giovedì 25 febbraio 2021

 24 febbraio 2021
GALDI JONES
ALLA RICERCA DEL

Dal traghetto di Leonardo a Imbersago sino al Ponte di Paderno o di San Michele la sterrata è arcinota a tutti. Attraverso il ponte e scendo all’altra sponda del fiume sino alla chiesetta omonima e allo scoglio S. Michele, lungo la via dei Verghi incrociando una palestra di arrampicata frequentata dai climbers. La peste del 1630, di manzoniana memoria, colpì anche il territorio di Calusco d'Adda e i malati si ritirarono nella zona dei Verghi. Più tardi si ripararono anche quelli colpiti dal colera nel 1836: essendo il luogo solitario e lontano dall’abitato, qui molta gente non solo caluschese, vi trovò morte e sepoltura. Fu costruita la nuova cappella recentemente restaurata e all’interno alcuni rilevanti affreschi. Passando, a piedi o in bici, dall’altra sponda dell’Adda si nota…appena appena! Essa sorge nello stesso luogo, dove un tempo sorgeva la chiesa di San Michele di Verghi fondata oltre un millennio, fa presso l'Adda e in prossimità di alcuni corni di roccia. Fu demolita nell'ottobre 1575, laddove i Signori di Calusco fondarono un monastero in onore della Santissima Trinità. La chiesetta dei Verghi rappresenta un punto di ristoro e panoramico. Dalla chiesetta si può giungere al sasso di S. Michele da cui si gode una vista unica del ponte di ferro osservato dal basso; pochi gradini e si scende ad ammirare lo sbarramento del fiume, che nei periodi di piena offre uno spettacolo idrico notevole.
Riattraverso il ponte e mi dirigo, per dare un saluto agli amici, alla Madonna della Rocchetta. Certo il mio amico merlo d’acqua ma…non è ancora indaffarato nel preparare il nido! Un saluto a tutti dal Fiorenzo, custode e cicerone della Madonna della Rocchetta. Per i buon gustai dell'arte, allo Stallazzo, c'era la polenta!




































La facciata originale della cappella era affrescata con due scheletri (che rappresentavano i morti dei Verghi) che chiedevano un'offerta. Le monete inserite nel buco (corrispondente alla cesta) finivano in due intercapedini all'interno della chiesetta. La colonna centrale in pietra non esiste più e i buchi per le offerte sono stati prima tappati e poi coperti con due targhe.
A sinistra: S. Rocco protettore contro la peste e a destra S. Alessandro patrono di Bergamo. Nel centro una crocifissione e, nella volta, l'Angelo della Giustizia.
Sotto l’altare, una rappresentazione di una processione. Grazie a questo quadro possiamo ricostruire una processione dell'800. Il quadro mostra che durante le processioni, gli uomini stavano davanti e le donne dietro coperte da veli. Tutti gli uomini, prima di entrare, hanno tolto il cappello dalla testa, mentre l'uomo con le calze bianche è dipinto con in mano una corona del rosario, che probabilmente era recitato durante la processione. Alcuni personaggi sembrano voltarsi di proposito per essere ritratti, questi potrebbero essere i committenti del quadro o della cappella (o forse l'artista stesso) che hanno voluto lasciare la loro immagine alle generazioni future. Alcuni di loro oltre al cappello portano il bastone; infatti, la strada per raggiungere questo luogo era ancora un sentiero molto ripido e impervio. Il bambino sulla sinistra, cattura subito l'attenzione e rappresentava un modello morale e di rispetto da seguire anche per i più piccoli.


giovedì 18 febbraio 2021

 GALDI - 17 febbraio 2021

Il Monte Barro è un rilievo calcareo dolomitico isolato dai monti circostanti, che costituisce un vero avamposto prealpino verso la Pianura Padana. Si dominano infatti il ramo orientale del Lago di Como, Lecco e l’imbocco della Valsassina, il corso tortuoso dell’Adda e la Brianza con i suoi laghetti.


Classico giro ad anello in una bella e calda giornata quasi primaverile raggiungendo:
- il sito archeologico, che occupa circa 8 ettari, risalente al V-VI secolo d.C.;
- l’eremo, già sistema difensivo, piccolo convento francescano, grande albergo, sanatorio; oggi punto di ritrovo per il tradizionale "pranzo del mercoledì", Centro Visitatori del Parco con annesso laboratorio, Antiquarium con i principali reperti archeologici di epoca gota rinvenuti, una foresteria, un ristorante e un ostello; da notare il Santuario della Madonna del Giglio eretto sui resti di un vetusto sacello dedicato a San Vittore;
- il giro delle Santelle;
- il Sentiero Botanico Giovanni Fornaciari;
- la bellissima e silenziosa Valle del Faeè con le sue fontane o sorgenti;
- Il Sasso della Vecchia;
- l’Altare degli Alpini;
-la baita alpina o rifugio di Pian Sciresa, circondata da estesi pratoni e da bellissimi boschi di betulle, con la sua terrazza panoramica;
-la chiesa di San Michele detta l’Incompiuta.