lunedì 17 giugno 2019

UOEI - Bergamo
16 giugno 2019
DOLOMITI DEL BRENTA
Che salita!
 Lasciatemi tirare il fiato!

Sono stato due volte, nel 2017, a fare il periplo del Lago di Molveno: ad aprile per la pre-escursione (il lago era in fase di riempimento dopo la decennale pulizia CLICCA) e a novembre con il lago quasi pieno CLICCA. Ritorno quest’anno, molto volentieri, nella "preziosa perla in più prezioso scrigno", come il poeta Fogazzaro lo definiva. Siamo nel Trentino occidentale, ai piedi delle Dolomiti di Brenta e del massiccio della Paganella, all'estremità orientale del parco naturale Adamello-Brenta


















Da Molveno m864 lungo un sentiero boschivo risaliamo, senza particolari difficoltà tranne la sfiancante salita, il fianco ovest della Valle delle Seghe (prende il nome dalle antiche segherie ad acqua che sorgevano lungo il corso del torrente Massò) e arriviamo, tra molti abeti abbattuti dal vento, ai prati dell‘incantevole Malga Andalo m1336, oggi adibita a rifugio. Da qui si ammira una bellissima vista sulla Val Perse, selvaggia e aspra dominata dalla grande parete rossa della Cima Brenta. Proseguendo sul sentiero, affrontando un breve tratto su una cengia attrezzata con un cordino di sicurezza, si arriva al rifugio Selvata m1642. E’ un piccolo storico rifugio, di proprietà privata, situato sul Pian della Selvata, di fronte alle strapiombanti pareti del Croz dell’Altissimo adagiato in un pianoro tra il Castelletto dei Massodi e il Croz della Selvata. Scendiamo al rifugio Croz dell’Altissimo m1438 lungo uno spettacolare sentiero, su terreno ghiaioso, superando alcuni tratti con passerelle di legno addossate alla parte di roccia.







Per il ritorno continuiamo a seguire il panoramico sentiero scavato nella roccia e che attraversa la parete sud-est del Croz dell’Altissimo. Lasciando perdere la funivia (l"Ovetto") dell’altopiano del Pradel m1367, scendiamo direttamente in paese.













Un anziano, dopo anni e anni passati nel deserto, volle stabilire il suo eremitaggio fra le montagne. Cammina e cammina, dopo molte lune, arrivò a una grande catena di monti. S’inoltrò in una valle profonda e qui incontrò un pastore. “Abba” gli disse il pastore, vedendo l’anziano guardarsi intorno un po’ smarrito “non ti piace questo posto?”. “Non lo so. Sarebbe meglio non ci fossero tutte queste montagne a nascondere il paesaggio. R. Kern.

E dopo aver anche visto, per la prima volta, la rara Scarpetta di Venere,
posso affermare che questa sudata e meritata escursione
merita proprio un
.

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