lunedì 18 settembre 2017


La Forra del Lupo – Wolfsschlucht è uno dei percorsi tematici dedicati alla Grande Guerra del 1915-1918 tra i più belli ed emozionanti del Trentino. Ciò che lo rende unico è il tracciato, che porta l'escursionista in una gola, tra alte pareti di roccia (spettacolari i passaggi!), dove gli austro-ungarici scavarono trincee e profondi ricoveri. Così come sono spettacolari i panorami (bellissimi!), sull'alta valle di Terragnolo, sul passo della Borcola e sull'imponente massiccio montuoso del Pasubio, teatro di aspri combattimenti. Il percorso ad anello, che sale gradualmente il versante destro della valle di Terragnolo, porta alla scoperta di questo sistema di trincee realizzate sul crinale della Martinella, nel tratto che dal paese di Serrada e raggiunge Forte Dosso delle Somme. 

I colori dell'autunno: mantelle gialle, rosse, blu,...

I motivi per scegliere questa piacevole passeggiata sono numerosi. Anzitutto l'immersione nella natura, quindi la scoperta di quello che fu il forte più avanzato dal punto di vista tecnologico dell'intero complesso degli altipiani: il forte Dosso del Sommo (o forte Dosso delle Somme) che gli austriaci chiamavano invece Werk Serrada. Fu da questo forte che il 15 maggio 1916 partì il tiro preparatorio d'artiglieria della cosiddetta Strafexpedition o più correttamente “Offensiva di primavera” del 1916. 


Quello che oggi resta è una struttura molto danneggiata dai bombardamenti italiani durante la guerra, ma soprattutto dalle demolizioni effettuate nel 1936 per il recupero delle putrelle d'acciaio contenute nella struttura. Per questo motivo è da considerare assolutamente pericolosa ogni esplorazione interna del forte. Costruito tra il 1911 e il 1914 era servito da una strada militare che saliva dal paese, ancora oggi percorribile a piedi o in MTB, armato con obici da 100 mm in cupola corazzata girevole e con 22 postazioni per mitragliatrice oltre a un osservatorio corazzato e un potente riflettore. 


Era diviso in tre blocchi separati con una prima sezione dedicata agli alloggi e ai servizi logistici. Una galleria di 65 metri la collegava a un secondo blocco dotato di cupole corazzate e di un osservatorio. L'ultima parte comunicava con le altre attraverso un tunnel formato da 200 gradini e ospitava le postazioni per mitragliatrici e cannoncini da 70 mm. Per confondere il tiro italiano erano state poste lamiere e finte cupole sul lato rivolto verso Fondo Piccolo. 


La lunga trincea, per la quale si è mantenuto il nome di Forra del Lupo o Wolfsschlucht usato durante la guerra, è stata riscoperta quasi casualmente nel 2014 dopo decenni di oblio: un gruppo di volontari ha riconosciuto la zona in alcuni dipinti di Albin Egger e nelle foto di un ufficiale austro-ungarico, Ludwig Fasser, e ha cominciato a organizzare il recupero. Lungo i vari sali e scendi del sentiero si incontrano anche numerose fotografie e racconti risalenti al periodo del conflitto che testimoniano le condizioni di vita dei soldati sul fronte austroungarico, come quelle del giovane soldato austriaco Ludwig Fasser che con il suo libro di memorie ha testimoniato cosa accadde in queste trincee nel maggio del 1916; un vero cronista di guerra che ha saputo descrivere e raccontare gli orrori e le paure della vita sul fronte. Fanno davvero venire i brividi leggere questi brevi racconti che, grazie alle sue foto, sono stati immortalati e trasmessi in attimi di vita quotidiana vissuti durante i bombardamenti. Oggi, dopo anni di lavori non ancora conclusi, le sorprese continuano!.


Si parte dalla località Cogola, all’ingresso del paese di Serrada. Alla partenza un pannello illustra l’itinerario e offre un quadro delle principali vicende storiche che hanno interessato la zona. Lungo tutto l’itinerario, oltre alla segnaletica, sono presenti dei pannelli che presentano foto storiche che permettono di confrontare il paesaggio attuale con quello di cent’anni fa. 
Dopo un primo tratto nel quale il sentiero sale in un bel bosco di faggi, si giunge all'inizio della Forra del Lupo. Il percorso è scavato tra alte pareti di roccia e permette di percorrere lunghi tratti di trincea e osservare feritoie e osservatori posti a strapiombo sulla valle del Terragnolo. La vista spazia dal passo della Borcola al massiccio del Pasubio e alla valle di Terragnolo. 
Al termine della forra si raggiunge la località Caserme, dove sorgevano gli edifici che ospitavano la guarnigione del forte; il sentiero prosegue nella prima parte all’interno di una trincea e poi nei prati sottostanti fino al forte Dosso delle Sommo m1670. Per rendersi conto delle dimensioni e dell’organizzazione del forte è consigliabile girarvi intorno.


Per il rientro si può seguire il segnavia che porta al rifugio Baita Tonda. Il rifugio alpino è situato a m1640, sulla cima del monte Martinella, a cavallo tra l’altopiano di Folgaria e la valle di Terragnolo. Vanta il privilegio di poter regalare l’emozione di essere circondato da uno spettacolare e splendido scenario a 360°, abbracciati dalla più belle montagne del Trentino: dal monte Maggio al Pasubio, dal monte Zugna fino al monte Baldo dominando la Vallagarina, dall’imponente ghiacciaio dell’Adamello Pressanella alla maestosa catena del Brenta, che fa da sfondo al monte Bondone e alla Paganella, dalla riserva naturale della Scanuppia per finire al monte Cornetto….

Magia per i nostri occhi!!

2 commenti:

  1. Ciao! Sono Cristina, volontaria del gruppo della Forra del Lupo/Wolfsschlucht
    Bellissimo blog e bellissimo articolo sulla nostra Forra del Lupo/Wolfsschlucht!!
    Grazie

    Seguici su www.facebook.com/ForraDelLupo e www.forradellupo.it

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  2. Ciao Cris,...siamo in due ad essere contenti: bellissimi posti i tuoi! Un saluto dai piedi del Monte Resegone. Ciao!!

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