lunedì 19 ottobre 2015

U.O.E.I.
Unione Operaia Escursionisti Italiani
Magica sezione di Bergamo 
Alpe Solcio m. 1750 - Val Divedro - VB 

Una telefonata al rifugio per avvisarli che tra un paio d'ore (abbondanti!) saremo li...partiamoo...viaaaa!!
Oggi ci concediamo una facile e semplice traversata tra alpeggi, abetaie e radure.
Dopo un fitto bosco di abeti rossi raggiungiamo la nuova strada forestale
che ha coperto molti tratti del vecchio sentiero e che sale all'Alpe Moliero. 
Aspettiamo il gruppo con una bella fotografia al...fotografo!
Riprendendo il sentiero nel bosco ci innalziamo gradualmente fino all'Alpe I Crosi, caratterizzata da belle baite
con tetto ricoperto da spesse lastre di pietra (quasi come le nostre "piode).
Bello l'affresco (1929) dedicato  a S. Antonio di Padova.
Uscendo dal bosco una bella sorpresa: una spruzzata di neve che, qua e là, ci allieterà fino al rifugio.
Arriviamo all'Alpe Coatè con le sue costruzioni di pietra.
Il sorriso è sempre sulla bocca di tutti: è una caratteristica del gruppo.
L'ambiente già stupendo, piano piano, si è trasformato in qualcosa di fiabesco.

Arrivati alla quota più alta del nostro sentiero (m. 1850), ci avviamo al rifugio in leggera discesa.

Dopo aver attraversato l'ennesimo bosco rado misto di abeti rossi e larici sentiamo
il profumo delle lasagne e della polenta: siamo molto vicini! 
Una visita nei dintorni  prima di entrare a mangiare.

"Dall'Alpe alla vetta"(Alpe Solcio e il Pizzo Boni). Scultura monoblocco in ricordo dei fratelli Boni primi salitori (1932) 
del Torrione nel vallone di Solcio.
La vita è come uno specchio, ti sorride se la guardi sorridendo!

"Tutti, al mondo, vogliono vivere in cima alla montagna senza sapere che, in realtà,
la vera felicità sta in come si sale la cima" (Gabriel Garçia Marquez).

Il rifugio è accogliente ed i gestori sono molto cordiali e...saggi!
Nel racconto della vita di S. Uberto si fondono verità, leggenda e tradizione.
Il motivo per il quale fu proclamato protettore dei cacciatori sta nella seguente leggenda: 
durante una battuta di caccia avrebbe avuto la visione di un crocifisso tra le corna di un cervo
che lo avrebbe invitato ad abbandonare la sua vita dissoluta e a convertirsi, cosa che egli fece.
 Mi soffermo a pensare dove possiamo andare domenica prossima...ho l'imbarazzo della scelta!
 Dopo il pranzo alcune pagliuzze di neve ci invitano a riprendere il viaggio: la discesa è di ben 1370 m.di dislivello: povere le nostre "piante" dei piedi!
Il panorama è veramente mozzafiato: bisogna fermarsi ad osservarlo. E' lui che ce lo chiede! 
Incontriamo moltissimi segni di una religiosità che oggi abbiamo perso: numerose santelle o tribuline (1764), la Via Crucis,....
Siamo arrivati: il pullman è nascosto dietro la chiesa di Varzo.
La solita persona mi chiede se sono arrivato tra i veloci, i medi o i lenti.
La mia solita risposta: "Io ho quasi 100 fotografie. Il giorno che mi dimenticherò la macchina fotografica
arriverò senz'altro tra i primi tre...tranquilla!!"
Speriamo che il prossimo anno non mi rompa ancora i "maroni"....con questa assurdità!
Ma la festa delle castagne non è domenica prossima?

 Sulla tavolozza del pittore Autunno al colore giallo, rosso, arancione, marrone, verde si è aggiunto quello bianco.
Che capolavoro!!


Perchè la mia valle non dovrebbe essere bella, verdeggiante, tranquilla, che trasuda di tradizioni, come quella "escursionata" oggi?

Semplice: gli uomini (se si possono chiamare così!).

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