martedì 5 dicembre 2017

3 dicembre 2017
Gita a

bellissimo borgo medioevale e città d'arte.
Strategicamente situato sulle prime alture della Val D’Arda,  il borgo è costruito secondo la struttura dei borghi medioevali e non ha subito negli anni modifiche degne di nota. 

borgo e mercatini di Natale

Torrione del Duca - Le origini di questo monumento sono poco chiare. Si ipotizza che la costruzione fu iniziata da Bosio II Conte di S. Fiora nel 1527-1535, successivamente sospesa e ultimata per ordine di Sforza Sforza tra il 1545 e il 1575. Il Torrione è costruito interamente in mattoni di laterizio. I baluardi sono collegati da grandi archi a tutto sesto, il tutto è sormontato da una loggia a sedici pilastri. Senz’altro il Torrione faceva parte del sistema difensivo integrato del borgo di Castell’Arquato, e doveva avere funzioni militari.


Palazzo e Fontana del DucaFu costruito nel 1292 da Alberto Scoto; ne dà testimonianza un'iscrizione posta nella fontana del Montaguzzo, a livello delle fondamenta. Fu adibito anticamente ad abitazione del Giudice, venne ceduto dalla comunità a Bosio II, il quale vi apportò modifiche e ampliamenti, servì poi ai suoi successori come abitazione saltuaria.


Palazzo Stradivari - Eretto nell'Ottocento in forme neogotiche dalla famiglia Stradivari di Cremona, il palazzo è articolato su più livelli che, scavalcando con elegante voltone la strada, si aggettano verso la valle. Il voltone, che segna l'inizio della parte alta dell'abitato, è completamente decorato con motivi ornamentali, al centro della volta spicca la raffigurazione di san Giorgio che affronta il drago. Il palazzo rappresenta per l'accuratezza della realizzazione uno dei migliori esempi di architettura neogotica.


Palazzo del Podestà - Al 1292 risale l’erezione sul lato settentrionale della Piazza Monumentale del Palazzo del Podestà, che subì poi continue modifiche. Al nucleo centrale duecentesco si aggiunsero, verso la metà del 400, due corpi avanzati: la loggia dei "notari" e un'ala prospiciente la piazza. La scala esterna era già esistente alla fine del '200 ma ad essa furono aggiunti il parapetto e la corporatura. Tutto in cotto, architettato a vaste profondi archi acuti, sormontato da una corona di merli a coda di rondine, finestre illeggiadrite da fini merlettature e fregi anch'essi in cotto, lo sovrasta una torre le cui pareti settentrionali accolgono due grandi orologi. Quello prospiciente la piazza era già presente nel 1630, dipinto dal Guidotti. Il Palazzo ebbe carattere polifunzionale: servì per il disbrigo delle attività amministrative e di giustizia; fu sede di edifici comunali ed attualmente è sede dell'Enoteca comunale nella loggia dei Notari. Attualmente il Palazzo del Podestà è sede anche della sala consiliare del Comune di Castell’Arquato.


