lunedì 8 agosto 2016

CHAMANNA COAZ
7 AGOSTO 2016

“La Svizzera, la Svizzera, la Svizzera, la Svizzera... xe una nazion!" (Canzone triestina).

...ancora una volta in una delle regioni più belle del mondo!!!.

Nell’Engadina, uno di quei posti di cui è praticamente impossibile non innamorarsi, la Chamanna Coaz è situata a m.2610 proprio nel cuore del gruppo Bernina, coronata dai monti che si elevano verso il cielo. Ghiacciai impressionanti si trovano direttamente davanti alla capanna: un posto eccezionale in mezzo all'alta montagna che vale sempre un'escursione. E’ così facile arrivare qua e lasciare dietro di sé la routine quotidiana. Mi tocca...giù le mani!...scoprire questo gioiello.



Ma prima una risata che vi devo raccontare: poco prima dell'arrivo a Silvaplana, Freccia avvista, fuori dal finestrino del pullman, un grosso capriolo. Additandocelo ci grida, cogliendoci di sorpresa: "Al là! Al laàaa!! E' grande!". Subito abbassiamo tutti la testa sotto il sedile...e cominciamo a pregare!
A tu per tu con i ghiacciai: in passato, oggi e nel futuro. Questo impressionante giro escursionistico parte dalla stazione di mezzo di Corvatsch Murtèl (m.2702) passa la Forcola di Surlej (m. 2755) fino al Lago di Vadret e alla Chamanna Coaz (m.2610) e sale attraverso la Val Roseg fino a Pontresina. Con la funivia del Corvatsch (la gabina sembra un monolocale e io non ho pauraa dellaaa funiviaaaa!! Un saaaaalto di 900 metri tutti in un fiaaaaaato!!!) si raggiunge la stazione intermedia di Murtèl. Già qui si gode di una magnifica vista sull'altopiano dei laghi engadinesi. Chi poi vuol ammirare uno spettacolare panorama a 360°, sale in funivia fino alla stazione a monte del Corvatsch (m.3303).



A piedi si avanza, dunque, lungo l'ampio sentiero (temperatura +5, molti indossano i guanti) e dopo una mezz'ora circa si arriva alla Forcola di Surlej, 50 metri di dislivello, dove sorge l'omonimo rifugio.



Gli ultimi metri prima di arrivare alla Forcella sono carichi di attesa; attesa che è prontamente ripagata, non appena superiamo il valico che ci porta in Val Roseg, con uno dei più spettacolari panorami alpini.
Lo sguardo si perde in una suggestiva arena di ghiaccio e rocce, con sullo sfondo il Pizzo Tschierva (m.3546) con le impressionanti morene laterali del suo ghiacciaio, il Pizzo Morteratsch (m.3751), il Pizzo Bernina (m.4049) e la celebre cresta Bianco, il Pizzo Roseg (m. 3937), i Pizzi Gemelli (m.3508/3479) e il gruppo del Sella, circondati, anche loro, da incredibili ghiacciai.


Intorno alla Forcola di Surlej si trovano i silenziosi testimoni dell'ultima era glaciale: rocce tondeggianti, levigate dalle masse di ghiaccio, tra le quali si formarono piccoli laghi. Ed è sulla Forcola di Surlej che inizia la vera alta via. L'itinerario corre incontro al maestoso scenario di ghiaccio e dopo un'ora circa si raggiunge Plaun dals Süts, appena sopra il Lago glaciale di Vadret.

Si prosegue in tutta tranquillità: da qui in poi è una lunga passeggiata praticamente pianeggiante verso il rifugio Coaz, che troneggia su un balconcino roccioso nei pressi del ghiacciaio. La giornata è stupenda, la vista sulle montagne e sui numerosi ghiacciai pure ma, purtroppo, non possiamo indugiare in quanto la strada da percorrere è ancora molto lunga anche se tutta in discesa o in falsopiano.




Secondo il capannaro (oste=osteria; trattore=trattoria; capannaro=capanna) ci vogliono quattro ore per arrivare, prima al rifugio Roseg e poi a Pontresina. Ci mangiamo i famosi Rösti (Ho capito! Mi metto il grembiule da cuoco! E' un piatto a base di patate; spesso vengono aggiunte cipolle, spek, formaggio, erbe aromatiche), una fetta di torta appena sfornata e ci riposiamo un po'.


Salgo dietro il rifugio Coaz: in 10 minuti sono al cospetto del ghiacciaio. C'è molto da scoprire: piccole marmitte glaciali, minerali, piante pioniere, una bocca del ghiacciaio, ecc. Certamente si vedono anche le tracce che il ghiacciaio a lasciato ritirandosi anno dopo anno. Di ritorno al rifugio, si ripercorre per 30 minuti il sentiero dell'andata fino alla biforcazione che scende in modo deciso fino al Ova da Roseg, il fiume sottostane. Il lago glaciale, che abbiamo lasciato alle nostre spalle, formato dalla fusione delle masse di ghiaccio, è sorto all'incirca negli ultimi 50 anni.


Si prosegue quindi lungo il fiume continuando a guardare i ghiacciai Roseg e Tschierva. Dopo ore di escursione attraverso le incantevoli bellezze di questo altopiano si arriva al rifugio Roseg Gletscher (m.1999). Riprendiamo un po’ le forze e siamo tentati di proseguire fino a Pontresina comodamente in carrozza trainata da cavalli per evitare gli ultimi sette chilometri. "Ma daiiii....sono due passii!". Ci avviamo a piedi, prima  su di una strada sterrata in leggera discesa, poi nel bosco alla ricerca di cince e scoiattoli (avevo portato una manciata di sale da mettere loro sopra la coda)  ma…sicuramente troppo lunga…alla stazione del Trenino Rosso del Bernina dove è presente il nostro autobus che ci condurrà finalmente a Berghem! Il capannaro aveva ragione: 3.45 ma...che tirata!! 
Foto Elisa
Foto Gabriele


...proprio un bel posto questa Chamanna Coaz!!! In casi come questi il sostegno di un ottimo meteo (www.sansereno.it) fa la differenza, così come l'avere buone gambe con un minimo di allenamento. Non si tratta sicuramente di un'escursione impegnativa dal punto di vista tecnico, ma di sicuro, a fine giornata, ci siamo ritrovati con piedi e gambe "fumanti" per via dei quasi 24 km percorsi. Senza le dovute e meritate soste ci vogliono circa sette ore di cammino (i primi!). Il dislivello complessivo è abbastanza contenuto: poco più di 350 metri in salita ma ben 1240 metri in discesa. Anche se una deviazione ci fa innalzare queste cifre!
Proprio un bel posto questa Chamanna Coaz!!!.

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