lunedì 2 ottobre 2017

 
Luglio 2012
Alta Val Mèria, ai piedi del Sasso Cavallo e del Sasso dei Carbonari,
versante Occidentale della Grigna Settentrionale.

Quota di partenza: Rongio (Mandello del Lario-LC) m398
Quota di arrivo: m1515 
Dislivello: m1117 
Tempo di salita e complessivo: h3/5
Impegno fisico: alto
Difficoltà: E
Il piccolo rifugio Elisa deve il suo nome a quello della figlia di Evangelista Ferrario, socio del CAI Mandello che donò alla Sezione il terreno su cui erigere la costruzione. In quegli anni la frequentazione delle Grigne era assai di moda e molti si resero conto della necessità di avere una buona base d’appoggio nelle remote vallate del versante occidentale del massiccio.I lavori di edificazione, iniziati nel 1926, furono ultimati a tempo di record e l’anno successivo il rifugio fu inaugurato alla presenza delle massime autorità del Club Alpino Italiano. La strategica posizione dell’edificio fece si che durante la guerra partigiana diventasse una comoda base d’appoggio anche per i resistenti che trovavano nelle profonde vallate delle Grigne un sicuro territorio da dove sferrare le loro incursioni. Uno dei principali distaccamenti partigiani era proprio stanziato al rifugio Elisa facendo parte dapprima della Brigata Cacciatori delle Grigne e poi della 89a Brigata Garibaldi, sempre al comando del colonnello Galdino Pini. Nell’estate del 1944 i fratelli Giuseppe e Giovanni Poletti, membri della formazione partigiana, furono intercettati dai nazifascisti lungo il sentiero della Val Meria. Il primo fu ucciso durante un tentativo di fuga mentre il secondo, catturato, fu torturato e poi fucilato per essersi rifiutato di rivelare la posizione dei suoi compagni. In seguito a quest’eroico comportamento la formazione partigiana delle Grigne divenne 89a Brigata Garibaldi Fratelli Poletti. Purtroppo l’efficace azione dei partigiani spinse i nemici ad azioni volte a privarli di ogni possibile riparo. Così durante un grande rastrellamento delle Grigne, nel novembre del 1944, il rifugio Elisa fu dato alle fiamme e distrutto. Ma già nel 1947 l’Elisa fu ricostruito per riprendere la sua pacifica attività di punto tappa per scalatori ed escursionisti. 
Il sentiero parte molto dolcemente dalla vecchia chiesetta di Rongio e con leggeri saliscendi arriva al primo ponte (Ponte di ferro, m487), che attraversa la stretta gola scavata dal torrente Mèria. Entriamo in uno scenario maestoso e la valle, che risaliremo, è incastonata tra le rocce. Qui termina la comoda carrareccia e inizia un sentiero gradinato che sale maggiormente; si arriva in breve ad una caratteristica grotta detta “Ferrera” o Grotta del rame, con tanto di fontana (Acqua Bianca, m540). Prima della grotta parte a sinistra l'itinerario che faremo al ritorno chiudendo un anello. Ora il sentiero (a destra) sale decisamente e guadagna il fianco sinistro con una lunga serie di tornanti. A quota m880 un tratto piano conduce nel Canalone dei Medi Lunghi. Si prosegue sul sentiero gradinato, nuovamente in costante salita, aggirando il versante opposto, e dopo un'altra sequenza di tornanti si esce dal bosco all'altezza di un costone erboso (m1040). Punto panoramico sul Sasso Cavallo, sul Sasso dei Carbonari e sulla Cresta Federazione. Dall'altra parte del vallone si scorge la cresta della Grignetta con il Rifugio RosalbaIl sentiero sale sempre piuttosto ripidamente, intervallato da tratti piani. Attraversa alcuni valloni e alla fine di un tratto piuttosto ripido nel bosco (m1350) si scorge, in lontananza, il Rifugio Elisa. Il sentiero si fa ora dolce, ed in breve si arriva ai piedi della bastionata che si risale prima del Rifugio. Durante la salita potevamo ammirare i meravigliosi paesaggi e scorci sulle Grigne e sul lago. Il ritorno si svolge lungo l'itinerario di salita, ma suggeriamo la deviazione che porta alla Gardata, che si trova dopo il primo tratto di discesa dal rifugio proprio sotto il Sasso CavalloIl sentiero prima scende poi risale un dosso (leggero dislivello). Arrivati al culmine si vede un crocifisso stilizzato in metallo. Fare attenzione a non proseguire sul sentiero che sale proprio dietro al crocifisso, ma scendere il sentiero evidenziato dalla palina gialla, prima poco evidente poi più chiaro. Il sentiero scende ripido nel bosco e, a quota m1100 circa, si viene accolti da una splendida faggeta che porta in breve alla Gardata. Si tratta di una costruzione in pietra molto austera immersa in una bellissima pineta. E' una casa privata ma è possibile trovare una fonte d'acqua. Il sentiero scende ora meno ripido e largo sino ad arrivare al tratto selciato che scende decisamente con continui tornanti. Si arriva infine nuovamente all'Acqua Bianca (ancora la fonte ristoratrice) e, per l'itinerario di andata, si ritorna in breve a Rongio.

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