lunedì 29 luglio 2019

GALDI
29 luglio 2019


La partenza avviene dalla Forcella Alta m1310 (Valle Imagna), in prossimità del valico, dove è presente un laghetto, da cui ci s’immette nella via monte Ocone (guarda che fantasia!) e, seguendo il segnavia CAI n571, si raggiunge il Passo del Pertus m1193, dove è presente un ponte di epoca spagnola. Il Passo prende il nome dalla parola bergamasca "Pertüs", che ha radici analoghe alla parola italiana "pertugio", ad indicare un passaggio alquanto stretto. Da qui dipartono due sentieri: quello di destra conduce alla località “La Passata”, un antico valico che segnava il confine tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia (vedi pietra miliare qui chiamata “ol Terminù”) secondo un percorso poco impegnativo a mezzacosta; quello di sinistra, invece, conduce al monte Ocone m1363, attraverso la cresta molto remunerativa per il panorama circostante e, per la bellezza del floreale, chiamato “Sentiero dei Fiori”. Si segue pertanto il sentiero di sinistra che s’inerpica con notevole pendenza lungo le pendici meridionali del monte Ocone facendo rapidamente guadagnare quota. Il tracciato si snoda attraverso un sottobosco piuttosto rigoglioso ricco, in stagione, di gustose fragole di bosco, di bellissimi gigli rossi di S. Giovanni disseminati e frammisti a una straordinaria varietà floreale con numerose altre specie di fiori seminascosti dall’erba. Man mano si sale, l’ambiente diviene più selvaggio e aspro, affiorano le rocce calcaree caratterizzanti le cime dei monti di questa zona. Il panorama sottostante si fa sempre più ampio, lasciando sorpreso l’escursionista dall’occhio attento…cioè il sottoscritto! Verso sud lo sguardo spazia dall’ex convento del Pertus al Pertusino e più oltre fino al monte Tesoro, mentre verso nord le creste aguzze, ricche di pinnacoli e scavate dal lento lavoro dell’acqua, della Corna Camozzera fanno da avancorpo al superbo gruppo del Resegone dominante il lacustre territorio lecchese e l’Alta Valle Imagna. Si vedeva benisssimo ad occhio nudo il Cornizzolo con il rifugio Marisa Consiglieri, i Tre Corni di Canzo con il rifugio SEV, l'Azzoni n vetta al Resegone, il Nicola e il Cazzaniga Merlini ai Piani di Artavaggio,... ... ...  A chi di noi, davanti a questo monte e a questo lago, non torna alla memoria il celebre passo dei Promessi Sposi: “Addio, monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime ineguali, note a chi è cresciuto tra voi…”. In circa mezzoretta dal Passo Pertus si giunge in vetta al monte Ocone, dove è posta una croce in metallo. Dal monte Ocone si può proseguire in direzione della Corna Camozzera m1452: l’itinerario si svolge sempre lungo la cresta secondo un tracciato ma è un po’ impegnativo e da non sottovalutare.  Volevo fare la Ferrata del Monte Ocone, impegnativa, fisica, ma avendo dimenticato a casa l'imbragatura,…torno tranquillamente indietro sui miei passi!!.




















Volare oh, oh
Cantare oh, oh, oh
Nel blu dipinto di blu
Felice di stare lassù
E volavo, volavo felice più in alto del sole
Ed ancora più su
Mentre il mondo pian piano spariva lontano laggiù
Una musica dolce suonava soltanto per me
Volare oh, oh
Cantare oh, oh, oh
Nel blu dipinto di blu
Felice di stare lassù

Ragazzi...il cielo stamattina era veramente il blu che vedete nelle foto. Nessun ritocco...una meraviglia!!

domenica 28 luglio 2019

Ninfee pallide lievi coricate sul lago
guanciale che una fata risvegliata

lasciò sull’acqua verdeazzurra. 

Ninfee con le radici lunghe
perdute nella profondità che trascolora.
Anch’io non ho radici che leghino
la mia vita  alla terra.
Anch’io cresco dal fondo di un lago
colmo di pianto.
Antonia Pozzi












mercoledì 24 luglio 2019

GALDI
24 luglio 2019


Anche questo bel laghetto ha risentito delle scarse piogge degli ultimi tempi e le sue dimensioni sono ridotte
ma la sua posizione, incastonato sotto le rocciose pareti della Quota 2035
e al cospetto dei severi versanti del Pizzo di Petto e del Vigna Vaga
ne fa una perla di particolare bellezza.



La Val Sedornia, tributaria della Val Seriana, è immersa in boschi di abeti che le conferiscono un aspetto selvaggio e, nello stesso tempo, affascinante, rappresentando uno degli angoli incontaminati delle valli bergamasche.
Si parte dalla frazione Tezzi Alti m969 di Gandellino e ci s’inoltra nella bella Val Sedornia, prima per larga carrareccia e poi lungo un quieto bosco, superando la Cappelletta dedicata a S. Carlo m1163 e una piccola sorgente che sgorga dalla roccia. Attraversato un magro torrentello, si prosegue risalendo il bosco sovrastante. Due belle montagne con pareti a picco ci rallegrano gli occhi: sono il Monte Avert e una delle Cime di Val Sedornia. Siamo giunti nell’ampia radura dalla struggente bellezza, denominata Spias de l’acqua: qui pare d’essere in uno dei tanti parchi canadesi che vediamo in TV. Superato le stalle di Prato di Vigna tra i m1287/1310 e usciti da un altro bel bosco, passando per la Baita Bassa di Vigna Vaga, si arriva all’amena spianata che ospita la Baita di Mezzo di Vigna Vaga m1660 adagiata in un catino di delicata bellezza con la sua abbondante e fresca sorgente. Salendo la sassosa prateria dominata dalla nostra torre calcarea detta dello Spigorel, con vista sul Monte Calvera e Vigna Soliva, si attraversa un paio di avvallamenti e si giunge, anzi siamo con i piedi a mollo, al piccolo Laghetto di Vigna Vaga m1821, E’ da rimarcare la bella vista sulla Vigna Vaga e poco più avanti del Pizzo di Petto ma anche la parete della Quota 2035.























Il rientro, piacevole e al sole, avverrà lungo lo stesso percorso dell’andata.