domenica 8 novembre 2020

 GALDI - 8 novembre 2020


Il Sentiero del Castagno è un percorso ad anello che permette di visitare luoghi legati alla storia del paese di Corna Imagna e che è stato ideato per valorizzare e rilanciare la coltivazione della castagna. Il sentiero si snoda lungo mulattiere facilmente percorribili che attraversano piccoli borghi caratteristici, prati e boschi di castagno. I punti panoramici non mancano e il percorso attraversa luoghi affascinanti ricchi di storia, natura e cultura. 

Gh’è de di che l’fa mia frècc. Lo percorro per la seconda volta: alla prima, con l’amico Edo, l’abbiamo trovato “poco” segnalato. L’itinerario prenderebbe avvio dalla piazza del paese, nei pressi della chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Simone e Giuda ma, arrivando a piedi dalla mia “casa, dolce casa” l’imbocco dalla contrada di Calcinone m680, situata oltre la Valle del Fontanello. Il sentiero prosegue in falsopiano superando dapprima la Valle delle Moiàche e poi una casa isolata al margine del bosco, in località Bàrbara. Poco oltre si sale alle baite della località Quadrù, dove tra prati densamente arborati ci si porta alla soprastante contrada Cà Gavaggio m825, l’abitato più elevato di Corna Imagna. Il sentiero attraversa la contrada e poi su asfalto si porta in piano oltre la Valle delle Moiàche, lungo quello che sino alla costruzione della carrabile era il tracciato dell’antica mulattiera. La si segue tra prati arborati alternati a boschetti toccando le località Candelù, Còrna Batàgia, Roncài e Piane. Il castagno da frutto è qui ancora molto diffuso e oltre alle sparse arborature forma piccole selve ben coltivate. Il percorso si fa pianeggiante e in paesaggio amenissimo tocca il campeggio San Luigi, il piccolo cimitero, la chiesa parrocchiale e infine l’attigua piazza di Corna Imagna m735. Il nome del primo santo compare anche nel peculiare appellativo «Castignì de Sansimù» tradizionalmente assegnato agli abitanti «della Corna», che in ambito vallare si distinguevano per l’abbondante produzione di «castègne». Dalla piazza si va in piano lungo la strada asfaltata; dopo pochi metri la si lascia per imboccare, in discesa, uno scivolo in cemento che di lì a poco è sostituito dall’antica, bella e soliva mulattiera, oggetto di recente recupero. Tra belle vedute panoramiche, piccoli orti e qualche castagno selvatico caliamo lungo il versante e in breve ci colleghiamo alla carrabile che serve la contrada Canito m701. La lasciamo per un sentiero che scende velocemente e presto assume le originarie fattezze di mulattiera. Con un piacevole e breve tratto in piano raggiungiamo e poi attraversiamo la contrada Regorda m638, un pugno di case in pietra raccolto su un piccolo ripiano. Oltre la contrada si continua sulla carrabile per poi prendere la mulattiera che porta a Cà Berizzi m633, detta anche “Regorda di qua”, ove trovano sede l’omonima BibliOsteria e la Casa dei Semi. Da Cà Berizzi si prosegue imboccando la bella e larga mulattiera, all’avvio segnata dalla presenza di una caratteristica santella ricavata in un tronco di castagno, che in graduale discesa, parallelamente alla provinciale, raggiunge le case di Mafineto. Al bivio che si presenta al termine della discesa, si dovrebbe imboccare la mulattiera delle Pettole, anch’essa con tratti recentemente recuperati, che con una serie di svolte rimonta il versante e si porta al piede della contrada Feniletti m710 in cui ha sede la Casa dello stracchino per poi, lungo il sedime dell’antica mulattiera a il margine dell’ameno e ampio pianoro prativo, toccare in sequenza le contrade Siva e Roncaglia, sede dell’omonima locanda, per ritornare alla mia “casa, dolce casa”. Ma io “…divergevano due strade in un bosco, e io…io presi la meno battuta, e di qui tutta la differenza è venuta”: passo per la contrada di Malisetti e, scendendo verso la Valle Tinella, una volta attraversato il vecchio ponte e il suo “piccolo orrido”, sbuco proprio sotto la mia parrocchiale. Stasera ghe bieró sura ü noel.





































2 commenti:

  1. beato te che puoi passeggiare in compagnia di te stesso in questo brutto momento

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    1. Ragazza cara...beato me...insomma...beato non so....santo si!!! Ciao,....e forza...è ancora lunga ma passerà...boia d'un mond lader...

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