lunedì 24 aprile 2023

 EDO, GALDI &
gli amici della U.O.E.I.
23 aprile 2023


Mi ha sempre incuriosito il concetto della reincarnazione. Uno muore (tu!) e si trova rinato, nel corpo o nella forma, in quant’altro. Il sottoscritto si ripresenterebbe (famm tucà i ball!) in questo mondo, su questa terra, sotto le sembianze (o per meglio dire …le fronde!) di un grandioso faggio o, ancor meglio, di una maestosa quercia. Ma, pensandoci bene, finché il forte vento mi scuote i capelli, finché il fulmine mi crea qualche scottatura, finché due dolci e teneri innamorati incidono sulla mia pelle il classico cuore con le loro iniziali …mi va bene! Ma quando gli scoiattoli cominciano a morsicarmi le “ghiande”…allora noo! Dopo due di Covid e un terzo anno per i “fatti (la parola sarebbe un’altra) miei” ritorno a camminare con i vecchi amici (oramai pochi!) dell’UOEI. Mi sento …un nuovo socio! Il mio camminare, in questa seconda vita escursionistica, è inteso nel senso letterale della parola: una gamba davanti all’altra, il piede destro dietro il piede sinistro e viceversa. Senz’altro ci sarà ancora il piacere della sofferenza in sé, centinaia di muscoli che lavorano in vista di un benessere fisico e psicologico di cui usufruirò dopo una bella doccia e una buona dormita!. Alcuni, come mi ricordavo, sono spinti dalla gloria, i secondi e i minuti con cui guadagnano terreno regalano vittoria e notorietà, oppure delusione, sconforto e lamenti. In ogni modo, l’insieme delle motivazioni si basa su una sola ragione: camminare in compagnia, nient’altro ci spinge. Mi appresto a salire sul pullman e …mamma mia …quante donne! Ancor prima di raggiungere il mio posto, il pensiero corre al mercato settimanale di S. Omobono Terme …”una dòna e una galina l’è il mercàt del giüedè matina…! Ma è sempre una bella atmosfera!. Due brevi “passi fisici” sulla camminata. Siamo pochi gli innamorati che allungano il percorso per raggiungere l’Eremo di San Valentino. Questo candido punto che spicca tra i grigi massicci e i cupi cipressi, sembra ancor oggi elevare, negli spazi celesti, il suo inno di gratitudine a Dio. Secondo la leggenda fu costruito dagli abitanti di Gargnano per sfuggire alla peste del 1630. La chiesetta è un tutt’uno con la parete di roccia cui è addossata. Salita ripida verso il paradiso, la Cima Comer. Dalla terrazza a picco sul lago di Garda si dovrebbe avere un panorama davvero mozzafiato da Sirmione a Riva del Garda. Purtroppo, oggi la giornata è “appannata”. Si raggiunge la piccola Madonnina e la croce di vetta, accontentandoci della catena del Baldo, imbiancata di neve fresca, e dei paesi sottostanti. Credetemi, …vale ugualmente la pena! Si scende al rifugio A.N.A. per il pranzo e a Gargnano per l’immancabile panachè. Pota! Ritorniamo a Bergamo contenti, soddisfatti e …il mercato può così terminare.


































Post scriptum
Il lettore mi permetta, mi consenta … 
ma questo mio è un testo puramente allegorico e scherzoso.
 Ma sappia che io…la penso proprio così! 


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