lunedì 28 agosto 2017

27 agosto 2017
Con la mia bicicletta di nuova concezione (vedi foto qui sopra) ho voluto provare la famosa salita del Mortirolo. Essendo assai furbo l’ho fatta dalla parte di Brescia, che è l'alternativa camuna alla tradizionale salita da Mazzo, lungo un tracciato con pendenze più accessibili senz’altro meno impegnativa di quella Valtellinese.
La pendenza media è del 7,6% con punte del 16%. Il dislivello da superare, lungo i 12.7 Km del percorso, è di 961 metri.
La prima volta che il Mortirolo balzò agli onori della cronaca fu quando, nel Giro d'Italia del 1990 lo si affrontò proprio salendo da questo versante. Sicuramente meno difficoltosa di quella valtellinese, la salita da Monno è comunque degna di nota: non pensate sia una passeggiata!
Partendo da Edolo m720 si segue la strada che conduce al Passo del Tonale. L'inizio della scalata vera e propria si trova al bivio per Monno, raggiungibile dopo km4 di moderata salita.
Lasciata la statale, la strada si inerpica sul versante della montagna per circa 2 km, con pendenze intorno all'8-9%, fino a giungere all'abitato di Monno m870. Qui le pendenze diminuiscono fino al cartello di inizio del paese, dove comincia uno piccolo strappo sopra il 10% che termina al successivo tornante.
Si entra quindi nel bosco, seguendo la valle del Mortirolo. La salita, inizialmente agevole, raggiunge presto pendenze intorno al 9-10% e incontra parecchie curve all'interno del bosco.
Dopo circa km5 molto impegnativi, le pendenze calano fino a spianare. La valle si apre e di fronte appare il muro finale alla sommità del quale si trova l'obiettivo.
Si attraversa il torrente al Ponte di Palù m1.633 e qui comincia il tratto più difficoltoso della salita. Lasciato il ponticello alle spalle, si percorrono una serie di tornanti al 10% di media con punte al 14%, affrontando km2 molto duri al termine dei quali si transita di fronte al Bar Albergo Mortirolo. Mancano pochi metri all'arrivo e la strada comincia a spianare.
Da qui si procede agilmente fino al Passo del Mortirolo m1.852 ed ecco la  Valtellina con scorci molto suggestivi.
  
Per coloro che non l'hanno capito...stavo scherzando!!!
Che dirvi!! Ho seguito le semplici regole dell'escursionista anomalo (io!).
- Mi sono impresso bene nella mente l'altimetria. 
- Sono partito il più lento possibile (anche facendo violenza fisica alle mie notevoli capacità) tenendo sempre un passo più morbido di quello che mi sarei sentito di usare. 
- Mi sono detto: "Ci penserà il mio fisico ad adeguarsi al ritmo per me migliore"
- Guardavo e chiedevo sovente la distanza e l'altitudine per capire a che punto ero, e calibrare di conseguenza gli sforzi. Funziona sempre! 
Ho così positivissimamente affrontato con timore il "mostro", l'ho conquistato e sicuramente siamo diventati amici ma con un bel paio di scarponcini ai piedi e insieme agli amici del gruppo “Faccio Fatica”...vuoi mettere il mal di gambe con il mal di c…..(sella)???


Ringrazio Luca il Grande per questa sua  bella foto.
E' proprio vero: noi capi-gita, per portarvi a fare "quattro passi", dobbiamo farci sempre ...in quattro!.

Un dovuto pensiero ad un grande sportivo che..."andava veloce per ridurre l'agonia".

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