venerdì 6 dicembre 2019

EDO & GALDI
5 dicembre 2019

Zero gradi…e una bella brinata. Lasciamo la macchina in quel di Zogno, verso l’orrido di Bracca, e lungo la ciclopedonale arriviamo, passando dietro l’enorme stabilimento della San Pellegrino, alle prime case dell’omonimo paese. Prendiamo la carrozzabile, segnata anche come percorso CAI, e passando in località Valcumina, arriviamo fino a Frasnadello. Il termine Frasnadello sta a significare ‘luogo dei frassineti’, località, dove un tempo, con ogni probabilità, vi era una moltitudine di frassini. Tutt’oggi a Frasnadello vi è la chiesa della Madonna Addolorata e tutt’attorno un conglomerato di case costruite la maggior parte il secolo scorso, durante il quale era aperto un bar e un negozio di alimentari. Oltrepassata la chiesetta, per mulattiera e in tratto pianeggiante, si arriva a una cappella nelle cui vicinanze c’è una fontana lavatoio. Nessuna indicazione, nessun segno. Ora si proseguirà sul sentiero di sinistra, in principio ancora pianeggiante e poi, man mano, in salita sempre più evidente: ci troviamo nell’aspra e suggestiva Valvacava, dove si arriverà all’omonima località. Valcava bassa consiste in una casa-stalla in mezzo ad un ampio prato. Qui la valle si allarga formando un ampio pendio di prati e di pascoli. Da questa località, in alto sulla destra, è visibile la vetta del Pizzo Spino sovrastata dalla sua croce di ferro. Ora la mulattiera si riduce a un sentiero che sempre in salita, abbastanza ripida, ci porta a guadagnare il crinale molto panoramico; da qui in breve alla Crocetta. Guardando verso l’alto si vede, poco sopra, una cappella a forma di aquila, opera dell’alpino Vincenzo Gotti della sezione locale. 




















Il ritorno scendiamo a San Pellegrino tramite la vecchia mulattiera acciottolata.



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