lunedì 12 settembre 2022

 GALDIMOTO GUZZI
11 settembre 2022

Per questo percorso rimango ancora (sono un abbonato della zona!) su “quel ramo del Lago di Como che volge a mezzogiorno”. Ritorno a rivedere lo Zucco di Manavello, un bel punto panoramico facilmente raggiungibile con una semplice camminata nel cuore del Gruppo delle Grigne. L’escursione si svolge prevalentemente nel bosco, non presenta difficoltà tecniche specifiche e si mantiene su quote tutto sommato basse. Tuttavia, il dislivello non è poco e alcuni punti sono un po’ ripidi, ma non pericolosi.

Moto, moto, moto! Porca puzzola! Quelle ferme posteggiate sui marciapiedi e nei giardini, quelle in movimento su ogni tratto di strada…oggi la zona è tutta loro! Sono arrivati in circa 70.000, da ogni parte del mondo, gli appassionati del MOTORADUNO MONDIALE per il centenario della Moto Guzzi, l’Aquila di Mandello. Parata, visita alla fabbrica aperta per l’occasione e al museo, lotteria, premiazioni, discorsi, ecc., eccc., ecccc,…. OK! Però strade chiuse, deviazioni non segnalate, GPS in tilt, … I guzzisti, con le loro belle pance e con le loro magliette personalizzate creano molto folclore…grande festa! Per il ritorno spero che il loro continuo vrooomm-vrooommmm sia sostituito dal più silenzioso gnamm-gnammmm…almeno riesco a circolare!
Ma veniamo a noi…con l’auto raggiungo (credetemi, a fatica!) la frazione Rongio di Mandello del Lario m354. Risalgo la strada fino a sbucare davanti alla chiesa dedicata a Sant’Antonio m400 risalente al 1654. Superata l’ultima casa, parte la mulattiera in ciottoli. Dopo pochi metri si affronta una salita di lunghi gradoni iniziando a immergermi nel bosco prevalentemente di castagni. In breve s’inizia a guadagnare quota e, fra gli alberi, si aprono dei bellissimi scorci su Mandello e il Lago di Como. Si passa davanti alla sorgente Rossana m480 e, seguendo un cartello di legno, s’inizia a risalire un sentiero un po’ ripido. Dopo questo primo tratto, il sentiero si addolcisce ma presto arriva un nuovo strappo finché si giunge a una piramide in pietra e ad un cartello metallico con le indicazioni per il Baitello m730. Con una pendenza sempre abbastanza costante, che alterna tratti di traverso pianeggiante ad altri di salita a tornanti, inizio ad avvicinarci al limite del bosco. E, infatti, fra i rami degli alberi, ecco ricomparire il meraviglioso Lario. Sopra di me è già visibile la “terrazza” del Baitello. Arrivo quindi a un bel punto panoramico, dove è posta una panchina di legno rivolta verso il cuore delle Grigne: da qui si apre la visuale sul Sasso Cavallo, il Sasso dei Carbonai e s’intravede il rifugio Elisa. Ormai manca davvero poco e, dopo un tratto un po’ ripido, dove è posta una catena per agevolare la salita, sbuco nel prato che circonda il Baitello di Manavello m1070. Giunti al bivacco, la vista è a dir poco strepitosa: sono praticamente a picco sul lago di Como! Da una parte una panchina panoramica con una bellissima vista su Mandello e sul lago; dall’altra parte, invece, la Grigna Settentrionale si erge maestosa (my love rifugio Elisa!). Oddio! Per essere precisi, la vista spazia dalla Grigna Settentrionale, allo Zucco di Sileggio, dal Moregallo ai Corni di Canzo, da Bellagio a Lecco. In lontananza le Alpi con la prima neve. Per la discesa proseguo lungo il sentiero che si vede ben tracciato e, con un breve percorso ad anello, dopo un’altra panchina panoramica verso Lecco, incrocio il sentiero che ritorna alla piramide di sassi incontrata in salita. Più facile a farsi che…a dirsi!
































Dimenticavo…il mio super porcino alto quasi una mia spanna (20 centimetri!).



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