venerdì 28 aprile 2023

 EDO & GALDI, semper 'n gir
27 aprile 2023
 

L’è ù che l’à mai fàcc negòt in de so èta. ‘ncò …siamo andati alla ricerca di una porta segreta in un giardino dove la magia del lago lo trasforma nella Riviera Ligure. E’ uno dei percorsi più panoramici sul lago di Como. In una piccola insenatura sulla sponda occidentale dell’Alto Lario, al confine tra i paesi di Dongo e Musso, sulle pendici del Sasso di Musso, si cela questo piccolo angolo di paradiso che pochi conoscono. Parcheggiato l’auto nei pressi della Chiesa di San Biagio, eretta nel 1387 a tre navate di forme gotiche; l’alto campanile è datato 1730. Proseguiamo a piedi sul lungolago fino al cancello d’ingresso del Giardino del Merlo. Ci sono diversi sentieri da percorrere ma non hanno cartelli indicatori. Il mio consiglio è di …salire sempre fino ad arrivare, attraverso una stretta scalinata, alla Chiesa di Santa Eufemia. L’edificio religioso risale al 1622. La facciata è caratterizzata da un piccolo portico a due colonne e da elementi in marmo di Musso. Ritornando sui nostri passi, prendiamo l’altra deviazione, che avevamo visto in precedenza, effettuando così un bel giro ad anello. Il Giardino del Merlo è un meraviglioso parco botanico costruito ai piedi di un castello, oggi in rovina, legato al nome di Gian Giacomo Medici di Marignano, detto “il Meneghino” che lo conquistò nel 1522 e che per una decina d’anni ne fece il suo quartier generale, quando dominava incontrastato il lago. Sulle ripide rocce sottostanti Sant'Eufemia, il nobile Giuseppe Manzi ricavò dal 1858 al 1883 un sorprendente giardino ricco di piante esotiche (si parlava di più di 120 specie), fra aerei ponticelli ed arditi passaggi, grotte, gallerie e giochi d'acqua (quando c’è!), che chiamò il "Giardino del Merlo". Fu edificato ispirandosi ai giardini della riviera ligure, sviluppati su terreni scoscesi. Sfruttando la conformazione del terreno, con un versante esposto a sud e uno a nord, Manzi creò un luogo visionario in cui dominano i contrasti, dalla natura lussureggiante e mediterranea alle varietà tipiche dell’ambiente alpino. Ecco così che ti trovi davanti a pareti rocciose completamente ricoperte da fichi d’india e percorri sentieri tra palme, agavi ed eucalipti. Un luogo davvero magico tra grotte scavate nella roccia, sentieri con splendidi scorci a picco sul lago di Como, scalinate e terrazze panoramiche circondate da un ambiente selvaggio e al contempo molto suggestivo. Ma soprattutto, mimetizzato tra le pietre e la vegetazione, si nasconde un passaggio segreto che porta alla vecchia casa del guardiano. Una volta entrati, ci troviamo dentro un’abitazione. Il primitivo “cesso”, un corridoio stretto e buio che conduce in quella che una volta erano le stanze con tanto di balconcini ricoperti da glicine e con viste incredibili sul lago e sulle montagne: luce su un pezzo di storia che fu. Facile immaginarsi una persona anziana, il guardiano, davanti al vecchio rustico camino ancora presente.

NdG (note del Galdi): se sei alla ricerca di un posto che sia insolito, poco conosciuto e ricco di sorprese …una vera chicca …un vero stupore per gli occhi ...uno sguardo blu, ma anche verde; ma ho le iridi eterocromatiche? …un vero e proprio parco dei divertimenti naturale. Lake walk tra vari porticioli, il museo navale, tavole da windsurf e vele sul lago increspato dal vento, un buon pranzo sul lago, …iga botèp.












































lunedì 24 aprile 2023

 EDO, GALDI &
gli amici della U.O.E.I.
23 aprile 2023


Mi ha sempre incuriosito il concetto della reincarnazione. Uno muore (tu!) e si trova rinato, nel corpo o nella forma, in quant’altro. Il sottoscritto si ripresenterebbe (famm tucà i ball!) in questo mondo, su questa terra, sotto le sembianze (o per meglio dire …le fronde!) di un grandioso faggio o, ancor meglio, di una maestosa quercia. Ma, pensandoci bene, finché il forte vento mi scuote i capelli, finché il fulmine mi crea qualche scottatura, finché due dolci e teneri innamorati incidono sulla mia pelle il classico cuore con le loro iniziali …mi va bene! Ma quando gli scoiattoli cominciano a morsicarmi le “ghiande”…allora noo! Dopo due di Covid e un terzo anno per i “fatti (la parola sarebbe un’altra) miei” ritorno a camminare con i vecchi amici (oramai pochi!) dell’UOEI. Mi sento …un nuovo socio! Il mio camminare, in questa seconda vita escursionistica, è inteso nel senso letterale della parola: una gamba davanti all’altra, il piede destro dietro il piede sinistro e viceversa. Senz’altro ci sarà ancora il piacere della sofferenza in sé, centinaia di muscoli che lavorano in vista di un benessere fisico e psicologico di cui usufruirò dopo una bella doccia e una buona dormita!. Alcuni, come mi ricordavo, sono spinti dalla gloria, i secondi e i minuti con cui guadagnano terreno regalano vittoria e notorietà, oppure delusione, sconforto e lamenti. In ogni modo, l’insieme delle motivazioni si basa su una sola ragione: camminare in compagnia, nient’altro ci spinge. Mi appresto a salire sul pullman e …mamma mia …quante donne! Ancor prima di raggiungere il mio posto, il pensiero corre al mercato settimanale di S. Omobono Terme …”una dòna e una galina l’è il mercàt del giüedè matina…! Ma è sempre una bella atmosfera!. Due brevi “passi fisici” sulla camminata. Siamo pochi gli innamorati che allungano il percorso per raggiungere l’Eremo di San Valentino. Questo candido punto che spicca tra i grigi massicci e i cupi cipressi, sembra ancor oggi elevare, negli spazi celesti, il suo inno di gratitudine a Dio. Secondo la leggenda fu costruito dagli abitanti di Gargnano per sfuggire alla peste del 1630. La chiesetta è un tutt’uno con la parete di roccia cui è addossata. Salita ripida verso il paradiso, la Cima Comer. Dalla terrazza a picco sul lago di Garda si dovrebbe avere un panorama davvero mozzafiato da Sirmione a Riva del Garda. Purtroppo, oggi la giornata è “appannata”. Si raggiunge la piccola Madonnina e la croce di vetta, accontentandoci della catena del Baldo, imbiancata di neve fresca, e dei paesi sottostanti. Credetemi, …vale ugualmente la pena! Si scende al rifugio A.N.A. per il pranzo e a Gargnano per l’immancabile panachè. Pota! Ritorniamo a Bergamo contenti, soddisfatti e …il mercato può così terminare.


































Post scriptum
Il lettore mi permetta, mi consenta … 
ma questo mio è un testo puramente allegorico e scherzoso.
 Ma sappia che io…la penso proprio così!