giovedì 21 luglio 2016


Ciao,
Don Amadio



"Esulteranno nel Signore i corpi umiliati nella morte.
Fammi sentire gioia e letizia".



La morte non è niente.
Sono solamente passato dall'altra parte:
è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano
quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:
pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore,
ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:
il tuo sorriso è la mia pace.

Henry Scott Holland 
Avevi 96 anni e per ben 58 sei stato parroco di Fuipiano Imagna. Eri nato a Locatello il 20 novembre del 1919: eri un coscritto di mio padre...ma lui mi ha lasciato molti anni prima. 
Ordinato sacerdote nel 1945, dopo una breve esperienza pastorale a S. Omobono Terme, ti sei trasferito a Fuipiano Imagna dove hai retto la parrocchia di S. Giovanni Battista fino ad oggi.
Il tuo vescovo ti ha ricordato così: "Ha speso gran parte della sua quasi secolare vita nel servizio presbiteriale  alle comunità parrocchiali della  natia Valle Imagna fino alla morte nell'amatissima Fuipiano.  Decano del clero di Bergamo dal tratto forte e schivo dell'uomo di montagna, ha accompagnato con pastorale generosità di fede generazioni di parrocchiani per i quali è stato un importante e significativo riferimento". 
Questa perdita per la  comunità della valle è stata sottolineata dalle parole del Centro Studi Valle Imagna: " Don Amadio, parroco di montagna di altri tempi... parroco come bandiera... schivo e riservato come il silenzio della montagna, dal carattere duro e a volte spigoloso come le creste dei Canti di Fuipiano che lo elevano in modo spontaneo a Dio ...grande amante della sua chiesa che ha voluto ben conservare ad ogni costo... instancabile pastore del suo gregge che non ha mai voluto abbandonare...".
Ed io cosa mi ricordo? Le generose ed energiche strette di spalle che mi davi quando ci incontravamo e la tua grande volontà di far percorrere alla processione della Madonna, per la festa di Fuipiano, il percorso tradizionale, quello dei nostri nonni attraverso "quel prato", per ringraziare Maria dell'erba per  estate e del fieno per l'inverno, ...sapori antichi che oggi abbiamo perso.
Ciao, Don! Ne hai di cose da raccontare in Paradiso ...lascerai tutti a bocca aperta! Ciao!

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