11 febbraio 2021
GALDI del GIOVEDI' GRASSO
Giro di qua…giro di la…giro in Google! La mia attenzione viene “frenata” da un storia.
Decido allora di approfittare della bella e calda giornata di sole, di farmi una bella scorpacciata di vitamina D
e di farvi leggere questo bel racconto di Paulo Coelho.
Vado ad accendere...
...il nostro vicino (insomma! ↔ km12.360 ↑m544 ↓634) Santuario di valle: un personale pellegrinaggio, fisico e fotografico.
In una stanza silenziosa c’erano quattro candele accese.
Le quattro candele, bruciando, si consumavano lentamente.
Il luogo era talmente silenzioso che si poteva ascoltare la loro conversazione.
La prima diceva:
«IO SONO LA PACE, ma gli uomini non mi vogliono, preferiscono la guerra: penso proprio che non mi resti altro da fare che spegnermi!»
Così fu e, a poco a poco, la candela si lasciò spegnere completamente.
La seconda disse:
«IO SONO LA FEDE, ma gli uomini non ne vogliono sapere di me, preferiscono le favole; purtroppo non servo a nulla, non ha senso che io resti accesa».
Appena ebbe terminato di parlare, una leggera brezza soffiò su di lei e la spense.
Triste, la terza candela a sua volta disse:
«IO SONO L’AMORE non ho la forza per continuare a rimanere accesa. Gli uomini non mi considerano e non comprendono la mia importanza.
Troppe volte preferiscono odiare!»
E senza attendere oltre, la candela si lasciò spegnere.
Un bimbo in quel momento entrò nella stanza e vide le tre candele spente.
«Ma cosa fate! Voi dovete rimanere accese, io ho paura del buio!» E così dicendo scoppiò in lacrime.
Allora la quarta candela, impietositasi disse: «Non temere, non piangere: finché io sarò accesa, potremo sempre riaccendere le altre tre candele:
IO SONO LA SPERANZA».
Con gli occhi lucidi e gonfi di lacrime, il bimbo prese la candela della speranza e riaccese tutte le altre.
Tutti attraversiamo momenti di sconforto, talvolta anche molto profondo;
anche quando sembra che tutto sia perduto,
non dimentichiamo che c’è sempre qualcosa da cui possiamo ripartire…
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