lunedì 1 aprile 2019



Partendo dalla bella piazza Garibaldi di Menaggio m200 raggiungiamo la frazione di Croce e la località Paullo. Il sentiero s’inerpica scosceso in mezzo al bosco con lunghi tratti di carrareccia cementata (peccato!). Attraversato una valletta, uno sterrato ci porta ai monti di Nava. Qualche minuto per visitare la graziosa chiesetta della Madonna di Paullo: in essa è venerata una madonna Addolorata rappresentata da una statua lignea seicentesca di arte popolare. Continuando in ripida salita si arriva finalmente alla Bocchetta di Nava m848. Si abbandona la via dei Monti Lariani (Sentiero della Regina) e passando sotto il monte Crocione (per Menaggio) o monte Tremezzo (per Tremezzo), dopo una breve cammino, si arriva a una splendida balconata che si affaccia sul lago di Como. Proprio di fronte ecco la punta di Bellagio e le Grigne, mentre a sinistra il Sasso San Martino e in lontananza il monte Legnone. Il posto è stupendo! Pausa pranzo con davanti agli occhi cotanta bellezza.













 




Ripreso il cammino, s’inizia con una ripida discesa, decisa e senza tregua. Perdendo velocemente dislivello si comincia a vedere spuntare tra le rocce strapiombanti del Sasso San Martino la graziosa chiesetta costruita a metà parete. Si sale un poco e si arriva al Santuario della Madonna delle Grazie di San Martino m472. 
Il Santuario della Madonna delle Grazie si erge sulla cima della frazione di San Martino sopra Griante, in provincia di Como. Le parti più antiche risalgono all'epoca romana. Si ritiene, infatti, che i Romani avessero edificato su quest'altura un posto d'osservazione munito di torretta d'avvistamento con annesso verso sud e una casetta per i soldati verso nord. Durante alcuni lavori di restauro sono stati rinvenuti alcuni reperti archeologici e alcune monete d'oro di epoca romana, ora custoditi al Museo Archeologico di Como. 
La leggenda narra che al tempo della grande peste (1628-1630) descritta dal Manzoni né "I promessi sposi", un giorno una fanciulla del paese si recò sul poggio di San Martino a pascolare le sue pecore. Non si sa a quale motivo, entrò in una grotta (ancora oggi chiamata la Buca della Madonna) di difficile accesso, dove trovò la statua lignea della Vergine Maria. Eccitata per la scoperta, la pastorella ritornò a Griante a portare la notizia che fulmineamente si diffuse tra la gente. In massa si recarono a San Martino e costatata la veridicità del racconto, decisero di trasferire il simulacro nella chiesa parrocchiale dove tutti avrebbero potuto venerarlo. La leggenda vuole che nottetempo la statua della Vergine trasmigrasse miracolosamente sul poggio dove fu ritrovata, ma non più nella grotta tanto difficile da raggiungere, bensì in una posizione dalla quale potesse dominare il paese sottostante e il lago di Como. L'evento fu interpretato dai fedeli come il manifesto desiderio della Vergine che in quel luogo fosse edificata una chiesa dove custodire il simulacro, cosa che fu immediatamente eseguita.
 













Seguendo in discesa un percorso lastricato con tante cappellette, che non raffigurano la Via Crucis 
ma particolari episodi della storia sacra, arriviamo velocemente a Griante.



I nostri sguardi si spingono ancora lassù! 

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