La Collegiata - L'origine presunta della chiesa di S. Maria è il 758. Dopo il terremoto del 1117 essa fu ricostruita e consacrata nel 1122. La chiesa si presenta a tre navate, con copertura a capriate, un accesso frontale mediano in facciata ed uno sul lato nord. La torre campanaria, datata XIII sec., è eretta sulla navata inferiore di sinistra, subito dopo la campata prima dell'abside e non fa parte del progetto originario. Verso la prima metà del '900 l'edificio ecclesiastico subisce notevoli restauri.
Nel 1899 si scoprono gli affreschi quattrocenteschi della cappella di S. Caterina. Nel 1911-1913, vengono ricostruite la loggetta di S. Giovanni e la quarta absidiola contenente una vasca ad immersione dell'VIII sec. Nel 1917-1919 furono inoltre ripristinate all'esterno le absidi minori.
Negli stessi anni fu anche modificata la facciata principale sostituendo il rosone preesistente con una bifora. Nel 1935 venne infine rimesso in luce l'originale soffitto a capriate che era coperto dalla volta settecentesca. La cappella dedicata a S. Caterina d'Alessandria venne costruita ai primordi del '400. I dipinti, di autore ignoto e sicuramente di scuola toscana, rappresentano: alle pareti l'intero ciclo della Passione di Gesù, al centro le esequie della vergine e la sua Gloria. Purtroppo all'inizio del 1700 la cappella, come tutta al chiesa, subì lo scempio dell'intonaco. La cappella di S. Giuseppe è stata costruita nel 1630, sull'area di una più antica cappella, per la cessata peste di manzoniana memoria.  E' dedicata a S. Giuseppe, Patrono del Borgo; in stile barocco a stucchi e dipinti illustranti, nella volta, la vita del Santo.
I quadri laterali, rappresentanti lo Sposalizio di Maria e la nascita del Bambin Gesù, sono opere del piacentino Giacomo Guidotti. La pala dell'Altare, la Sacra famiglia, del 1720 circa, è di un pittore romano il cui nome non è noto. 
Sia l'altare che la balaustra sono di marmi pregiati. Il chiostro fu costruito sul finire del XIII sec. o all'inizio del XVI sec. E' un affascinante mistico angolo d'arte. Qui gli antichi canonici condussero, fino al XV secolo, una vita in comune.


La rocca - Il Registrum Magnum di Piacenza fissa l’inizio della sua costruzione al 1342, in piena dominazione di Luchino Visconti. La Rocca sorge sulle fondamenta del castrum quadratum romano (III secolo a.C.), più volte ricostruito e riadattato dai tempi delle invasioni galliche. Il complesso fu ultimato nel 1349, e Luchino Visconti morì proprio quell’anno. La torre più alta costituiva un importante punto di osservazione tra la Pianura Padana con Milano e le pendici degli Appennini che portano fino al mare. Nel XIV secolo nulla e nessuno poteva sfuggire all’occhio di chi scrutava verso la valle sottostante dall’alto della Rocca! Oggi restano la struttura perimetrale esterna e le quattro torri difensive (integra solo quella orientale). Vale la salita al dongione, all’interno del quale è allestito il Museo di vita medievale, passando per la ricostruzione del ponte sul profondo fossato, lo splendido panorama che da esso si può godere. Fu costruita nel 1342 sulle fondamenta di un fortilizio preesistente, per iniziativa del comune di Piacenza. Cinque anni dopo, Luchino Visconti pose mano ancora alla costruzione della Rocca. A tale scopo comperò alcuni beni contigui alla Chiesa di S. Maria ed alcuni edifici privati. Fece radere tutto al suolo e innalzò l'alta torre che ancora oggi domina il paese e la val d'Arda. L'edificio tutto in cotto comprende due parti collegate tra loro; una cinta inferiore rettangolare, più ampia, disposta su due gradoni e una minore disposta più in alto. I muri perimetrali presentano agli angoli quattro torri quadrate, merlate, di cui solo quella orientale è rimasta integrata. L'ingresso principale con ponte, una volta levatoio, che oltrepassa il profondo passato, è situato alla base dei grande mastio. Il mastio contiene locali sovrapposti, messi in comunicazione tra loro da una scala in parte in legno e in parte in muratura che porta alla sommità dalla quale il visitatore può godere un fantastico ed impareggiabile panorama che va dalla pianura padana alle Alpi a nord, sino al crinale appenninico a sud, verso il mare. La Rocca fu costruita per scopi militari ed in epoca più recente fu anche carcere mandamentale.


Nella nebbia della Pianura Padana un piccolo centro abitato si illumina per il Natale. Grazzano Visconti, il grazioso borgo in stile medievale costruito all’inizio del ‘900 per volere del conte Giuseppe Visconti di Modrone, diventa lo scenario perfetto per ospitare un affascinante spettacolo, quello dei Mercatini di Natale.
Artisti e artigiani attentamente selezionati si riuniscono nel borgo piacentino e con le loro creazioni sono pronti a stupire adulti e bambini. Bancarelle artigianali e di prodotti enogastronomici vi garantiranno regali unici.

  

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