giovedì 8 luglio 2021

 GALDI e il mio zaino - 7 luglio 2021


Sono in compagnia del mio zaino, felice di salire per l’ennesima volta verso il Monte Cadelle, con partenza e rientro a Foppolo. A Piano, minuscola frazione contadina di Foppolo, una gentile signora ci indirizza alla piazzetta con fontana e ad un’antica ben affrescata “tribulina”, da dove, seguendo le indicazioni, saliamo per una comoda mulattiera. Ci inoltriamo nella fitta abetaia. Il cammino è in decisa salita e, usciti dall’abetaia, perveniamo in un’ampia distesa di magri pascoli. Attraversato un ruscello con bella cascatella continuiamo, sempre in decisa salita, tra pascoli cosparsi di baite, molte in disuso. Alle spalle appare il moderno abitato di Foppolo con gli impianti sciistici ed il Monte Valgussera e il Pizzo Vescovo. Perveniamo quindi, di pendio in pendio, all’ampio catino d’origine glaciale tra i monti Valegino e Cadelle, nel bel mezzo di un pianoro circondato dai macereti discendenti dalla cime e dove è situata la Baita Cadelle m2060. Poco sopra, accanto ad una bella pozza d’acqua, si adagia un piccolo laghetto che le pietre del fondo colorano di rosa. Continuando nella salita al Passo di Porcile m2290, cominciamo ad allenarci al “salto sul masso” che ripeterò varie volte. Alla larga insellatura del passo il panorama comincia ad aprirsi verso la Valle Lunga e le Alpi Retiche. In lontananza (non tanto: solo poco meno di “altri” m200 di dislivello!) l’Angelo della Cadelle, con il suo volto tridimensionale, rivolge il suo sguardo verso la Val Brembana, la Val Lunga e la Val Madre, perché non abbia più a verificarsi un disastro come quello abbattutosi sulla Valtellina e sulla Val Brembana con l’alluvione del luglio 1987. Scollinando si passa in Valtellina: il panorama è entusiasmante, a 360°, dal vicino Valegino ai sottostanti Laghi di Porcile, fino alle Orobie Valtellinesi, alle Alpi Retiche, alle Alpi e Prealpi Orobie. Spira un freddo vento per cui ci affrettiamo a scendere, con attenzione, Lago Superiore m2090 situato in zona d’ombra. Aggirando la sponda in breve si giunge al Lago Grande m2030. Ma questo splendido anfiteatro ha ancora una perla da offrirci: oltre alla bella vista dei monti Cadelle e Valegino vi è un terzo lago m1990, poco più in basso, piccolo ma ugualmente grazioso. Invece di risalire al passo di Porcile conviene continuare verso il Passo di Tartano m2108. Raggiunta la bocchetta, seguiamo il sentiero in cresta, visitando le vecchie, ma ancora ben conservate, trincee della Linea Cadorna e raggiungiamo la croce del passo. Scendiamo per un tratto di pascolo fino alla Baita Nuova m1759 (suggestiva la vista che si gode sul Pizzo Pegherolo), per inoltrarci nella fitta abetaia aggirando così in traverso le pendici boscose del Monte Arete, fino a Foppolo. Risaliamo alla località Tegge m1580 da dove per strada carrareccia raggiungiamo finalmente la località Piano m1587, dove la gentile signora che il mattino ci aveva indicato il sentiero d’avvio, è in nostra attesa. Larghissimo e lunghissimo giro: questa discesa porta via tanto tempo quanto la salita, però permette di compiere un bel percorso (praticamente il periplo!) attorno ai Monti Arete e Valegino.

A tutti una cacofonia di “ciao”!




































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