giovedì 24 settembre 2015

QUIETE DI MONTAGNA
di Claudia Checchi

Di te amo i grandi silenzi,
l’imponente bellezza delle tue cime maestose,
la dolcezza dei tuoi verdi pendii,
il fascino misterioso che
aleggia nella profondità dei tuoi boschi,
la fresca limpidezza delle tue acque sorgive,
che scorrono in rivoli e ruscelli...
L'improvviso apparire
delle radure,
ora inondate di sole,
ora avvolte nell'ombra...
E sopra tutto regna sovrana la pace,
una pace quasi irreale,
che penetra nell'intimo dell'animo,
dimentico delle quotidiane amarezze,
si leva libero e felice verso il cielo...


Ciao...Oliviero (Bellinzani).
Siamo quasi coetanei ma...non ci conosciamo.
Scalare le vette con le stampelle e una gamba sola, di audacia e di coraggio ne devi avere avuta parecchio; di fantasia e di follia...pure. 
Apprezzo moltissimo il tuo amore per la montagna, per il vento, per il silenzio spirituale che si ascolta a 3000 metri. Oltre mille vette raggiunte...e che vette: Cervino, Grand Capucin, Dente del Gigante, Monte Bianco, Gran Paradiso, Monte Leone...impossibile citarle tutte.
Sei stato travolto da una frana di sassi e trascinato a valle...il vento ti ha preso con sè.
Le tue parole: "Trovo che in molti amputati ci sia troppa autocommiserazione e incapacità di soffrire come se la sofferenza facesse paura. Ho capito che il limite in realtà spesso non c'è, ma è solo nella testa".
Ciao Oliviero. Ci vediamo in Paradiso...ne avrai di cose da raccontarmi ed io sono un buon ascoltatore. 
Scalavi il mondo con una sola gamba: così hai insegnato cosa vuol dire volare. Ciao...amico.

mercoledì 16 settembre 2015

U.O.E.I. - Sezione di Bergamo
20 SETTEMBRE 2015
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      ------------------------------------------------------------------ Sondrio
I tre giorni di ferie dal blog, in cui ho ultimato il mio Calendario 2016, mi hanno fatto veramente bene...
diciamo come la Dolce Euchessina...mi sento più libero!

"Su per il lago di Como di ver la Magna è valle di Ciavèna, dove la Mera fiumine mette in esso lago; qui si truova montagne sterili et altissime con grandi scogli...qui nasce abeti, larici et pini, daini, stambuche, camozze e terribili orsi, non si può montare se non a quattro piedi". 


Si parte da Novate Mezzola, paese posto all'imbocco della Val Chiavenna, e, prendendo il sentiero Roma, saliamo nel conoide alluvionale della valle. Ecco i giocatori di scala 40...ma oggi la partita finisce a...2600 gradini!!


Una bellissima mulattiera larga, scalinata e incisa nel granito, che sale, nel primo tratto, con diversi tornanti, in un bosco di castagni.


E' la Mulattiera delle Scale: 2600 gradini, uno più, uno meno, giustificano la denominazione.



La salita è tosta con gradini irregolari, ma il panorama comincia a delinearsi in tutta la sua bellezza.



Molte cappellette e qualche cascinale abbellite con pregevoli affreschi che il tempo, piano piano, sta inesorabilmente cancellando.


Il paese di Codera appare all'improvviso: sembra vicino ma, purtroppo, è solo un effetto ottico.


A qualche centinaia di metri dal paese il piccolo cimitero: una scritta posta sulla parete all'ingresso della sua bellissima cappella, datata 1876, ci ricorda che...
ciò che noi fummo un dì
voi siete adesso.
Chi si scorda di noi
scorda se stesso!


...2575...2576...2576...ancora pochi gradini ed ecco, infine, apparire l'imponente campanile di Codera dedicato, dal 1764, a S. Giovanni Battista, staccato dal corpo della chiesa.


In attesa del pranzo all'osteria alpina gestita dalla signora Elena visitiamo il piccolo centro e il suo museo etnografico.

















Cosa abbiamo mangiato? Siamo stati leggeri: pizzoccheri e, leggete parola per parola, tagliatelle di pasta fatta in casa con castagne e funghi.


