate le varie indicazioni del sentiero Partigiano Paganoni-Vitali, che porta a Cantiglio, si arriva al bivio della vecchia mulattiera che scende da Sottochiesa. Dopo aver attraversato il quattrocentesco ponte della Forcola, in pietra a schiena d'asino, si sale seguendo le indicazioni sentieristiche di legno e i segni gialli/viola in direzione del borgo di Cà Corviglio. Il borgo vanta la splendida chiesa di San Rocco, risalente al XV secolo, con il caratteristico tetto in piòde. Passata la chiesa, s’imbocca lo stretto vicolo a destra e, dopo alcune curve, si prende un sentiero stretto che, tra prati e boschi, risale la Valle Asinina. Il percorso incrocia altri sentieri, poco tracciati, provenienti dal fondovalle, un tempo usati dai boscaioli per raggiungere, sul versante opposto della valle, la contrada Roncalla. Si sale ora con lievi pendenze: l’improvviso aprirsi del bosco consente di ammirare il bianco massiccio del Monte Cancervo con le sue cime calcaree e altri spettacolari scorci sulla Valle Asinina. Si giunge quindi al bivio con il sentiero proveniente dal borgo di Grasso (che si seguirà al ritorno) e si prosegue risalendo la valle. Dopo poco si arriva al mulino di Bragoleggia m1050, utilizzato un tempo dagli abitanti della valle per la macina di cereali e di noci, spremute per ottenere un pregiatissimo olio. Del mulino resta a oggi solo l’edificio che lo ospitava. Ben visibile è invece la potente sorgente che lo alimentava: sono almeno tre le bocche dalle quali l’acqua sgorga ancora con una portata consistente prima di confluire, dopo alcuni salti, nel torrente Asinina. Proseguendo sul sentiero in leggera discesa, si può raggiungere l’alveo del torrente e il Ponte di Val Fredda, da cui si gode un’ampia veduta sulla parte superiore della Valle Asinina. Ritornati al mulino, si ripercorre il sentiero fino al bivio per il borgo di Grasso m886. Lungo questo tratto di sentiero, denominato "Via della salute", si fiancheggiano numerose rocce sulle quali, magicamente, prendono forma persone, animali e cose: l’alpino, il cavallo, il leone, lo scarpone e moltissimi altri realizzate da un artista del luogo. Arrivati presso le baite del soleggiato borgo di Grasso, si percorrono le strette viuzze fino a raggiungere la chiesetta dedicata a San Francesco da dove si può ammirare dall’alto il borgo di Cà Corviglio .Da qui s’inizia a seguire la strada asfalta che porta a Pizzino e, in discesa per alcuni minuti, si arriva in prossimità di una piccola cappella e s’imbocca, sul lato opposto, il sentiero indicato da una palina segnavia per Cà Corviglio/Sottochiesa. Attraversato il sottostante torrentello su un ponte in cemento, si continua a scendere fino a raggiungere in breve la bella fontana della Madonnina di Cà Corviglio. Da qui, lungo il sentiero dell’andata, si ridiscende al Ponte del Becco.





































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