giovedì 29 novembre 2018

EDO&GALDI
29 novembre 2018
L’autunno ha ufficialmente bussato alle nostre porte portando la prima neve sopra i duemila metri di quota e riempiendo di colori e profumi i nostri boschi. Nella bella Valle Imagna un sentiero di facile accesso e percorribile a tutti, che con un giro ad anello, permette di visitare luoghi che legano storia, natura, uomini e montagne. 
Il punto di partenza per questa breve ma bellissima escursione è il piccolo paese di Fuipiano, conosciuto come “tetto della Valle Imagna”. Raggiunto il piccolo Comune, continuiamo a salire fino in prossimità dell’acquedotto ora ristrutturato (m1050), dove è possibile posteggiare l’auto. Proseguiamo a piedi lungo la strada asfaltata che sale e si alza con un tornante costeggiando deliziose aree picnic e aprendo lo sguardo sulla Valle Imagna, sul dirimpettaio Resegone e la verdissima Costa del Palio. A un bivio con crocefisso di legno si lascia a sinistra il sentiero che porta verso i Canti (il nostro del ritorno) e si prosegue sulla bella strada, ora sterrata, nel bosco di faggi, fiancheggiando un abbeveratoio con fontanella e addentrandoci poi nella faggeta che, sempre su larga mulattiera, ci porterà, superato un alto roccolo, ai pascoli costellati da cascine che ospitano questi monumenti naturali. 
Da notare un casello con fontana, al cui interno scorre l’acqua: è la ricostruzione di un silter, destinato alla conservazione dei formaggi. Si arriva così senza eccessiva fatica sul crinale, dove sorgono imponenti i “tre faggi” (non tutti sanno che erano quattro), situati in una bellissima posizione, quasi a picco sulla valle.
 





Il panorama visibile dal dosso vicino, con Santella e cippi (recentemente restaurati dagli alpini e raffiguranti le quattordici stazioni della Via Crucis)) che ricordano un misterioso cerchio di dolmen, è veramente notevole, e non di rado è reso ancor più spettacolare dalla nebbia che, compatta, copre la non lontana pianura e s’insinua nella sottostante Valle Imagna. 
L’ambiente che circonda questi tre monumenti è davvero mozzafiato. Se nelle giornate di sole permette di ammirare un panorama eccezionale, nelle giornate di nebbia regala invece atmosfere emozionanti e fiabesche. L’intreccio e il portamento dei rami sembrano fondere i tre esemplari in un solo grande albero, creando nodi e disegni affascinanti. Una pausa in questo luogo magico è d’obbligo. 








Proseguiamo seguendo il sentiero che sale dietro i tre faggi lungo la cresta, larga e agevole. Il sentiero continua con saliscendi nel bosco e passaggi su pianori erbosi, passando tra due rocce molto caratteristiche e ravvicinate tra loro. Improvvisamente si esce dal bosco e si scende lungo un ghiaione, tra pinnacoli rocciosi e conformazioni tipiche del vicino Resegone. Giunti al termine del ghiaione, ci attende una selletta con ometto di pietra, posto a indicarci la via. Sono gli ultimi sforzi. Rientriamo nella faggeta per sbucare presso un largo pianoro posto a m1563 che ospita la piccola Madonna dei Canti, in una posizione panoramica a guardia delle vicine vette. Il panorama spazia dal Resegone su tutta la Val Taleggio, le Grigne, i monti Araralta, Venturosa e Cancervo, fino al monte Menna e al Pizzo Arera.
 






A questo punto chiudiamo la nostra gita compiendo un giro ad anello. Lasciata la madonnina alle nostre spalle, scendiamo per pascoli, prestando sempre la massima attenzione al sentiero. La pendenza aumenta e il sentiero è delimitato da paletti bianchi e rossi conficcati nel terreno, posti per non perdere il senso dell’orientamento in caso di neve. Entriamo nuovamente nel bosco di faggi fino a raggiungere una conca erbosa, con centro una pozza d’acqua. Un’ultima salita ci porterà al Passo dei Grasselli m1390. Ci attende una seconda discesa che ci condurrà nei pressi di un laghetto circondato da una staccionata, dove imbocchiamo una stradina asfaltata. Scendiamo con pendenza costante, compiendo ampi tornanti lungo la carrareccia, fino a sbucare al bivio che abbiamo già incrociato all’andata. 





Ringrazio l'amico Angelo Corna per l’aiuto letterario: io…non sapevo proprio cosa scrivere!! 


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