Lasciamo Codera, dove...il tempo si è fermato, e ritorniamo seguendo il Tracciolino: un sentiero che è stato costruito negli anni 30 con lo scopo di trasportare, con l'aiuto di piccoli vagoni, del materiale atto a ricostruire la diga Val Codera.



Risaliamo il vallone attraversando il fiume su due splendidi ponticelli. Sono le ultime "scalette": e poi per un lungo tratto il sentiero è pianeggiante e segue la linea della montagna.


Scendiamo a S. Giorgio attraversando enormi massi erratici: la sua piazzetta, con chiesa e campanile, ma soprattutto la sua fontana d'acqua freschissima ci attende.



Il sole sta tramontando e, con i suoi raggi, crea spettacolari riflessi sul lago.




"Tramontiamo" anche noi verso il sottostante punto di ritrovo.


A proposito: in alcuni punti ho dovuto rimboccarmi le maniche per allargare il sentiero: certo!...con tutto quello che qualcuno...vero Andrea!.... aveva mangiato...non ci passava!


Un bellissimo affresco, catturato dall'occhio, a Codera.

lunedì 14 settembre 2015

U.O.E.I - Sezione di Bergamo
13 SETTEMBRE 2015
Dal Colle di Monginevro (m.1850) a Oulx (m.1078)


Oggi S. Sereno non ci ha degnato di uno sguardo. Partiamo dal Colle di Monginevro
(e pensare che Mons Matronae è un suo superiore) quasi tutti: una quindicina di escursionisti
preferiscono rimanere sul pullman....


...nonostante la mia unghia metereologica annuncia il cambiamento nel giro di un paio di ore...
e poi...daiii...non abbiamo sempre preso la pioggia...daiiiii....


Passando davanti alla bella chiesa di Clavière, centro turistico e sciistico, un pensiero va alla Madonna della Cornabusa: oggi è la sua festa!



Arrivati alla chiesa di San Gervasio il tempo è in miglioramento e cominciamo a levarci la mantella.



Non ci credete: basta...guardarsi indietro!!
Questo è conosciuto...in sede...come l'azzurro di San Sereno!





Arriviamo allo scenografico Ponte Tibetano: è chiuso per pioggia. Peccato! Qualcuno lo voleva attraversare...
ehiii, non pensate a me!!



Scendiamo nelle gorge di San Gervasio e, seguendo il torrente, andiamo verso il centro abitato di Cesana Torinese.



Sorpresa: la neve fresca è  giunta fin sopra...i tetti! 
Quante balle ...direte voi!
Dopo il pranzo "in panchina" giriamo un pò per questo bel borgo alpino. Intanto ci siamo sono uniti 
con le persone che erano assenti nella prima parte della camminata.
Chissà cosa gli avrà fatto cambiare idea....bohh!




Bellissima la parrocchiale di San Giovanni Battista dominante l'abitato
e caratterizzata dal maestoso campanile in stile romanico.

 
Una sola osservazione ma di poco conto: per me questi agenti immobiliari sono dei veri....cani!!
Non riescono a vendere niente! Ma niente!!


 
Proseguiamo il percorso alternando tratti in salita/discesa su strada sterrata a brevi tratti in pianura su asfalto...



...ma le sorprese non mancano!


Ma la Piera è stata a Parigi? E a Roma? Senz'altro è arrivata a ...metà strada!
Un bacio, Piera!


In località San Marco, la cui chiesetta era già esistente nel 1660, apprendo che il tiglio a fianco della fontana
è datato 1546...e voltes in dré!


In discesa, prima alla parrocchia di Santa Maria Assunta, databile tra il 1050 e il 1060, che da un colle domina l'abitato di Oulx, e al nostro agognato arrivo.


Che bello rivedere il nostro caro Marcello e soprattutto la "comoda" Contessa.
E come dico sempre:" E' bello camminare, ma è altrettanto bello stare seduti".
Alla prossima domenica in Valcodera (andiamo per camminare e non a mangiare pizzoccheri 
e tagliatelle fatte in casa con castagne e funghi).


Un pensiero alla nostra Madonna della valle, la Beata Vergine della Cornabusa.
Ave Maria,...