domenica 15 maggio 2022

 GALDINUS NARCISUS - 15 maggio 2022

Ogni anno, nel mese di maggio, una distesa infinita di narcisi ricopre il Monte Linzone
Uno spettacolo da non perdere, tanto più che si tratta di una passeggiata facile e alla portata di tutti.
Inizio a intravedere i primi narcisi selvatici nei prati prima di arrivare al passo di Valcava. Una sensazione bellissima! Solito giro ad anello con l’andata per il sentiero dei ripetitori e il ritorno dal Colle Pedrino. Ma, quando la croce di vetta del Linzone è ormai visibile e la si raggiunge dopo nemmeno dieci minuti di leggera salita, mi viene incontro un soffio di vento  (sole dalla Valle Imagna, nuvole dalla Val S. Martino) che mi racconta una leggenda. Ve la voglio raccontare…
Figlio del dio fluviale Censo e della ninfa Lirope, secondo la leggenda Narciso fu meravigliosamente bello, ma senza saperlo. La madre, dopo aver consultato l'indovino Tiresia sul destino del figlio, ebbe una risposta ambigua: egli sarebbe vissuto finché non si fosse conosciuto. Le parole sibilline non furono comprese dalla donna, ma la spiegazione dell'enigma non si fece attendere per molto. Appassionato della caccia, Narciso percorreva, instancabile, boschi e monti; e, in uno di questi, s’incontrò con la ninfa Eco che s'innamorò perdutamente di lui. Ma narciso non volle corrispondere il suo amore, ritenendosi troppo bello per potersi accompagnare con una semplice ninfa. Eco soffrì terribilmente per quest’amore irriconoscente, e perse la sua forza invocando Narciso: di lei non restò che la voce - né le ossa, né i capelli, né l'ombra - e si spense pian piano, limitandosi a ripetere l'ultima sillaba dei viandanti che passavano lungo la sua strada.
Fu allora che Nèmesi, la terribile dea che puniva i falli e le dolcezze degli uomini, mossa a pietà dell’infelicissima ninfa, decise di vendicarla. Condusse Narciso sulla sponda d'una fonte le cui acque limpide e terse gli rimandarono come in uno specchio, l'immagine della sua bellezza: e Narciso, che non si era mai visto, vinto dall'ammirazione per l'immagine riflessa, non trovò più la forza di staccarsene.
Narciso morì consunto dal più vano e ridicolo amore, mutato dalla dea vendicatrice nel fiore che conserva il suo nome.
La vera esplosione è però nei prati tutt’intorno e, soprattutto, in quelli che costeggiano il piccolo Santuario della Sacra Famiglia di Nazareth. Cammino completamente immerso e, ovviamente solo dopo aver scattato mille fotografie alla spettacolare fioritura dei narcisi selvatici, riprendo la strada del ritorno. Il bosco è bellissimo: il marrone delle foglie secche in terra si mescola con il verde delle nuove foglie sui numerosi faggi! La giornata non è ancora finita: c’è una buona salamella con cipolla e un buon bicchiere di rosso che mi aspettano!






























 
Il 2 giugno, mi raccomando, vi aspetto...


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